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Aglietta Adelaide, Taradash Marco - 15 febbraio 1990
Risoluzione sulla situazione in Romania presentata da Marco Taradash, Adelaide Aglietta e altri. Parlamento europeo 15-02-1990

Il Parlamento europeo,

A. considerando che il processo di trasformazione democratica si è dovuto scontrare con particolari difficoltà rispetto ad altri paesi dell'Est europeo,

B. prendendo atto con preoccupazione delle apprensioni manifestate da numerose persone che hanno partecipato alla rivoluzione rumena per il numero di vecchi aderenti al precedente regime che permangono in posizioni di autorità, a livello nazionale e locale,

C. convinto che il Consiglio di Unità Nazionale recentemente formato sia in realtà dominato dal precedente Fronte di Salvezza Nazionale,

D. estremamente preoccupato per le dimissioni di vari membri non comunisti del Fronte di Salvezza Nazionale e per il fatto che durante la manifestazione avvenuta il 29 gennaio 1990 a Bucarest sono state assaltate le sedi di alcuni partiti politici non comunisti;

E. desideroso che, come in altri paesi già sottoposti a un regime totalitario, i rumeni possano decidere in piena libertà del loro futuro politico ed eleggere con la stessa libertà i propri governanti,

F. considerando che la situazione economica della Romania è disastrosa e che sta avendo ripercussioni assai negative sul tenore di vita dei cittadini e sul loro approvvigionamento minimo, ivi compresi i generi alimentari,

G. considerando che la situazione sanitaria generale soffre di un profondo e prolungato abbandono e registra, in particolare, un numero elevato di casi di AIDS nella popolazione,

H. viste le dichiarazioni fatte dal Presidente dell'Organizzazione umanitaria "Médecins du Monde" secondo cui è urgentemente necessario fornire aiuti su vasta scala per arrestare l'epidemia di AIDS infantile che è scoppiata in Romania e allarmato per l'esito di un'indagine effettuata dal virologo rumeno Ion Patrascu su 1.025 bambini rumeni con meno di 14 anni, secondo cui 367 di essi, ossia il 28,63 %, sono sieropositivi,

I. consapevole delle condizioni disastrose dei manicomi e degli ospedali rumeni, causate della trascuratezza, dell'inefficienza e della corruzione della dittatura di Ceausescu,

1. si augura che la volontà dei rumeni possa esprimersi liberamente nel corso di elezioni dotate dalle massime garanzie; manifesta la sua profonda solidarietà e auspica vivamente che gli accordi politici tra il governo e i partiti di opposizione siano migliorati e consolidati in modo da permettere l'instaurazione di un effettivo multipartitismo e lo svolgimento di un processo elettorale democratico in un clima di serenità e con tutte le garanzie;

2. chiede alla Commissione e alla Cooperazione politica di far chiaramente comprendere al Consiglio di Unità Nazionale che uno sviluppo soddisfacente delle relazioni con la CE e i suoi Stati membri dipende dallo svolgimento di elezioni realmente libere, dopo una campagna elettorale durante la quale tutti i partiti abbiano avuto accesso ai mezzi di comunicazione;

3. chiede con fermezza al Consiglio, ai governi degli Stati membri, alle comunità regionali, alle Istituzioni umanitarie e alla Commissione di fornire aiuti speciali alla Romania, i cui problemi di sopravvivenza si ripercuotono gravemente su un popolo bisognoso soprattuto di generi alimentari, e medicamenti nonché attrezzature sanitarie che consentano tanto la prevenzione, il depistaggio precoce, la diagnosi e il trattamento immediato di eventuali casi di AIDS, quanto il miglioramento generale della caotica situazione sanitaria;

4. chiede alla delegazione interparlamentare per i rapporti con la Romania e la Bulgaria di compiere, al più presto, una visita ufficiale in Romania per sostenere le azioni per la democrazia e di aiuto umanitario;

5. chiede alla Commissione di riferirgli, durante la prossima tornata, sulle decisioni che saranno state effettivamente prese e sulle misure che saranno state in pratica adottate;

6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Cooperazione politica europea e ai governi degli Stati membri.

 
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