Oggetto: Discriminazione dei cittadini non olandesi per detenzione di stupefacenti
Il ministro olandese della giustizia ha recentemente deciso che il fascicolo relativo agli stranieri che nei Paesi Bassi vengono trovati in possesso di quantitativi di droga "per uso personale" verra trasmesso alla Procura dei relativi paesi d'origine.
Ritiene la Commissione che sia conforme ai trattati una decisione in base alla quale cittadini comunitari non olandesi possono venir giudicati nei rispettivi paesi d'origine per detenzione, in territorio olandese, di stupefacenti in una quantità che non comporterebbe alcuna sanzione nei confronti dei cittadini olandesi?
Riposta all'interrogazione orale dell'on.Taradash.
La decisione del ministro olandese della giustizia (di cui però la Commissione non è a conoscenza) solleva il problema dell'azione giudiziaria promossa nello Stato membro d'origine dei cittadini comunitari trovati in possesso nei Paesi Bassi di quantitativi di droga per uso personale.
La possibilità che lo Stato membro della persona interessata avvii un'azione giudiziaria in base alle informazioni fornite loro dal Ministero della giustizia olandese scaturisce, da un lato, dal diritto penale e dalla procedura penale interna dello Stato in questione e, dall'altro, da eventuali convenzioni bilaterali o multilaterali, ma non rientra nella sfera di applicazione del diritto comunitario.
Quanto alla trasmissione dei fascicoli per eventuali azioni represiive, essa rientra nell'ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale che è oggetto della cooperazione politica.
La prassi delle autorità olandesi nei confronti di cittadini di altri Stati membri trovati in possesso di quantitativi di stupefacenti per uso personale esula dal campo d'applicazione del diritto comunitario e, pertanto non puo costituire una "discriminazione effettuata in base alla nazionalità", vietata dall'articolo 7 del Trattato CEE.