SOMMARIO: Ribadisce la decisione di voler "confermare 'il progetto L'Aquila'" nelle forme in cui esso era stato concepito. Occorre "farla finita con gli equivoci e le ambiguità", e anche con l'"autoconservazione degli apparati". Si dice disposto ad attendere la conclusione del Congresso di Bologna [del PCI, n.d.r.]. Subito dopo "sarà bene" che i "non-comunisti" delle "nuove liste" in Abruzzo si incontrino per analizzare la situazione. Comunque, conclude Pannella, "a Teramo faremo una grande lista civica, e laica e verde", a partire dal 19% già acquisito.
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 1 marzo 1990)
Marco Pannella, da Ouagadougou, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Sono più determinato che mai, dopo le reazioni dell'opinione pubblica abruzzese, naturalmente opposta a quelle degli stati maggiori partitocratici e burocratici, a confermare "il progetto L'Aquila", così come era stato concepito e mi era stato proposto, ed era stato presentato alla gente.
Sono sempre più convinto, anzi, che occorra farla finita con gli equivoci e le ambiguità, i cacadubbi e gli spaventapasseri, l'autoconservazione degli apparati, e le dittature dei perdenti, spocchiosi, sdentati e ringhiosi.
Poichè sembra ancora una volta che deve essere sempre e comunque "il partito", per troppi, a decidere a Roma dove i cani debbano far pipì a Canicattì come alla Scurgola, a Venezia come a Palermo, a L'Aquila come a Teramo, attenderemo la fine del Congresso di Bologna nella speranza che condanni ufficialmente al difficile esercizio della libertà e della responsabilità chi non osa o non sa. Subito dopo i "non-comunisti" delle "nuove liste" (perchè, sia chiaro alla amica Tiziana Arista che di questo si tratta, e non delle putrefatte "liste aperte" delle quali certamente per errore lei continua a parlare) che non hanno affatto la vocazione e la dedizione di essere mangiati l'uno dopo l'altro come cerase, o di essere "coordinati" e "diretti" da una delle componenti, la più importante certo per acquisita forza elettorale, ma niente affatto la sola forza politica mobilitata e mobilitabile, sarà bene che si incontrino fra di loro per analizzare la situazione.
A Teramo faremo comunque una grande lista civica, e laica e verde: a partire da quel 19% dei voti riscossi alle europee, che esiste, e votò allora - non dispiaccia a chi sembra rimuovere questo dettaglio essendo a quei tempi non si sa dove - anche per l'annunciata prospettiva di questo seguito amministrativo. Dovremo fare di tutto perchè anche i cittadini che praticano la astensione, o che sarebbero tentati di praticarla, quelli che hanno votato in termini nazionali per la DC, a sostenere questa forte alternativa civica.
Ovviamente, con i promotori della "lista Mazzitti", la maggior parte dei quali, se non tutti, hanno concorso durante le elezioni europee alla grande affermazione che abbiamo avuto allora, ed all'impegno per oggi che contribuì a determinarla.