Marino BusdachinSOMMARIO: L'autore illustra la situazione del Partito radicale in Unione sovietica: la nascita, l'attività e i progetti delle associazioni radicali; le responsabilità e i compiti dei cinque militanti moscoviti più attivi Pronozin, Khramov, Podlesova, Debrjanskaja, Rezunkov e le condizioni materiali in cui operano a Mosca.
(Notizie Radicali n.51 del 2 marzo 1990)
Nell'89 si sono iscritte al Pr 107 persone delle più disparate nazionalità e opinioni politiche che hanno trovato nei radicali la loro possibilità di espressione e di organizzazione politica. Nel giugno dell'89 si è costituita a Mosca l'Associazione radicale per la libertà e la pace. Buona parte delle persone più attive provenivano dall'Associazione Doverije, un gruppo pacifista e antimilitarista con alle spalle qualche anno di attività.
In questo momento esistono iscritti o gruppi radicali, oltre che a Mosca, a Leningrado, Kujbiscev, Bakù (Azerbajdzan), Alma Ata (Kazahstan), Novossibirsk e Chabarovsk (Siberia), Tbilisi (Georgia), L'vov (Ucraina), Riga (Lettonia), Vilnius e Kaunas (Lituania), Tallin (Estonia), nel Donbass e negli Urali. Non poco per i pochi mesi di attività dei nuovi compagni sovietici. Le difficoltà di collegamento rappresentano il maggior problema, così come la scambio d'informazioni e la distanza, a volte migliaia di chilometri, che rendono quasi impossibile un'attività comune dei vari iscritti. Ma nonostante questi problemi le cose vanno avanti in dimensioni e con modalità difficilmente comprensibili in occidente. La passione, il cuore e la curiosità che animano questi compagni fanno miracoli nel cercare di costruire quel minimo necessario che è indispensabile per costruire il Partito radicale in Unione sovietica. La Lettera radicale in lingua russa viene diffusa in 800 esemplari dal Centro servizi di Budapest, vengono p
ubblicati anche due giornali: Giorno per giorno e Sciopero della fame, ciascuno a 5.000 copie più o meno bimensili e completamente autofinanziati. La diffusione di questi materiali informativi raggiunge, anche se con estrema lentezza, le regioni più lontane dell'immensa terra russa. E' in corso d'opera l'edizione in lingua russa del "Numero Unico" sulla storia e sulle iniziative del Pr.
La maggior parte dell'attività è concentrata a Mosca, dove esiste l'Associazione radicale per la Pace e la Libertà che è il momento organizzativo e politico dove si intersecano e da dove si diffondono le informazioni e le pubblicazioni.
Grazie al contributo degli ascoltatori di Radio Radicale -oltre dieci milioni di lire- sono stati acquistati per l'attività dei radicali in Unione Sovietica due computer, una decina di registratori, due telefax e tutto il materiale necessario al lavoro politico introvabile o non acquistabile in loco. Il problema continua ad essere il reperimento di una sede, perché essendo i radicali al pari degli altri movimenti democratici completamente illegali, non hanno la possibilità di averla ufficialmente. Per il momento si ovvia alla bisogna utilizzando gli appartamenti di due compagni, dove a volte riescono a stiparsi oltre 40 persone in 12 metri quadrati. Comunque i problemi tecnici e organizzativi sono enormi: dalle spine elettriche a quelle telefoniche; e si vive in una ragnatela di cavi e di collegamenti volanti che mettono a repentaglio anche la vita stessa della gente ogni qualvolta il disattento del momento fa saltare tutto. Irina e Evgenia, Nikolai e Sasha, Varlam Kiladze e Asia Lasciver fanno il possibile
per reperire la gente attraverso linee telefoniche da tempo di guerra, e si sforzano di non litigare fra loro nell'impossibilità fisica di muoversi.
Nell'ambito delle iniziative politiche e degli impegni fissati dalla mozione del Consiglio federale di gennaio, i radicali di Mosca si sono impegnati a raccogliere entro giugno almeno 300 iscritti; per il momento siamo a quota 80 e non senza difficoltà si prevede di arrivare a quota 200 per la fine di marzo.
Sasha Pronozin coordina l'attività per la liberazione dei cosiddetti prigionieri della pace (alcune centinaia di obiettori di coscienza), cercando di organizzare i collegamenti e una campagna per la presentazione di una legge al Soviet Supremo che affermi il diritto all'obiezione/affermazione di coscienza. Nikolaij Kramov si occupa prevalentemente dei problemi ecologici legati a un ambiente fra i più degradati della terra, assieme ai nascenti gruppi verdi.
Irina Podlessova è la vice-tesoriera del Partito radicale per la Russia, visto che la valuta in rubli non è esportabile né convertibile, e ha un'importante responsabilità su indicazione diretta della Tesoreria federale. Evgenia si occupa dei problemi legati alle minoranze sessuali e femministi (vige la legge che condanna a 5 anni di carcere duro gli omosessuali e le lesbiche). Viktor Rezunkov ha iniziato il lavoro per la costituzione di una Lega antiproibizionista in un paese dove il proibizionismo sugli alcoolici ha provocato più danni dell'alcoolismo stesso.
Molto, quasi tutto, è da fare. In questo momento si sta cercando di sondare la possibilità di organizzare un importante convegno internazionale sulle nazionalità che potrebbe tenersi con buone speranze a Vilnius, in Lituania. Si cerca di stabilire un contatto continuo ed un obiettivo comune con le altre forze democratiche che stanno affermando si a Mosca; in primo luogo deputati "radicali" di Afanasiev, Popov e Eltsin, ma anche con i verdi e con le forze alternative. Buone possibilità vi sono per il lancio di un Manifesto-appello in chiave Federalista europea e di affermazione dello stato di diritto.
Da un mese Mosca è collegata con il sistema telematico "AGORA" e si spera di realizzare quanto prima un settore notizie curato dai giornalisti indipendenti di Glasnost.
Nei prossimi giorni stiamo programmando una serie di collegamenti con Radio Radicale; e per rilanciare la campagna per il finanziamento delle iniziative radicali in Unione Sovietica,potendo dare così in diretta da Mosca il resoconto di come sono stati utilizzati i denari che gli ascoltatori di Radio radicale hanno elargito per questo.
Na zdarovije da tutti i compagni dell'Unione Sovietica.