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Cora - 2 marzo 1990
Droga: una politica di riforma

SOMMARIO: Sabato 24 marzo manifestazione nazionale per una politica di riforma contro il mercato criminale della droga; una manifestazione contro il proibizionismo suicida e omicida.

(Notizie Radicali n.51 del 2 marzo 1990)

UNA POLITICA DI RIFORMA CONTRO IL MERCATO CRIMINALE DELLA DROGA

MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIPROIBIZIONISTA

SCONFIGGERE LA LEGGE CRAXI-JERVOLINO-GAVA

Roma, Piazza Navona, sabato 24 marzo 1990

Per eliminare la violenza legata al traffico della droga. Per sradicare le ragioni economiche della diffusione della droga. Per uscire da una intollerabile situazione di emergenza. Per ridurre drasticamente il potere di tutte le mafie e rendere possibile in ogni regione italiana una vita civile.

La proposta di legge del Governo deve e può essere battuta.

Punire il tossicodipendente e il consumatore di qualsiasi sostanza come se fosse, per questo solo fatto, un delinquente, è ingiusto e contrario ai principi dello stato di diritto.

Non solo. E' un rimedio mille volte peggiore del male che si vorrebbe eliminare perchè:

- metterà fuori legge centinaia di migliaia di persone colpevoli soltanto di danneggiare la propria salute, e fra questi anche i consumatori di sostanze che non creano dipendenza e sono infinitamente meno dannose delle sigarette o delle bevande alcoliche;

- costringerà tutti i tossicodipendenti, anche quelli che finora non hanno commesso alcun reato contro le persone o le cose, a nascondersi, a entrare in clandestinità, con tutte le conseguenze che si possono immaginare: maggiore diffusione di Aids e di malattie legate all'uso di siringhe infette, emarginazione sempre più completa e dolorosa, un legame più stretto e continuo con la malavita, aumento della delinquenza di strada;

- interromperà ogni rapporto di fiducia fra i tossicomani e i medici, costretti dalla proposta di legge a trasformarsi in spie della magistratura, eliminando ogni possibilità di uscita non traumatica dalla dipendenza da droghe;

- produrrà il definitivo collasso dell'amministrazione giudiziaria, assolutamente incapace di reggere all'urto di decine di migliaia di nuovi procedimenti giudiziari;

- disperderà il lavoro delle forze di polizia in una caccia all'uomo continua e senza fine, costosissima e inutile, rendendo ancora più insicura la vita dei cittadini.

IL PROIBIZIONISMO NON FUNZIONA.

IL PUNIZIONISMO CHE LA NUOVA LEGGE VORREBBE IMPORRE NON FARA' CHE AUMENTARE L'IMPOTENZA DELLO STATO GIA' OGGI INCAPACE DI ESERCITARE UN CONTROLLO SANITARIO E SOCIALE SUL COMMERCIO E IL CONSUMO DELLE DROGHE.

Punire consumatori e tossicodipendenti non serve a niente. Basta guardare a quello che succede nei paesi che hanno le leggi più severe, come gli Stati Uniti, la Germania o la Svizzera, dove criminalità e mortalità per overdose hanno raggiunto livelli più alti che da noi. E allora perchè continuare a difendere le ragioni del proibizionismo? Lo si può davvero fare senza dichiarare la propria ipocrisia o il proprio cinismo? Senza vergognarsi di mandare allo sbaraglio centinaia di migliaia di future vittime dei comportamenti violenti di chi deve procurarsi il denaro per pagare gli spacciatori di droga?

OPPORSI ALLA LEGGE CRAXI-GAVA NON BASTA.

SERVE UNA LEGGE UMANA E EFFICACE.

Noi vogliamo che il commercio delle droghe sia regolato e sottoposto a controllo, quello che può imporre lo Stato una volta che abbia liquidato il monopolio delle organizzazioni criminali.

Noi vogliamo che la vendita di droghe non dia più profitti.

Noi vogliamo che i fiori del papavero o le foglie di coca abbiano il valore che avrebbero se non esistesse il mercato nero, e cioè vicino allo zero.

Noi vogliamo che i tossicodipendenti non abbiano più bisogno di rubare, di spacciare, di prostituirsi.

Noi vogliamo che - se lo vogliono - lo Stato li aiuti, oppure che possano rivolgersi a comunità terapeutiche di loro scelta o servirsi dell'assistenza del medico di fiducia.

SOLO ANNULLANDO L'IMMENSO VALORE CHE IL PROIBIZIONISMO AGGIUNGE ALLE DROGHE RIUSCIREMO A RIDARE ALLA VITA IL SUO IMMENSO VALORE.

 
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