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Escohotado Antonio - 21 maggio 1990
Luci o tenebre
di Antonio Escohotado (Professore di Sociologia all'Università di UNED, Spagna)

SOMMARIO: Il settimanale spagnolo "Cambio 16" ha pubblicato nel numero del 21.5.1990 l'articolo riprodotto qui sotto e col quale si conclude la serie di articoli, iniziata con uno di Emma Bonino, che sono stati pubblicati da questa rivista e nei quali è stata discussa l'ipotesi di legalizzazione delle droghe. Nel corso del dibattito sono apparsi articoli sia proibizionisti che antiproibizionisti. I testi più interessanti di queste due tendenze sono nell'Archivio di Agorà.

(Cambio 16, 21.5.90)

Cominciamo con un caso concreto, tra i vari possibili. Verso la metà del XIX secolo, in Cina sono proibiti sia il consumo che la produzione dell'oppio. La pena per questi crimini è la condanna a morte, dopo che, per un lungo millennio, ambedue le attività erano state perfettamente legali. Nel frattempo, è l'India a nutrire un contrabbando inglese di oppio che si sviluppa enormemente. Forse gli Indiani hanno dei problemi per colpa della propria gigantesca produzione? Nelle loro migliaia e migliaia di pagine, i successivi rapporti della ROYAl COMMISSION ON OPIUM chiariscono un po' i fatti. In India esistono circa dieci volte più oppiomani che in Cina, ma non si registrano problemi sanitari, sociali o criminali. L'uso moderato dell'oppio costituisce la norma, e i medici, sia indiani che stranieri, che hanno condotto l'inchiesta, arrivano alla conclusione che il suo uso "non presenta inconvenienti per la salute e il benessere, dato che l'oppio in India assomiglia più ai liquori occidentali che ad una sostanza ab

ominevole".

Nello stesso periodo, questa stessa droga, resa rigorosamente illegale, sta minando in grado elevatissimi la società e le istituzioni cinesi. Le sue ultime conseguenze sono il controllo assoluto del paese da parte delle società segrete, le più sanguinose guerre civili che si siano mai verificate, lo smembramento del territorio nazionale a profitto di altri Stati. Vinta sul piano militare e etico, la corte imperiale decide di intraprendere un completo rovesciamento della situazione, e riabilita la grandi distese già consacrate alla cultura del papavero. Quali sono le conseguenze della legalizzazione? NEl 1906, quando l'oppio era legale da più di 30 anni, esistevano, secondo i rapporti cinesi ufficiali, circa 2 milioni e mezzo di consumatori abituali, cioè lo 0,3% della popolazione. La fuga di capitali, la demoralizzazione e la delinquenza legate a questa droga erano scomparsi, mentre il numero dei consumatori era rimasto identico, o addirittura leggermente inferiore, a quello di 60 prima; ora però il loro com

portamento era quelli di chi dispone di un prodotto puro, economico e legale.

Il contrasto tra Cina e India nel secolo scorso non è dovuto a inesplicabili anomalie. Durante il XVIII secolo, quando in Europa si diffonde l'uso del caffè, la tolleranza e l'intolleranza producono i loro prevedibili effetti. In Francia, dove nascono i primi locali pubblici legati a questa droga, Montesquieu dice che essa ha la reputazione di "sostanza spirituale". In Russia, dove il suo consumo è punito con il taglio delle orecchie (e persino del naso), abbondano consumatori che riescono a berne dei litri in un'ora; le loro trances di ipereccitazione confermano la polizia zarista nella sua certezza di avere a che fare con "una sostanza morbosa e incontrollabile".

Attraverso esempi che si ripetono, la storia dell'umanità ci insegna che ogni legislazione proibizionista moltiplica i consumi irrazionali, la corruzione delle istituzioni e gli avvelenamenti con succedanei molto più tossici dei loro prodotto originali proibiti. Insomma, l'alternativa non è tra un mondo con le droghe e un mondo senza le droghe. L'alternativa è tra l'ipocrisia attuale e un approccio che protegga in maniera meno catastrofica la pubblica salute.

Cercare di prevenire l'abuso di droga con la sua proibizione è altrettanto debole sotto il profilo logico che cercare di evitare le maternità extramatrimoniali picchiando la figlia che rientra a casa dopo le 10 di sera. Così è perfettamente possibile copulare prima di quell'ora, è altrettanto possibile ottenere ciò che è proibito se lo si desidera. Gli spacciatori di droghe illecite fioriscono dappertutto, e per averla basta avere soldi o essere pronti a rivenderle: la legge del denaro fa sì che i poveri diventino degli efficaci viaggiatori di commercio.

Epoche e paesi diversi provano che, quando finisce il sistema di etero-controllo o di tutela ufficiale, appare subito un autocontrollo, cosa assolutamente prevedibile se si tiene conto che la dieta delle droghe (dal punto di vista di obiettivi terapeutici, di piacere e religiosi) è sempre stata complementare alla dieta alimentare, non solo in tutte le culture, ma presso tutti gli animali a sangue caldo studiati fino ad oggi.

Modificare lo stato mentale con mezzi chimici è una tendenza altrettanto fondamentale che mangiare, bere o accoppiarsi.

Nello stesso tempo, gli essere umani si lasciano obnubilare dalle etichette attaccate alle cose. E si nascondono ciò che sono realmente le cose e gli uomini. Ne consegue che una droga non è solo una certa sostanza chimica, ma qualcosa di determinato essenzialmente da clichés ideologici e dalle condizioni di accesso al suo uso. Fino al 1935, per esempio, gli eroinomani erano persone adulte o anziane, praticamente tutte ben integrate nella loro famiglia e nella loro professione, persone completamente estranee agli ambienti della criminalità: non è necessario sottolineare quanto siano cambiate le cose oggi.

Al punto in cui siamo, ci si può chiedere se "sia possibile drogarsi in modo ragionevole". Questo dipende dal fatto che gli Stati difendano la luce o l'oscurantismo, la cultura o la barbarie farmacologica. La stessa corda che l'alpinista usa per arrivare in vetta, viene usata da un suicida per impiccarsi e da un marinaio per tenere le sue vele al vento. Liberate da miti, adulterazioni e bugie, le droghe che oggi sono illegali possono portare pace, incoraggiamento e apertura spirituale agli individui e ai gruppi; caricate di miti, sofisticazioni e menzogne, possono portare ad essi confusione, apatia e chiusura spirituale.

Dato che il proibizionismo lotta in realtà contro la chimica, più esso verrà esasperato, più saranno finanziati i suoi incontrollati progressi, e più i cittadini diventeranno le cavie dei laboratori clandestini. Con i progressi attuali, non sono solo 5 i derivati comparsi per ogni antica droga illegale: sono 500, dato che le possibilità di modificare la coscienza cambiando dei radicali atomici sono praticamente infinite.

Possiamo strapparci i capelli e implorare il cielo che ci protegga da questa nuova apocalisse. Tuttavia questa apocalisse è stata decretata nel momento in cui - per ragioni settarie, razziste, etnocentriche ed economiche - alcuni tipi di ebbrezza sono stati proibiti mentre altri venivano incoraggiati. Se decidiamo che determinate forme di ebbrezza sono malvagie, e poi - quando le leggi si sono messe al servizio di questa moralizzazione - cerchiamo di provare che lo sono effettivamente, stiamo mettendo in moto un meccanismo di profezia che si autodetermina.

Diffuse dalla propaganda e sostenute dalla repressione, queste pretese diventano rapidamente delle realtà sociali. Voi mi prendereste in giro se affermassi che il caffè e il tabacco portano le ragazze alla prostituzione. Ma se riuscissi a rendere illegali caffè e tabacco, aumentandone selvaggiamente il prezzo, mettendo il loro commercio in mano a organizzazioni criminali, e creando intorno ad essi la mitologia che circonda oggi l'eroina o la cocaina, incontreremmo non poche ragazze che battono il marciapiede per pagarsi questi vizi o pagarli al loro fidanzato. Ecco qua una profezia che si autodetermina.

Non ci dimentichiamo che il genere di affare più antico è la vendita coercitiva di protezione. Grazie alla sua profezia, il venditore coercitivo di sicurezza può presentarsi come una santa guida, che esige un tributo e un incondizionato rispetto da coloro che teoricamente protegge. E' così che sono state giustificate le antiche crociate contro gli eretici o le streghe: imprese assai lucrative per gli inquisitori e i loro amici, imprese che, quando sono state iniziate, sembravano assolutamente benefiche, mentre oggi ci appaiono criminali.

Dopo anni di ricerche nelle biblioteche più diverse, posso certificare che, nel corso dei millenni, nei cinque continenti è esistita un'automedicazione pacifica e sana. Riparare le enormi miserie generate dalla narco-inquisizione, questo non sarà facile. Bisognerà farlo all'inizio in maniera graduale. Ma questo non è nemmeno un problema tecnico, piuttosto qualcosa che dipende anzitutto dalla buona fede. Prima di tutto, bisogna scacciare il fantasma che legittima la figura dello Stato come angelo custode. I nostri angeli custodi sono la libertà e la ragione.

 
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