di Sergio SegioSOMMARIO: Una proposta per la costituzione di una agenzia di informazione sul carcere, nel carcere, dal carcere.
(Notizie Radicali n.55 del 10 luglio 1990)
L'idea è di fornire un duplice tipo di servizio: uno rivolto all'interno, alla popolazione detenuta, e l'altro all'esterno, agli operatori dell'informazione e alle forze politiche.
Il primo si potrebbe concretizzare attraverso Radio Radicale (purché sia ricevibile all'interno), con un notiziario da trasmettere possibilmente ad ore e giorni fissi.
Si possono rendere attivi, almeno in parte, i numerosi iscritti al Pr detenuti nelle varie carceri, sì da costituire una trama di corrispondenti interni da affiancare alla redazione esterna. Attraverso la posta i corrispondenti interni potrebbero investire la redazione di ogni segnalazione, problema, denuncia che troverebbero poi risposta, diffusione ed amplificazione nel notiziario radiofonico.
Si verrebbe a costituire così, da un lato, una sorta di "Tribunale per i diritti della persona detenuta", una sede ove convogliare denunce (ovviamente responsabili e verificate) e violazioni di diritti riconosciuti, un luogo di presa di parola che la redazione, attraverso la radio e quei parlamentari più attenti e disponibili, si incaricherebbe di portare a conoscenza e all'attenzione delle autorità competenti. Dall'altro lato, si potrebbe fornire una consulenza, una attività di indirizzo ed informazione rivolta all'interno del carcere circa le proposte legislative e le iniziative politiche.
L'altro tipo di servizio può essere rivolto nei confronti del mondo dell'informazione e di quello politico. Potrebbe esprimersi attraverso un periodico, in grado di trarre e proporre riflessione e iniziativa politica dai dati emergenti dal notiziario radiofonico e dal rapporto coi detenuti delle varie carceri: fornire agli operatori dell'informazione dati, notizie e statistiche precise (pensiamo a come sarebbe utile ed opportuno, nelle ricorrenti campagne controriformistiche, essere in grado di fornire alla stampa tempestivamente dati e cifre reali, a fronte della manipolazione strumentale e degli allarmismi ingiustificati); ancora, sollecitare il potere politico e l'iniziativa legislativa su temi di particolare rilevanza (abolizione dell'ergastolo, modifica della liberazione condizionale, elementi di certezza del diritto nell'esecuzione penale, abolizione delle pene accessorie, problemi dei detenuti stranieri...). Un lavoro insomma, a differenza e accanto a quello radiofonico, di riflessione critica sulla c
ultura della pena e di azione politica.