SOMMARIO: Questo è il testo della lettera che Sergio Stanzani, Primo segretario del Partito radicale, ha inviato a coloro che gli hanno inviato il telegramma per la difesa della legge Gozzini.
(Notizie Radicali n.55 del 10 luglio 1990)
Cara/o amica/o,
ho ricevuto il tuo telegramma per la difesa della legge Gozzini assieme a moltissimi altri inviati da detenuti e da loro amici e famigliari. Molti di questi messaggi non sono completi di nome ed indirizzo, quindi mi rivolgo a te anche per corrispondere a coloro ai quali non potrò farlo personalmente.
Innanzitutto ti ringrazio per avere affidato a me e al Partito radicale il compito di difendere la legge Gozzini. Come è nostra abitudine non promettiamo niente, promettiamo solo di fare quello che abbiamo già fatto: affermare il Diritto e la "legge uguale per tutti", soprattutto per coloro che non hanno una voce per farsi ascoltare, un nome conosciuto e dei diritti che siano riconosciuti, come accade spesso ai detenuti.
Con la legge di riforma penitenziaria dell'86 il carcere si è trasformato profondamente e a molti condannati è stata offerta l'occasione per un reinserimento con il massimo di garanzie per sé e per la società.
Porterò la vostra voce e le vostre semplici ragioni - e, materialmente, tutti i telegrammi che mi sono arrivati e arriveranno - nelle sedi parlamentari, in Commissione giustizia e poi in Aula, quando verranno messe all'ordine del giorno le modifiche alla legge.
Farò in modo che i radicali presenti nelle istituzioni parlamentari, nei partiti, in movimenti ed associazioni attivino tutti gli strumenti di azione politica e di informazione per impedire un ulteriore attentato allo stato di diritto, alla riforma penitenziaria e alla cultura nonviolenta che si è affermata nel mondo carcerario.
Ma devo dirti anche che da soli non ce la facciamo, se non siamo entro breve tempo almeno cinque, diecimila iscritti al Partito radicale. Ce la possiamo fare soltanto se tu, se altri detenuti, i tuoi amici, i tuoi famigliari, vi iscrivete in massa al Partito radicale del 1990. Come hanno già fatto settanta detenuti del Carcere Penale di Rebibbia.
Se duemila, tremila detenuti si costituissero in Partito radicale, iscrivendosi, avremmo una forza enorme, un partito (anche) dei detenuti, che sarebbe in grado di conseguire gli obiettivi che ci stanno a cuore.
Iscriviti subito, dai l'indicazione di iscriversi al Partito radicale anche nelle altre carceri e fuori, tra parenti ed amici.
Nel giornale che ti invio vi è anche un conto corrente. Utilizzalo! oppure usa un vaglia postale indirizzato a Partito Radicale, via di Torre Argentina 76 - 00186 Roma.
Nella causale scrivi: "Per l'indulto, per la difesa della Gozzini".
La quota di iscrizione e di Lire 182.500... non è molto se consideri che il Partito radicale non prende i soldi dallo Stato come fanno tutti gli altri partiti.
Se non puoi pagare la tessera tutta subito, invia i soldi in due, tre rate. Però è meglio fare tutto in una volta, perché gli obiettivi sono a breve scadenza e la tessera si può ritirare solo quando si è pagato tutto.
Fraternamente,
Sergio Stanzani
Primo segretario del Partito radicale