All'On. le Ministro della Sanità
I sottoscritti deputati Bonino, Tessari, Cicciomessere,
Premesso
che per contrastare l'infezione da hiv (human-immunodeficency-virus) attualmente in Italia sono disponibili soltanto due terapie
antivirali:
ZODIVUDINA - commercializzato come Retrovir, prodotto dalla THE WELLCOME FOUNDATION LTD - Londra, e distribuito dalla Wellcome Italia S.p.A. - Pomezia.
VIDEX-ddI - Dideoxyinosine, distribuito dalla Bristol Myers Squibb Company di New York.
Che la Zidovudina è da anni distribuita sistematicamente dai presidi ospedalieri che trattano l'aids;
che, al contrario, la ddI è da poco stata introdotta in Italia;
che molti soggetti colpiti da aids o sindromi correlate non sono più in condizioni di assumere zidovudina perchè non ne sopportano ulteriormente gli effetti secondari o perchè la terapia non produce più i suoi effetti positivi di inibizione della replicazione del virus;
che in questi casi l'unica terapia alternativa disponibile in Italia è rappresentata dalla somministrazione di ddI;
che, contrariamente ad ogni principio di diritto umano, di solidarietà con gli ammalati, le insufficienti quantità di ddI, messe a disposizione dalla Bristol-Myers Squibb Company, sono state, per disposizione del Ministero della Sanità, destinate totalmente alla sperimentazione clinica;
che tale sperimentazione clinica esclude le persone che hanno subito un trattamento di zidovudina per un periodo superiore ai 15 mesi, e che questo significa escludere di fatto i pazienti che più hanno necessità di ricevere la ddI, e che non ricevendola la loro stessa vita è in grave pericolo;
che non è ancora disponibile alcuna quantità di ddI da destinarsi ad "uso compassionevole";
chiedono di conoscere:
- che cosa intende fare l'On.le Ministro,
1- per destinare almeno il 60% del prodotto ddI ad uso compassionevole;
2- per esercitare le opportune pressioni sulla Bristol Myers Squibb Company affinchè in Italia sia distribuita la quantità di ddI almeno pari a quello che la stessa società distribuisce in Francia o negli altri paesi europei;
3- per ascoltare in proposito l'opinione dei sieropositivi italiani, e per essi delle associazioni di sieropositivi e di malati di aids, prima fra tutte il Coordinamento Nazionale delle Persone Sieropositive.
Se non ritiene opportuno al fine di far partecipare i cittadini italiani affetti da hiv ai processi decisionali che concernono la loro vita stessa, di accogliere la richiesta fatta dal loro Coordinamento Nazionale di inserire il loro Presidente e tre loro Delegati fra i membri della Commissione Nazionale per la lotta all'aids.
Tale richiesta di coinvolgimento è quanto traspare a livello mondiale dal documento di S. Francisco stilato in occasione della VI Conferenza Mondiale sull'aids, nonchè quanto raccomandato alle autorità sanitarie di ogni paese dall'OMS.