a cura di Francesca FragapaneSOMMARIO: I libri, i dischi, i film e le trasmissioni televisive segnalati o preferiti da Marco Pannella.
(AMICA, 16 novembre 1992)
LIBRI Anche se su posizione politiche e drammaticamente opposte, Benedetto Croce e Giovanni Gentile furono in realtà molto amici. Una ulteriore prova di questa lunga relazione, che terminò solo con l'uccisione di Gentile nel '44, ci è data da un libro, pubblicato di recente da Rizzoli e curato da Jader Jacobelli, che raccoglie un lungo e interessantissimo carteggio fra i due filosofi. Ecco, forse si tratta di un libro "maschile" ma per quelle di voi che sono interessate alla storia questo testo può rilevarsi straordinariamente ricco ed intenso. La forte intimità della sinistra italiana e del mondo liberale con le origini del fascismo viene messa in evidenza. E si può dire certamente che sebbene Giovanni Gentile sia storicamente considerato un uomo di destra, in realtà ebbe indirettamente una grande influenza su tutta la sinistra italiana.
DISCHI Ho scelto nella vita di dare priorità massima al dialogo, all'incontro con le persone. E siccome gran parte dell'arte e della musica richiede invece molta contemplazione e isolamento, dopo i trent'anni scelsi di smettere, per esempio, di suonare il violino e abbandonai un'altra passione: il cinema. Detto questo, però, un disco da mettere in pagella ce l'ho, anche se si tratta di un vecchio album: Rimmel di Francesco De Gregori. A tal proposito vi rivelerò un piccolo segreto: parecchi anni fa Francesco mi disse che prima o poi mi avrebbe dedicato una canzone. E lo fece proprio con questo album. Andando a guardare infatti sulla copertina di Rimmel si legge dopo la canzone Il signor Wood la frase: a M. con autonomia. Era un periodo, quello del '74/'75, in cui eravamo molto legati, anche perchè lui, prima di aderire definitivamente al Pci, si mostrava attento alle battaglie contro la droga che sfociarono addirittura in un mio arresto. Dopo di che con Francesco non ci siamo più visti. Ci siamo incontrati
tre anni fa e lui scherzando mi disse: "Si, si quella "a.M. con autonomia" in questi anni l'ho attribuita a M. diversi...".
FILM Alla fine degli anni '40 creammo, insieme con altri, dei cineclub universitari in polemica con cattolici e comunisti. Era il periodo della grande sbronza neoralista. Se non si era neorealisti, si era fascisti. E quindi a quel punto scelsi di fare il fascista. Così un giorno andai fino a Parigi per prendere la "pizza" di Les enfants du paradis di Marcel Carnet, allora, mi pare, sotto sequestro. Il film, che era un affresco della Parigi preimpressionista, la proiettammo e divenne la nostra cultura terrorista dei cinematografari e dei critici neorealisti. Ma tornando ad oggi, vado al cinema solo con obiettivi precisi. Così è stato per "Gandhi" che vidi a Roma, Parigi, Londra e Bruxelles per saggiare che impressione faceva alla gente prima di decidere di prenderlo come simbolo del mio partito. Adesso andrò a vedere "Dimenticare Palermo" di Rosi, sulla legalizzazione della droga, sulla politica e sulla mafia.
TV Qualche mese fa sono stato a "Samarcanda" e mi è parsa una piacevole sorpresa rispetto alla mediocrità sofisticata di certi programmi culturali della Tv di Stato. Fra questi c'è "La notte della Repubblica" di Zavoli. Ricordo la puntata su Moro. Zavoli era soprannominato "Forbici d'oro" e tutte le sue trasmissioni in realtà sono profondamente censorie. Guardando con commozione Zaccagnini, durante quella puntata, mi sono reso conto della giustezza delle nostre posizioni di allora, posizioni che Zavoli ha accuratamente evitato di ricordare.