I GIORNALI E LA LEGGE GOZZINI: disinformati per scelta
IL CORRIERE DELLA SERA
Questa testata giornalistica ha preso le proprie mosse da una tesi precisa: SCARCERAZIONI FACILI = LEGGE GOZZINI.
A questo scopo, e con la precisa intenzione di allarmare l'opinione pubblica con una campagna negativa e disinformante sulla legge Gozzini, Il Corriere della Sera ha titolato i suoi articoli e ha scelto i suoi editoriali affermando il proprio teorema, che si é compiuto solo con il decreto di congelamento della Gozzini.
A partire dal dibattito sulla conversione in legge del decreto, il Corriere insiste sulla sua linea titolando "Dietrofront sulle scarcerazioni facili". La grande incriminata é sempre la legge Gozzini.
27 DICEMBRE 1989: Articolo di Giuseppe Barilà.
Strangio, condannato a 27 anni ma in licenza premio (titolo)
(La notizia é falsa poiché il sequestratore non é fuori grazie alla legge Gozzini, ma grazie alla legge penitenziaria del 1975: gravi motivi familiari).
5 GENNAIO 1990: Editoriale di Gianfranco Piazzesi in prima pagina.
(In un pezzo di commento delle dichiarazioni di Forlani sulla pena di morte per i sequestratori e la follia rappresentata dalla legge Gozzini, Piazzesi dice che i criminali stanno abusando della legge Gozzini e che alla vigilia di Natale è stato catturato un sequestratore di Cesare Casella [Strangio] che era uscito dal carcere grazie alla semilibertà ottenuta per la buona condotta, mentre Strangio era uscito in permesso per gravi motivi familiari)
30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE 90. Articolo a firma M.A.C.
Morucci e Faranda in semilibertà dopo 11 anni su 30, grazie agli abbuoni previsti dalla Gozzini per ogni anno passato in buona condotta.
(In realtà sono stati condannati a 22 anni e mezzo, grazie alla legge sulla dissociazione)
9 OTTOBRE 1990. Articolo a firma di Gian Antonio Stella.
Scarcerazioni facili, basta. Interverrà la Consulta se non sarà modificata la legge Gozzini. (Titolo e sommario di un articolo in cui non c'é alcuna dichiarazione virgolettata di Saja in tale senso. Tant'é che il giorno dopo il presidente della Corte Costituzionale ha smentito le dichiarazioni che gli erano state attribuite)
30 OTTOBRE 1990. Articoli in prima pagina a firma di Girola e Tucci. Commento di Saverio Vertone.
Torino, fuori sette ergastolani per decorrenza dei termini.
Ancora scarcerazioni facili. Libero il clan dei catanesi.
Cosenza: timbro sbagliato, a casa 11 spacciatori.
(Occhielli e titoli dei due articoli di Girola e Tucci sono impaginati come sommario al commento di S. Vertone dal titolo "L'Italia del diritto". All'interno di questo articolo si legge che chi avesse intenzione di uccidere non ha nulla da temere perché con la legge Gozzini non farebbe più di un anno di carcere).
3 NOVEMBRE 1990. Articolo in prima pagina a firma di Menghini.
Questa volta negata una scarcerazione facile.
(Il titolo si riferisce ad un articolo su Claudia Gioia, coinvolta nell'omicidio del generale Giorgieri alla quale il giudice ha negato gli arresti domiciliari).
11 NOVEMBRE 1990. Articolo di Michele Manno.
Pugno di ferro contro la criminalità. Varati i provvedimenti: pene più severe, congelata la legge Gozzini.
Il giro di vite sui permessi facili.
(Il titolo generale e il titolo dell'articolo, ripropongono il teorema: Permessi facili = legge Gozzini).
5 DICEMBRE 1990. Articoli in prima pagina di Manno e Nese.
Dietrofront sulle scarcerazioni facili. Non ci sarà il congelamento per cinque anni dei benefici di legge. (Titolo e sommario di prima pagina)
Legge Gozzini/Approda all'esame della Camera il decreto anticriminalità che congela per cinque anni i benefici della normativa. Scontro sulle scarcerazioni facili. (Occhiello e titolo di pagina 2)
6 DICEMBRE 1990. Articolo di Michele Manno.
Legge Gozzini/ Scarcerazioni, parola alla Camera.
(Titolo di un articolo che contiene impaginati due box al proprio interno. Uno dei due titola: "Condannato a 20 anni, rapinava in semilibertà". La notizia é falsa: si tratta di Roberto Miano, un pentito condannato a vent'anni di reclusione la settimana prima e che non poteva essere ammesso a nessun beneficio della Gozzini, tutt'al più è stato rimesso in libertà o scarcerato per scadenza termini. Titolo dell'altro box:" Il capo della polizia: in Italia 500.000 delinquenti").
IL TEMPO
Il 4 gennaio '90 Il Tempo pubblica il contenuto di una conversazione privata avvenuta il giorno prima tra il direttore del giornale ed il segretario della Dc Forlani. A partire dal caso del sequestro del giovane Casella e dell'arresto di uno dei sequestratori uscito dal carcere - grazie alla legge Gozzini, si disse - e non più ritornato, Forlani sostiene la proposta della pena di morte per i sequestratori e la necessità di porre un rimedio alla "follia che è stata la legge Gozzini". E' l'inizio di una campagna di stampa che nel corso dell'anno si alimenterà di tutti gli episodi di "scarcerazioni clamorose" facendole ricadere a torto - spesso - o a ragione sulla legge Gozzini. Il caso Strangio è emblematico: parte tutto da lui, cioè da un caso di "scarcerazione grazie alla legge Gozzini" che con la legge Gozzini non ha nulla a che vedere, essendogli stato concesso un permesso per gravi motivi di famiglia che è una norma dell'ordinamento penitenziario antecedente alla Gozzini. Il ruolo dei mass media si è car
atterizzato come "autonomo", sin dalle origini della campagna, rispetto al potere politico: si sono diffuse false informazioni sui motivi di alcune scarcerazioni (la legge Gozzini), si è detto che queste erano all'origine di alcuni episodi delinquenziali e forse dell'incremento della criminalità, si è creato un allarme sociale e alimentata una domanda di sicurezza da parte della gente che ha determinato una risposta nel governo in termini di misure per l'ordine pubblico che si sono concretizzate il 13 novembre con il congelamento della legge Gozzini per cinque anni. Il direttore del Tempo, Franco Cangini, ammette questo ruolo autonomo della stampa nella determinazione della campagna contro la Gozzini, da lui rivendicato già a partire dalla decisione di pubblicare la conversazione privata con Forlani: "Avevo davanti il segretario Dc che infrangeva un tabù, che si pronunciava per la pena di morte, sia pure in casi delimitati, sulla follia della legge Gozzini... So comunque che non ha detto quello che ha detto
perchè fosse pubblicato, nè io gli ho chiesto di poterlo pubblicare. Ma ho dato una mia valutazione autonoma, ho ritenuto che fosse una notizia importante, il risultato di una lunga riflessione".
agosto-settembre 1990: "Queste nostre leggi premiano i criminali" (titolo di un'intervista a Leo Valiani).
26 settembre 1990: Il Sap: "E' colpa della legge Gozzini e del nuovo codice". Sono in libertà quasi 100 mila persone che hanno conti in sospeso con la giustizia.
(Titolo e sommario grande di un articolo di Gianni Sarrocco).
27 settembre 1990: La "Gozzini" così non va. Troppi i guasti prodotti: necessaria una revisione.
(Titolo e sommario grande di un'intervista di Piero Palumbo al senatore Giovanni Silvio Coco).
3 OTTOBRE 1990: Lotta al crimine... "Andreotti, riforma la Gozzini".
(Occhiello e titolo di un intervista di Fabrizio Summonte al Senatore Cariglia).
8 OTTOBRE 1990: Superkiller usciti dal carcere. I sicari del giudice Livatino restarono in cella solo 4 giorni.
(Titolo e sommario di un articolo di Lorenzo Rosso. L'arresto è stato per favoreggiamento per non aver voluto fare i nomi di quelli che avevano tentato di ucciderli).
9 OTTOBRE 1990: Cresce il movimento di opinione contro le scarcerazioni facili... "La Gozzini va cambiata". Il presidente Saja annuncia l'intervento della Corte.
(Occhiello, titolo e sommario dell'articolo di Fabrizio Summonte. Non compaiono nell'articolo dichiarazioni virgolettate di Saja nel senso che dice il titolo, tantè che Saja stesso il giorno dopo smentirà l'intervento dell'Alta Corte in materia di legge Gozzini).
17 OTTOBRE 1990: Ora la Gozzini sarà riformata. Dati allarmanti di Andreotti: in dieci anni delitti triplicati
(Titolo e sommario).
31 OTTOBRE 1990: articolo di Piero Palumbo: elenco dei casi di scarcerazione - Maietta agli arresti domiciliari, il clan dei catanesi in scadenza termini, i calabresi usciti per la mancanza dei timbri - e conclusione sui ritardi nella modifica della legge Gozzini.
21 NOVEMBRE 1990: articolo di Maurizio Martinelli: dopo l'entrata in vigore del decreto si continua a collegare la legge Gozzini alle scarcerazioni per scadenza termini.
30 NOVEMBRE 1990: Nostalgia del carcere con libera uscita
(Titolo di un articolo di Piero Palumbo in cui si dice che basta la regolare condotta per non scontare la propria pena).
1 DICEMBRE 1990: articolo di Piero Palumbo in cui si afferma che il dato statistico interessante non può essere quello delle evasioni dai permessi ma quello dell'incremento della criminalità, dei delitti commessi (dai detenuti in permesso).
8 DICEMBRE 1990: "Padre Pio mi ha detto: uccidi". L'omicida era tornato in libertà usufruendo della Gozzini e della 180.
(Titolo e sommario di un articolo di Gianni Sarrocco in cui si vogliono prendere due piccioni con una fava - la Gozzini e la 180 -; si capisce poi che l'autore del reato era fuori a fine pena.
IL MESSAGGERO
12 GENNAIO 1990: Articolo di Mario Coffaro
Legge Gozzini ad una svolta: le scarcerazioni facili presto all'esame del governo (titolo ed occhiello).
( Nell'articolo si riporta una dichiarazione del Procuratore della Cassazione Sgroi il quale fa riferimento ai benefici della legge Gozzini grazie ai quali un sequestratore può tornare a sequestrare).
29 SETTEMBRE 1990: Articolo di Fabio Nuccio con titolo in prima pagina.
Seviziate ed uccisa. Sotto accusa un detenuto in libertà. (titolo di prima)
Il Governo vara nuove misure anticrimine mentre un altro drammatico episodio ripropone la questione dei detenuti che tornano liberi. Sei anni, seviziata e uccisa. (Occhiello e titolo di pagina sette)
(Vincenzo Calì, sospettato per l'omicidio della bambina, non é fuori grazie alla legge Gozzini, ma per avere finito di scontare la pena per cui era in carcere).
1 OTTOBRE 1990: Liberi i rapitori di Moro.
(Nell'articolo di Fiorenza Sarzanini si dice "condannati a 30 anni perchè dissociati", invece sono stati condannati a 22 anni e mezzo grazie alla legge sulla dissociazione.)
9 OTTOBRE 1990: "Cambieremo la legge Gozzini". Saja: la Consulta rivedrà le norme sulle scarcerazioni.
(Titolo e sommario di un articolo in cui le dichiarazioni di Saja virgolettate non corrispondono al contenuto del titolo e del sommario; tantè che Saja stesso il giorno dopo smentirà l'intervento dell'Alta Corte in materia di legge Gozzini).
28 OTTOBRE 1990: Articolo di Paolo Gambescia
L'articolo parla di Maietta tornato in libertà invece che agli arresti domiciliari; la legge Gozzini affida ai giudici ampi poteri di scarcerazione e il magistrato Serafino Turchetti ha applicato questa legge malissimo.
29 OTTOBRE 1990: Articolo di Fiorenza Sarzanini
Aspre polemiche per la libertà dei terroristi. "Anch'io devo laurearmi". Domani si decide l'istanza della Br Gioia (Occhiello e titolo)
(Alla fine dell'articolo allacciandosi ad una dichiarazione di Renato Altissimo sulla mancanza di rispetto per le vittime del terrorismo, la giornalista conclude con la richiesta del sindacato di polizia, dell'on. Costa e dell'on Rauti, affinché sia modificata la legge Gozzini)
2 NOVEMBRE 1990: articolo di Adolfo Beria d'Argentine
Cambiare la legge per non vivere con gli assassini (Titolo)
2 NOVEMBRE 1990: articolo di Sandro Petrollini
Un freno alle scarcerazioni facili (Titolo), il cui occhiello fa riferimento alla legge Gozzini
11 NOVEMBRE 1990: Articolo di Marida Lombardo Pijola
(Non si ripeteranno più casi Majetta o trafficanti di droga scarcerati per un timbro sbagliato, o casi tipo Morucci e Faranda, perché per cinque anni verrà congelata la legge Gozzini).
21 NOVENBRE 1990: articolo di G. Man.
Reggio/Slitta il processo d'appello Scarcerati altri 20 boss. (titolo)
(Nell'articolo si dice che sono stati scarcerati per decorrenza termini o grazie alla legge Gozzini.
IL MATTINO
31 OTTOBRE 1990. Intervista di Gianpietro Olivetto a Giuseppe Gargani, presidente della Commissione giustizia della Camera sul caso del brigatista Majetta.
(Sia il giornalista che il politico, fanno riferimento alla legge Gozzini come alla norma che ha determinato gli arresti domiciliari di Majetta dovuti, invece, al Codice di procedura penale).
2 NOVEMBRE 1990. Articolo della redazione romana.
La brigatista che uccise Giorgieri non otterrà i benefici concessi a Francesco Majetta, suo complice, Intanto a Paola, contro le scarcerazioni per mancanza di un timbro, il tribunale ricorre in Cassazione. (Occhiello)
Per Claudia Gioia niente Gozzini (titolo).
(Sia nel titolo che nel corpo dell'articolo si collegano gli arresti domiciliari concessi e negati alla legge Gozzini invece che al Codice).
4 DICEMBRE 1990. Articolo di Piero Incagliati.
(Nel corpo dell'articolo si fa riferimento al caso di Giuseppe Strangio, coinvolto nel sequestro di Cesare Casella e si dice che era uscito in permesso premio; invece era uscito in permesso per gravi motivi familiari, norma questa che non riguarda la legge Gozzini).
IL GIORNALE
10 GENNAIO 1990: Articolo di Annamaria Greco
Contro l'infamia dei sequestri occorre usare la mano pesante (titolo)
Sconti, permessi e semilibertà: ecco tutte le norme lassiste.
(titolo del Box all'interno dell'articolo)
(Il box comincia con le parole:" Sotto accusa é la legge Gozzini" e si prosegue parlando del permesso premio di Strangio e degli arresti domiciliari dei sequestratori di Esteranne Ricca.
Il primo era fuori grazie alla legge penitenziaria del 1975, i secondi grazie al codice di procedura penale. Nello stesso articolo si scrive che un detenuto su tre evade mentre si trova in semilibertà. Questa notizia é completamente inventata).
12 GENNAIO 1990: Articolo di Andrea Pucci.
Dopo l'allarme della Cassazione, il Guardasigilli annuncia le prossime iniziative mentre Palazzo Chigi affronta il nodo delle "scarcerazioni facili" (occhiello).
(Nell'articolo si scrive che i rapitori di Esteranne Ricca sono tornati in "libertà" grazie alla Gozzini e che evadono un detenuto su tre in permesso. Sia l'una notizia che l'altra sono false)
6 OTTOBRE 1990. Articolo di Federico Guiglia.
Il fallimento della legge Gozzini nella relazione di Gava al Parlamento. (Occhiello)
Le carceri sono un colabrodo. (Titolo)
Tra gennaio e marzo si sono perse le tracce di 264 rapitori, assassini, ladri e spacciatori. (Sommario)
(Nel corpo dell'articolo sono sostenute due falsità: la prima é che gli arresti domiciliari siano collegati ai benefici della legge Gozzini, invece che al Codice; la seconda é relativa al dato delle evasioni del primo trimestre '90, indicate come raddoppiate rispetto al trimestre dell'89. I dati del Ministero della Giustizia relativi al primo semestre '90 dimostrano, invece, un calo esplicito delle evasioni).
9 OTTOBRE 1990. Articolo a firma di Federico Orlando.
Presidente della Consulta annunciato prossimi interventi contro le scarcerazioni facili (occhiello)
Saja: la corte modificherà la legge Gozzini. (Titolo)
(Nel corpo dell'articolo non c'é alcuna dichiarazione virgolettata di Saja in tale senso. Tant'é che il giorno dopo ha smentito le dichiarazioni che gli sono state attribuite).
4 NOVEMBRE 1990. Intervista di Federico Guiglia a Enzo Binetti
"Queste le proposte della Dc per modificare la legge Gozzini" (Titolo)
(Nella premessa dell'intervista il giornalista fa l'elenco delle scarcerazioni per decorrenza termini e per arresti domiciliari e le associa alla prima risposta virgolettata dell'on. Binetti, sulle modifiche alla legge Gozzini).
13 NOVEMBRE 1990. Articolo di Annamaria Greco.
Vassalli:" La gente ci ha obbligato a modificare la Gozzini". (Titolo)
27 NOVEMBRE 1990. Intervista di Federico Guiglia all'on Alagna.
(Il giornalista nella premessa dell'intervista scrive che il congelamento della Gozzini per cinque anni serve ad affrontare l'emergenza sulla criminalità e a dire basta alle scarcerazioni facili).
7 DICEMBRE 1990. Editoriale di Marcello Maddalena
Le statistiche truccate non aiutano la giustizia. (titolo)
(Nell'articolo si sostiene che le statistiche fornite dal Ministero di Grazia e giustizia sulle evasioni sono false.
Maddalena dice il falso perché le statistiche del Ministero non si riferiscono, come dice lui, al totale dei provvedimenti emessi ma al totale dei detenuti che ne hanno beneficiato. Ovvero: per quanto riguarda i permessi si fa riferimento, ovviamente, al numero dei detenuti che hanno beneficiato dei permessi e non al numero di questi.