SOMMARIO: Rivela alcune confidenze fattegli dal generale Mino "quaranta giorni prima di essere assassinato". C'è stato, nel Paese, un tentativo di golpe, ma ben più complesso che non quanto rappresenti "Gladio" ("un centimetro di illegalità, su molti Km"). E non si racconti oggi che esso fallì per l'opposizione di "chissà quale forza democratica della sinistra". Fallì perché era "un piano folle". Sono passati sotto silenzio i decennali della morte dei generali Mino e Galvaligi...E' forse ora il momento di riproporre la "smilitarizazione dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza". Non Gladio, ma l'Arma, semmai, "è stata sul punto di scatenare un golpe, suicida".
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 4 gennaio 1991)
"Quaranta giorni prima di essere assassinato ("Guardi, Pannella, la supplico di accettare protezione. Non posso dirle di più. Sul giorno di Giorgiana Masi, purtroppo, aveva, ha ragione lei. E' qualcosa di enorme. Fra qualche settimana sarò in grado di darle le prove, i nomi. Io stesso ho ieri comunicato che non prenderò più l'elicottero. C'è gente che ci rimarrà male. Sono queste le settimane cruciali. Ho preparato un piano di riorganizzazione totale dell'Arma, dell'organigramma. Sono finiti, ci saranno i colpi di coda. E posso dirle anche che ho presentato al Ministro due piani, diversi, di Riforma della istituzione. Una, che ho raccomandato, e l'altra, che è possibile, di smilitarizzazione...", ebbe a dirmi il generale Mino) un Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, che è stato iscritto d'ufficio dai suoi nemici alla P2, confermava che aveva fatto preparare un piano per la smilitarizzazione dell'Arma dei Carabinieri; anche se non lo aveva raccomandato. Dopo quaranta giorni all'incirca (non ho tempo
ora per controllare le date), Mino morì per "incidente" all'elicottero su cui volava.
Il "Piano Solo" sta ora finalmente tornando d'attualità. Vale la pena ricordare che scoppiò grazie al giornalista Lino Jannuzzi (e con lui i radicali dell'epoca furono solidali e partecipi della sua campagna e della sua difesa, innanzitutto politica?) e che non fu solamente la DC ad operare in modo tale da garantire l'impunità al generale De Lorenzo ed ai suoi complici, ma che aveva amicizie e coperture anche altrove?
Con buona pace dei carissimi amici che sono caduti nella trappola "Gladio" (un centimetro di illegalità, su molti Km.) quanto i radicali d'allora denunciavano era verissimo. Un tentativo di organizzare un golpe c'era, c'è stato, ed è stato coperto da molti, massimi "uomini di Stato" e politici. Reati da ergastolo. Ma se ora si pretende di sostenere che fu non si sa quale forza democratica della sinistra che l'impedì, mentre non scattò solamente perché era un piano folle e destinato a sicuro fallimento, e non poteva avere il sostegno degli USA e degli altri alleati, siamo di nuovo ad un comportamento suicida, se si fa salva la buona fede.
E' passato a suo tempo sotto silenzio il decennale dell'assassinio del generale Mino. E' passato sotto silenzio il decennale dell'assassinio del generale Galvaligi, malgrado un appello radicale per ricordarlo e ricordare la vicenda della quale fu vittima, in un quadro ben altrimenti golpista.
Abbiamo udito l'orripilante testimonianza, con l'orripilante ascolto della Commissione parlamentare, fare l'apologia di attività sovversiva, di sabotaggio di leggi e regolamenti, con l'alibi di una pretesa appartenenza di Mino alla P2.
Mi sembra giunto il momento di passare all'azione per riproporre, intanto, la smilitarizzazione sia dell'Arma dei Carabinieri sia della Guardia di Finanza. Smilitarizzazione non vuol dire disarmo, com'è noto: la polizia non è disarmata. E' disarmare militaristi, golpisti, imbecilli e sciagurati di ogni tipo. Non Gladio, ma l'Arma, semmai, è stata sul punto di scatenare un golpe, suicida. E mortale, comunque, per il regime DC. E' l'ora di dire che da allora i golpismi erano anche anti-DC.
E se non escono fuori i 760 nomi di "enucleandi" è perché sicuramente fra quei nomi ve n'erano anche DC, centristi, di sinistra democratica e "alleata" sul piano internazionale dell'Occidente.