SOMMARIO: Lettera, firmata da Bonino, Pannella, Stanzani, Vigevano, Zevi, in cui si annuncia che il PR non asisterà ai lavori del Congresso di Bologna del PCI. La decisione è motivata dal rifiuto opposto dalla dirigenza di quel partito alle richieste di incontri, e di effettivo confronto, tra le due forze politiche. Ricorda come i soli radicali si siano mossi, in diverse occasioni, per "denunciare come intollerante e incivile" ogni tentativo fatto per "colpire alla schiena" il PCI e i suoi dirigenti; e come il Partito radicale ancora auspichi la "Grande Costituente per la Riforma" di tutte le forze democratiche.
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 30 gennaio 1991)
Roma, il 30 gennaio 1991
Cari compagni e amici delegati al Congresso del PCI,
abbiamo ricevuto dalla vostra Segreteria una lettera di invito ad assistere ai vostri lavori; di pochissime parole, eloquentemente burocratica, a suggello di un comportamento politico del tutto equipollente tenuto almeno dal vostro Congresso di Bologna ad oggi.
Come sapete, non è nemmeno stato possibile, da molto tempo, e malgrado nostre reiterate e anche pubbliche richieste, giungere ad incontrarci con i vostri dirigenti.
Siamo stati costretti a subire questo (non)rapporto, ma non intendiamo accettarlo, e lo rifiutiamo. E' anche per questo che non saremo presenti con una delegazione ufficiale del PR al vostro Congresso, cui auguriamo fraternamente il migliore successo possibile, e che seguiremo attentamente da Radio Radicale.
D'altra parte ci sarà ressa, attorno a voi, di forze politiche che non si sono augurate altro che la vostra disfatta, quando non la vostra umiliazione, negli anni per voi più difficili e pericolosi, il 1988 e il 1989.
Ricorderete che fummo soli, che si trattasse delle elezioni in Venezia Giulia-Friuli o di quelle per il Parlamento Europeo, o in occasione delle elezioni amministrative di Roma, poi di l'Aquila, Agrigento, Bra, ogni volta - cioè - che ci è stato consentito, a denunciare come intollerante e incivile il tentativo di colpirvi alla schiena, di schiacciarvi, proprio quando avevate il grande merito di porvi in discussione, di tentare la via della Riforma a partire da quella del vostro stesso Partito.
Lo facemmo come potevamo. Certo non come Partito Radicale in quanto tale, che non puo' esser coinvolto in momenti elettorali ed istituzionali, essendo una Internazionale di militanti costituita da compagni di oltre venti nazioni, in Italia appartenenti a quasi tutto l'arco democratico: comunisti, socialisti, socialdemocratici, verdi, antiproibizionisti, liberali, democratici indipendenti. Ma lo facemmo, da "radicali storici", e ce ne deste atto, a noi in anni ancora recenti considerati e trattati come i peggiori nemici della democrazia e vostri.
Prevedemmo che l'amicizia sarebbe stata ricambiata come marginale ed irrilevante, auspicando che fosse invece tanto viva e consapevolmente importante, per ciascuno di noi e per il paese, quanto l'ostilità, l'inimicizia di tanta parte delle nostre storie, dagli anni trenta a quelli dell'unità nazionale, del consociativismo imperante, del compromesso storico. Cosi', e peggio, è stato in questo ultimo anno, ad un tempo anche causa ed effetto di quell'imagine cosi' radicalmente diversa che l'opinione pubblica mostra di avere della vostra fatica rispetto ad ancora un anno fa.
Saremmo dunque molto soli, ed un po' a disagio, al vostro Congresso, con quelle forze politiche, amiche o avversarie, con la ressa di invitati con i quali è inutile, ingeneroso, politicamente cieco tentare di confonderci, e di fronte agli amici e compagni della Segreteria che hanno cosi' pervicamente rifiutato in quest'anno ogni dialogo e collaborazione con noi.
Avevamo sperato in molti (e ufficialmente lo aveva fatto anche il Partito Radicale, per la sua qualità di Internazionale Transpartitica nonviolenta e riformatrice) nella grande Costituente per la Riforma. Non ci resta, ora, che sperare che questo appuntamento sia solamente rinviato.
Intanto ancora auguri al PCI, per queste sue ultime ore, al PDS che, senza soluzione di continuità, ne assume l'eredità. Vi confermiamo tenacemente, oggi e per domani, la nostra amicizia, sperando che venga presto il tempo della fiducia e di grandi lotte comuni.
Emma Bonino
Marco Pannella
Sergio Stanzani
Paolo Vigevano
Bruno Zevi