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Il Partito Nuovo - 1 giugno 1991
Le risorse del Partito radicale. E' necessaria una nuova dimensione.

SOMMARIO: Su quali risorse può contare il Partito Radicale per avviare la realizzazione del progetto transnazionale?

Sicuramente, oggi, sono insufficienti: eccone un quadro riassuntivo.

(Il Partito Nuovo, n.1, giugno 1991)

Le risorse umane.

In base all'attuazione della delibera del Congresso di Budapest dell'aprile 1989, il Partito vive la condizione dei "pieni poteri congressuali". E' rappresentato dal Primo Segretario Sergio Stanzani, dal Tesoriere Paolo Vigevano, dai Presidenti del Partito e del Consiglio Federale, Emma Bonino e Marco Pannella.

Queste persone si sono assunte, da un lato la responsabilità di riconsegnare il Partito alla "normalità statutaria", solo e qualora vengano rimosse le condizioni che hanno determinato l'"assunzione dei pieni poteri" - condizioni legate alla situazione di non democrazia in cui il Partito è stato costretto a vivere in Italia - dall'altro l'impegno "di rendere liberi ogni energia, ogni soldo del Partito per gli obiettivi contenuti nelle delibere dei Congressi precedenti e non realizzati, nelle relazioni del Segretario e del Tesoriere".

Per la loro attività queste persone si avvalgono di una serie di collaborazioni: 8 sono politiche, 13 sono legate ad attività di tipo strutturale, logistico ed organizzativo.

Le risorse finanziarie.

Nel 1990 il Partito ha di fatto sospeso la propria attività. Le quattro persone investite dei "pieni poteri congressuali" hanno perseguito una politica di risanamento a seguito della quale il bilancio del Partito si è chiuso con un disavanzo di 156.500 dollari, inferiore a quello del 1989 di 2.307.000 dollari.

Il Partito nel 1991 per le sue spese può contare sull'intero importo previsto dalla legge sul finanziamento pubblico ai partiti (2.461.000 dollari), sul contributo del settore televisivo e sulla cessione dei diritti dell'attività del Centro d'Ascolto (1.087.000 dollari), su parte delle indennità dei parlamentari radicali eletti alla Camera e al Senato in Italia e al Parlamento europeo e sulle quote degli emolumenti dei radicali eletti nei consigli regionali (1.065.000 dollari), sul contributo del gruppo parlamentare della Camera (199.173 dollari).

A questi importi si devono aggiungere i proventi delle iscrizioni e dei contributi di quanti hanno voluto e vorranno associarsi al Partito per costituirlo, nel corso del 1991, come forza transnazionale. All'inizio dell'anno era stato previsto un gettito di autofinanziamento pari a 1.304.000 dollari.

Sono necessari decine di migliaia di iscritti

E' questa la "variabile" piu' direttamente connessa all'"uso" delle risorse finanziarie disponibili, perchè è necessario conquistare per il Partito una nuova e diversa "dimensione", quella delle decine di migliaia di iscritti, soprattutto provenienti da altri paesi.

Ecco l'importanza di questo testo complessivo e della risposta immediata che ci attendiamo.

Le "voci" richiamate costituiscono un preventivo di entrate per il 1991 pari a 6.090.000 dollari.

I "capitoli di spesa sono tre: Spese di struttura, Spese di funzionamento e per servizi, Attività.

Per la struttura del Partito all'inizio dell'anno era stata prospettata una spesa di 1.390.000 dollari, che comprendeva le collaborazioni di segreteria, tesoreria e tesseramento e rispondeva alla previsione di tenere il Congresso del Partito a fine agosto fuori d'Italia e due Consigli Federali, uno in Italia, l'altro fuori.

"Questo scenario" non ha avuto nelle settimane successive un riscontro positivo: innanzitutto per il blocco delle iscrizioni dovuto essenzialmente alla "crisi del Golfo" e, in secondo luogo, per il rischio di elezioni politiche anticipate, che ha condizionato inevitabilmente l'attività del Partito.

Il "legame italiano"

Infatti,il programma di attività del Partito e il suo progetto sono condizionati dal "legame italiano", dalla presenza nelle istituzioni in Italia. Il termine naturale della legislatura è la primavera del 1992 e se ci fossero state elezioni anticipate, avendo il Partito radicale deciso di non presentarsi più "in quanto tale" a qualsiasi tipo di elezioni, non avrebbe più potuto investire nel suo programma e nel suo progetto quasi tutte le "voci" di entrata (prima fra tutte il finanziamento pubblico).

Si tratta, ora, di concepire un nuovo "scenario", nel quale possa trovare realizzazione l'idea di dare forma organizzata al partito transnazionale transpartitico.

Le spese di funzionamento e per servizi incidono sul preventivo per 1.139.000 dollari.

Le spese relative ad attività sono pari a 1.203.500 dollari.

Per il progetto del Partito del 1991 è prevista, in preventivo, una spesa di 2.609.000 dollari.

Il preventivo di spesa è di 6.428.00 dollari e comporterebbe un saldo passivo per il bilancio del 1991 di 338.000 dollari.

Alle risorse che costituiscono il preventivo di entrata si affiancano, in forme e con rapporti diversi, rilevanti consistenze patrimoniali concentrate in Italia: immobiliari (la sede che il Partito ha acquistato a Roma alla fine del 1987), radiofoniche (Radio Radicale), televisive (tre emittenti, Teleroma 56 e Canale 66 a Roma, Canale 25 a Milano).

 
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