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Il Partito Nuovo - 1 luglio 1991
In »guerra contro la ragionevolezza
di Gore Vidal

SOMMARIO: New York Times, 1970 - Gore Vidal, grande scrittore e autore teatrale americano: »Il Governo degli Stati Uniti non ha imparato nulla dai passati tentativi di proibizionismo, per non parlare della repressione . Per questo giornale Gore Vidal ha voluto scrivere un testo introduttivo all'articolo del 1970.

(Il Partito Nuovo, n.2, Luglio 1991)

Nel 1970 le droghe rappresentavano un problema marginale e una fonte minore di introiti per la popolazione criminale. Oggi, grazie a leggi repressive, la tossicodipendenza ha assunto dimensioni epidemiche, soprattutto tra i più poveri, mentre chi fabbrica e vende droghe è enormemente ricco, e opera al di là della legge, se non addirittura in rappresentanza della legge stessa.

Perchè è accaduto tutto questo?

E' tipico di ogni governo esercitare un controllo assoluto sui cittadini. Il metodo migliore consiste nell'inventare ad esempio severe proibizioni nell'assunzione di alcool (come negli Stati Uniti dal 1919 al 1933), nella pratica dell'omosessualità, nella astensione dal lavoro nei giorni di festa, e quindi, come il Governo sa benissimo, la proibizione verrà seguita puntualmente dalla trasgressione.

Dal 1950, gli Stati Uniti sono uno Stato di Sicurezza Nazionale che destina più del 70% dei fondi federali al mantenimento dell'apparato militare americano. Per giustificare queste enormi spese, siamo costretti ad inventarci dei nemici.

Per quarant'anni, fino a Gorbaciov almeno, la Russia e il comunismo hanno incarnato il nemico perfetto. Ora, devono essere rapidamente inventate nuove figure di nemici e forzatamente demonizzate dai mass media americani che rappresentano il braccio propagandistico di ciò che è, a tutti gli effetti, uno stato di polizia. Di qui, la demonizzazione di Gheddafi, Noriega e Saddam, su su fino a Castro, con un probabile ritorno Saddam e forse Gheddafi. Ma questi nemici vanno e vengono.

La famosa »guerra alla droga di Bush non è altro che un mezzo per tenere il popolo americano sotto stretto controllo. Per di più si tratta di una »guerra ideale dal momento che non potrà mai essere vinta. Come conseguenza, gli Stati Uniti hanno la più numerosa popolazione carceraria, pro capite, del Mondo Industrializzato: un milione di reclusi, e il denaro destinato alla DEA, che lavora a stretto contatto con il Pentagono e il Consiglio di Sicurezza Nazionale, rappresenta semplicemente un mezzo per sostenere il »Nuovo Ordine Mondiale di Bush, altrimenti noto come la Nuova Dittatura Mondiale Americana.

Nel frattempo, il nostro »irrilevante Congresso discute sulla possibilità o meno di destinare le basi militari, chiuse recentemente, a luoghi di detenzione sia per i tossicodipendenti che per i trafficanti di droga, mentre la Corte Suprema, di composizione dichiaratamente fascista, ha stabilito che un tossicodipendente del Michigan, trovato in possesso di mezzo chilogrammo di cocaina, possa essere condannato all'ergastolo.

Si può arrivare alla legalizzazione delle droghe all'interno dell'Impero Americano? No. In assenza di un governo rappresentativo, non ci saranno cambiamenti democratici di alcun tipo. L'economia americana si sta avviando felicemente al crollo, accompagnata dalle nostre mire imperialiste, se non addirittura, ahimé, fasciste.

 
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