SOMMARIO: Denuncia che il Presidente della repubblica, Francesco Cossiga, stia stravolgendo sempre più istituti e istituzioni. Perfino, adesso, l'istituto della grazia, nelle sue più profonde caratteristiche, "per farne una operazione politicistica, sconosciuta alla legge e alla Costituzione" [probabilmente, siamo all'epoca dei dibattiti sulla concessione della grazia a Renato Curcio, n.d.r.].
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 10 agosto 1991)
Il Presidente Cossiga usurpa in modo sempre più intollerabile - compiendo guasti sempre più irreparabili - le funzioni e le prerogative di indirizzo, di controllo, di vigilanza, di interpellazione, di "pubblicità" del Parlamento. Interferisce nella azione di governo, togliendo serenità e proprietà al suo difficile lavoro, rendendolo ancora più incapace di quanto non sia di per sé, e di per la sua natura partitocratica. Blocca attività ed uffici della giurisdizione, dopo averne proclamato l'assetto. Stravolge la prerogativa della grazia, che deve esser "sovrana" ed immotivata, per farne una operazione politicistica, sconosciuta alla legge ed alla Costituzione, trascinando e catapultando nella piazza la possibilità di un atto sovrano e quasi di religiosità istituzionale riservato al chiuso della coscienza del Capo dello Stato. Mai, nella storia di un paese, si era giunti a tanto di distruzione e di offesa quotidiana di qualsiasi regola, scritta e non, di qualsiasi logica che non sia di mera distruzione e autod
istruzione. Il "cupio dissolvi" si realizza nel bisogno di dissolvere, prima ancora che di esser dissolti. Quando si interromperà la flagranza di un attentato, di un vero, quotidiano "golpe"?. E da parte di chi?.