Domani, nel corso di un incontro con Angius alla festa dell'Unità porrà una lunga serie di domande `provocatorie' di attualità politica"SOMMARIO: Informa che Marco Pannella parteciperà a un dibattito con Gavino Angius, della segreteria del PDS, che si terrà a Bologna, alla festa dell'Unità. Pannella ha annunciato di attribuire un particolare rilievo all'incontro, nel corso del quale potrà finalmente porre domande alle quali non riesce, "da anni, a ottenere risposta": tra l'altro, "il problema dei rapporti tra il mondo liberaldemocratico e il PDS". Le domande di Pannella sono, in particolare: Perché il vertice PDS rifiuta di incontrare quello radicale nonostante gli incoraggianti segni di un "nuovo atteggiamento" più laico e tollerante? Perché il PDS rifiuta ogni ipotesi di regime politico "all'anglosassone"? Il PDS ha forse già scelto la via di "Pralognan", quella cioè che esclude qualsiasi attenzione verso l'area autenticamente liberale, così come fecero - disastrosamente - Nenni e Saragat?
Un incontro Craxi/Occhetto su queste basi "produrrebbe mostri". L'alternativa "di sinistra" era proponibile "fino ad alcuni lustri orsono", oggi la vera alternativa è quella alla "partitocrazia", a tutti questi partiti "frutto della proporzionale e dello statalismo".
(IL RESTO DEL CARLINO, 14 settembre 1991)
BOLOGNA - Marco Pannella sarà domani a Bologna dove alle 11, alla festa dell'Unità, parteciperà a un dibattito con Gavino Angius, della segreteria del Pds. Pannella attribuisce all'incontro un particolare rilievo politico e si propone di porre al suo interlocutore alcune domande alle quali, dice, »non riesco, a volte da tanti anni, ad ottenere risposta . Il leader radicale in vista dell'incontro, ne ha preventivamente riassunte alcune che pongono tra l'altro il problema dei rapporti tra il mondo liberaldemocratico e il Pds, alla luce del superamento del regime partitocratico. In una sorta di superamento degli stessi termini di »destra e »sinistra (entrambe dice, »hanno prodotto mostri ). Pannella affronta anche il tema dell'alternativa e dell'unità socialista.
Ma ecco le domande. La prima è questa: perché mai, da oltre un anno, il Pds rifiuta di incontrare a livello di »vertice il Partito Radicale, malgrado reiterate, continue assicurazioni del contrario, scuse formali quanto nel contenuto improbabili, dopo che - rispondendo anche a pubbliche e private esortazioni da parte nostra - Occhetto si è recato nelle sedi del Pli, del Psdi, oltre che mostrato chiari segni - dice Pannella - di un nuovo atteggiamento »più laico e più tollerante, all'interno ed all'esterno del Pds .
La seconda è perché il Pds sembra rifiutare con decisione ogni ipotesi di regime e di scelta »anglosassoni , tendenzialmente dunque bi e tripartitico, che costringerebbe tutti i partiti, ivi compresi Dc, Psdi e Psi a rinnovarsi tanto da scomparire anch'essi in quanto tali, superando alla radice quel regime partitocratico che produce solamente e sempre più disastri di ogni tipo, e sempre meno democrazia e partecipazione popolare ed intellettuale alla vita politica.
La terza, ed ultima domanda di Pannella conseguente alle due precedenti, è se il Pds ha ormai scelto, più o meno unanime, di percorrere quella via di Pralognan, che portò Nenni e Saragat a »riunificazioni tentate, e poi disastrosamente realizzate, anche allora e da loro, con l'esclusione di qualsiasi attenzione al mondo liberalsocialista, liberaldemocratico, radicale, libertario, democratico-laico, federalista europeo.
Un'incontro di tal fatta, fra Craxi ed Occhetto - dice Pannella - non avrebbe sorte migliore, ben al contrario. Non fungerebbe affatto da moltiplicatore, ma da sottrazione di forze politiche ed elettorali, con forti perdite alle ali, e al cuore stesso della realtà dei due partiti.
»Si continua a far finta di credere all'alternativa di sinistra (quale sinistra, quali le sue tradizioni, quali obiettivi, quale classe dirigente...), quando la storia di questo secolo - continua Pannella - ha mostrato che sinistra e destra hanno ugualmente prodotto mostri, quando il problema del nostro tempo e della nostra società, in Italia ed altrove, è quello dei democratici e della democrazia, che devono trovare una profonda unità, di fronte ai conservatori ed eversori dei monopartitismi perfetti o imperfetti, delle incarnazioni aberranti del `socialismo reale', ma anche di quelle tragicamente inadeguate ed equivoche, della `democrazia reale', ora che ci siamo sbarazzati del `socialismo reale', almeno in parte, visto che con Cina e altri parti del mondo quel sistema trionfa ancora, e ci precipitiamo a rendergli omaggio malgrado la sua nequizia .
»Fino ad alcuni lustri or sono era possibile, e pressoché solitari i radicali l'hanno proposto con vigore e rigore - conclude Pannella - puntare ad una alternativa di sinistra alla Dc. Non siamo stati ascoltati. Ora il problema è di una alternativa alla partitocrazia, e non più alla sola Dc, ma a tutto il sistema di questi partiti, frutto della proporzionale e dello statalismo diffuso in tutti loro: eludere questo appuntamento obbligato, esorcizzarlo rifiutando di prendere atto che il Pr esiste ed opera, non più solamente in Italia, con efficacia e forza, non credo serva a nessuno. Così come non serve rifiutare di fare i conti politici con quel periodo - di tutti il più infausto e dolosamente tenuto sconosciuto nella sua verità - che va sotto il nome di »solidarietà nazionale , di »arco costituzionale ecc....