SOMMARIO: L'interrogazione, presentata al Senato della Repubblica dai membri del gruppo Federalista Europeo ed Ecologista, chiede che il Governo italiano prenda opportune iniziative tese al riconoscimento da parte della Comunità Europea delle Repubbliche di Slovenia e Croazia e all'assunzione da parte della stessa Comunità del ruolo di garante dei diritti delle persone e dei popoli nell'ambito della conferenza di pace.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Affari Esteri.
Premesso:
che il testardo arroccarsi del Governo italiano e più ampiamente della Comunità europea, a lungo, contro ogni evidenza, in difesa dell'unità federale jugoslava ha incoraggiato nei fatti l'oltranzismo serbo;
che il rifiuto, poi, comunque, di porre su un terreno di verità l'iniziativa europea riconoscendo l'incontestabile realtà che una unità jugoslava non esiste più, è stato non di aiuto ma di ostacolo all'instaurarsi di una dinamica di pace;
che la sola speranza di interrompere la guerra sta nella caduta senza riserve della menzogna che in jugoslavia sia in corso una guerra civile, e nella proclamazione invece che quello in atto è un conflitto internazionale; proclamazione che rappresenta la premessa necessaria a consentire la più ampia latitudine di intervento della comunità internazionale per porre termine al conflitto stesso;
che a questa stregua il riconoscimento delle repubbliche indipendenti di Slovenia e Croazia non era e non è da intendere come un possibile esito di un processo di pacificazione, nè andava o va usato come minaccia con la quale premere su una delle parti, ma andava e va immediatamente effettuato come atto di giustizia e verità e come necessaria premessa ad una iniziativa efficace di pace;
che appare indispensabile che, nell'ambito di una tale compiuta internazionalizzazione del conflitto, la Comunità europea o la più ampia comunità internazionale non offrano solo una mediazione, ma si impegnino ad offrire una garanzia internazionale e sovranazionale per i diritti delle minoranze etniche e religiose all'interno di ciascuna delle entità statali che usciranno dalla disgregazione della Jugoslavia;
che una tale prospettiva è l'unica che possa garantire una serena convivenza fra i diversi popoli già facenti parte della Jugoslavia e che nelle attuali condizioni non sembrano in grado di raggiungere un accordo di pace solido e tale da tutelare i diritti di ciascuno;
che assumendo un simile ruolo di garante, nella prospettiva esplicitamente dichiarata dell'adesione all'Europa comunitaria delle Repubbliche ex Jugoslave, la Comunità europea qualificherebbe finalmente se stessa come strumento e luogo per la costruzione di un nuovo ordine democratico europeo nel quale siano assicurati, con garanzia sovranazionale, i diritti delle persone e dei popoli,
gli interroganti chiedono di conoscere se il Governo non intenda:
1) prendere immediatamente le più opportune pubbliche iniziative perchè la Comunità europea riconosca le Repubbliche slovena e croata anche avviando per parte propria le procedure necessarie al riconoscimento, contestualmente alla apertura di una trattativa con le stesse repubbliche circa lo status e le garanzie per le minoranze al loro interno;
2) proporre e sostenere che la Comunità europea incentri sulla sopraindicata offerta di garanzia la propria iniziativa nell'ambito della conferenza di pace.
LORENZO STRIK LIEVERS
FRANCO CORLEONE MARCO BOATO
DOMENICO MODUGNO