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Consiglio Federale Pr - 3 novembre 1991
MOZIONE GENERALE APPROVATA DAL CONSIGLIO FEDERALE DEL PARTITO RADICALE, II SESSIONE, RIUNITO A ZAGABRIA DAL 31 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE 1991

SOMMARIO: La mozione, approvata con un solo volo contrario e un'astensione, constata l'attuazione del progetto di realizzazione di un Partito Radicale Transnazionale e rileva l'urgenza di accrescerne la forza politica e parlamentare attraverso l'iscrizione del maggior numero di parlamentari e personalità politiche e della cultura di tutto il mondo. Viene inoltre confermata la centralità del Pr per le lotte antipartitocratiche in Italia e salutata la ripresa di iniziative nonviolente come quelle di Alexander Kalinin e di Marco Pannella, impegnando tutto il partito a sostenere un'eventuale iniziativa di digiuno per l'affermazione della democrazia, della pace e della libertà nelle repubbliche dell'ex-Jugoslavia.

Il Consiglio Federale del Partito Radicale, riunito in Zagabria dal 31 ottobre al 3 novembre 1991, mentre la Croazia è vittima di una aggressione feroce da parte dell'esercito federale della ex-Yugoslavia, manovrato da generali golpisti, bolscevichi, antidemocratici ed antieuropei, alleati della politica razzista e totalitaria dei demagoghi che governano la Serbia, e ancor più vittima di una Comunità Europea che ripete le vergognose pagine scritte negli anni trenta nei confronti del nazismo, del fascismo, del comunismo e con essi illusoriamente conniventi;

CONSTATA che il progetto di realizzazione di un grande Partito Radicale transnazionale e transpartito sembra esser positivamente entrato nella fase di attuazione e che a questo punto è divenuto possibile, oltre che esser necessario, un ampio e puntuale apporto del Consiglio Federale e dei suoi membri, tutti e ciascuno, in particolare quanti sono parlamentari eletti democraticamente nei rispettivi Stati, o nel Parlamento Europeo.

Questa estensione di capacità dirigente del processo di formazione di un nuovo grande Partito Radicale è dovuta in particolare a due ordini di ragioni:

a) le drammatiche e tragiche conferme che stanno rapidamente giungendo dalle condizioni del mondo, e delle stesse società europee e occidentali (con l'aggravarsi del caos e della violenza, nel cuore stesso dell'Europa, mentre una sterminata parte del mondo, a cominciare dalla Cina, è oppressa da regimi dittatoriali) portano alla necessità di un soggetto politico transnazionale e transpartito in grado di prefigurare e di contribuire ad edificare un nuovo ordine democratico e tollerante nel mondo e in ogni singolo suo territorio;

b) i primi risultati della diffusione ad oltre cinquantamila parlamentari dei n. 1 e 2 del giornale "Il Partito Nuovo" e le contemporanee attività avviate dal Pr in tema di diritti umani e politici, che ha visto in poche settimane aderire al Partito numerose decine di persone di governo e membri dei Parlamenti e di militanti, a cominciare dal Presidente del Consiglio della Repubblica Croata, Greguric, al Vice Presidente Tomac, ai ministri Veselica e Budisa, al Presidente del Parlamento del Kossovo, Ramajli, al Commissario della Commissione Europea Ripa di Meana, al Ministro italiano Tognoli, oltre a parlamentari dell'Unione Sovietica, della Russia, dell'Ucraina, dell' Azerbaigian, della Lettonia, della Romania, della Cecoslovacchia, dell'Italia, del Parlamento Europeo, ed a esponenti politici democratici e nonviolenti di venti paesi, al Premio Nobel Corrigan Maguire, alle Madri del Bastione dell'Amore (BEDEM LIJUBAVI).

Il Consiglio Federale

APPROVA e fa propri la relazione ed il bilancio del Partito Radicale presentati dal Primo Segretario Sergio Stanzani e dal Tesoriere Paolo Vigevano, in solido con la Presidente del Partito Emma Bonino e dal Presidente del Consiglio Federale Marco Pannella;

RILEVA la profonda urgenza di immediatamente accrescere la forza politica e parlamentare del Partito, sia per gli obiettivi generali e puntuali che perseguiamo, sia per passare all'inizio del 1992 alla campagna di iscrizioni di cinquantamila persone nel mondo, essenziale per il proseguimento della vita e il potenziamento delle lotte per il diritto alla vita e la vita del diritto, insidiati su tutti i fronti, da quello della libertà a quello della pace, da quello ecologico a quello demografico:

IMPEGNA quindi gli organi del Partito e tutti i militanti radicali, i membri stessi del Consiglio Federale, a promuovere l'iscrizione al Partito, nei prossimi giorni, del massimo numero possibile di parlamentari e di personalità politiche e della cultura, in modo che sia subito fatto conoscere ai parlamentari democratici di tutto il mondo che già centinaia di essi hanno colto l'occasione loro offerta per dar vita insieme ad un soggetto politico transnazionale e transpartitico, della nonviolenza gandhiana e dei diritti civili, umani e politici, come base e mezzo per edificare un nuovo ordine democratico mondiale per i popoli della terra;

RILEVA la conferma della centralità del Partito Radicale per le lotte democratiche contro il regime partitocratico italiano, malgrado l'ostracismo, la disinformazione, l'incertezza del diritto, la corruzione e la violenza dilaganti, grazie alla forza ed alla generosa determinazione di poco più di tremila iscritti, cui il Partito Radicale deve ancor oggi in massima parte la possibilità stessa della propria esistenza e della propria attività in ogni altro paese;

SALUTA la ripresa delle iniziative nonviolente a sostegno delle lotte democratiche ed istituzionali, in particolare con i compagni russi del Mossoviet, per iniziativa del nostro amico Alexander Kalinin, e, poi, con quella di Marco Pannella convergente con la lotta radicale in difesa del diritto e dei diritti delle persone e dei popoli dell'ex Yugoslavia;

IMPEGNA ogni militante, ogni membro del Consiglio Federale, tutto il Partito, a sostenere l'eventuale iniziativa di digiuno che compagni di molti parlamenti hanno preannunciato di voler compiere per l'affermazione della democrazia, della libertà, della pace, ed in difesa delle Repubbliche democratiche della ex Yugoslavia, in particolare della Croazia e dei diritti fondamentali del Kossovo, martoriata dall'aggressione dell'esercito golpista e dalla politica razzista del governo serbo, dalla politica cieca e vile dell'Europa che si richiama a parole ai grandi valori della libertà e della tolleranza.

 
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