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Pannella Marco - 26 novembre 1991
(3) DENUNCIA NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESCO COSSIGA PER ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE.
di Marco Pannella

ALLEGATI: GLI ATTACCHI DEL PRESIDENTE

SOMMARIO: Stralci delle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga tratti dall'archivio dell'Ansa e da articoli pubblicati dal 1 febbraio 1990 al 5 novembre 1991. Contengono molti degli attacchi rivolti a persone, partiti e istituzioni.

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CORTE COSTITUZIONALE

"La Corte dovrà occuparsi più di prima della definizione degli ambiti di competenza dei poteri dello Stato, compresi forse anche quelli del Presidente della Repubblica, di cui voi siete giudici. Speriamo che non accada in sede penale, in sede costituzionale invece può avvenire."

(ANSA - 8/6/90)

PARTITI

A proposito del ruolo dei Partiti Cossiga ha detto che bisogna "ripensare sinceramente a questo e a tutta una stratificazione di affermazioni che abbiamo fatto". I Partiti - ha detto - ci sono in tutti i Paesi: e là dove non c'erano si è fatta la rivoluzione per farli. In tutti i Paesi ci sono le correnti....

Il problema non è questo. E' che i Partiti debbono fare i Partiti, che le correnti dei Partiti debbono fare le correnti dei Partiti. E che i Partiti debbono, se vogliono assolvere la funzione che gli assegna la Costituzione di concorrere in forma democratica alla determinazione della politica nazionale, comprendere gli interessi del Paese, e certo interpretarli secondo le ragioni ideali per le quali sono Partiti diversi e distinti, ma mai subordinando agli interessi particolari quelli generali".

(ANSA - 11/6/90)

Interrogato da Bruno Vespa Cossiga ha affermato di non credere che il sistema dei partiti, le istituzioni corrispondano pienamente alle attese della gente. "Altrimenti non ci sarebbe una domanda ormai così antica e attuale di riforma delle istituzioni".

(ANSA - 13/10/90)

"...della mancanza di chiarezza, dell'incertezza, della quasi non conoscibilità più del sistema politico italiano del prendere atto coraggiosamente di questi grandi orizzonti che richiedono, però, scenari seri, precisi, progetti, forza politica, vigore morale per portarli avanti e rispondere alle sfide che il Mediterraneo, l'Europa, il mondo, la Comunità europea, la pace e la guerra ci pongono: affrontare in un chiarimento tra le Forze politiche in Parlamento...".

(ANSA - 24/3/91)

"Le Forze politiche sono in grado, quelle di Maggioranza, di rinnovare un patto decidendo di stare insieme, di fare delle cose concrete con cui riempire quest'anno e rompere la spirale malvagia per cui le Camere non durano cinque anni ma quattro anni?".

(ANSA - 24/5/91)

"I partiti hanno perso la loro capacità di affrontare i problemi, di organizzare e di fare altro che non sia dividersi il potere fra di loro".

"I partiti non funzionano più....I partiti hanno perso la loro capacità di affrontare i problemi di organizzare e di fare altro che non sia dividersi il potere fra di loro".

(ANSA - 17/6/91)

"E le istituzioni dello Stato non potranno più essere gli strumenti di un sistema partitico il quale tutto occupa, tutto decide, del tutto si fa arbitro e più che interpretare ed organizzare la volontà della gente, di preoccupa di raccoglierne il consenso per poi gestirlo spesso al di fuori, spesso al di sopra e spesso contro le istituzioni".

"L'occupazione dei partiti deve cessare non soltanto nelle istituzioni, ma anche nella vita sociale e culturale del nostro paese. Deve cessare l'equivalenza partiti-politica del tutto estranea alle grandi democrazie, dove accanto ai partiti vi è un libero aggregarsi per la tutela dei valori o per il raggiungimento di interessi dei cittadini, in organizzazioni, slum, iniziative politiche".

(ANSA - 4/10/91)

RAI

"...Qualora invece il Governo, dopo approfondita valutazione, ritenesse infondate od ancor peggio avventate e temerarie le informazioni diffuse dalla RAI-TV, penso debba provvedere a trasmettere glia atti all'autorità giudiziaria sotto il profilo, tra l'altro, della possibile violazione del Codice Penale ed adottare le necessarie misure perché si accertino e siano fatte valere le responsabilità amministrative dei dirigenti e funzionari della RAI-TV".

(ANSA - 22/7/90)

"Senza apprezzabili reazioni, partiti importanti rappresentati anche nel Consiglio d'amministrazione (RAI) hanno definito il Presidente della Repubblica stradista, protettore di stradisti, protettore di poteri occulti, sovvertitore di ordinamenti in cui insistono nel chiedere una strana rivincita contro la storia e contro la quarantennale politica estera e militare del nostro paese, le inchieste su Gladio, tutte appuntandosi su un povero sottosegretario e indicandolo in pubblici comizi come un traditore della patria".

(ANSA - 19/6/91)

"Questa è una cosa intollerabile. La Rai TV è pagata da tutti i cittadini e non tutti i cittadini sono mè del PD, mè del PSI mè della DC, mè del PRI, per cui hanno diritto ad avere un servizio pubblico. Servizio pubblico non significa la sommatoria nel servizio dei partiti come lo stato non è una società per azioni le cui azioni siano in mano ai partiti. E' ora di smetterla".

(ASCA - 5 /9/91)

ORLANDO

"Leoluca Orlando è un bravo ragazzo, un onesto ragazzo, che non ha capito quanto danno abbia fatto, con le sue intemperanze, all'unità della lotta contro la mafia. Ha sfasciato tutto quello che di unitario si era creato. Mi auguro - ha aggiunto - che l'abbia fatto in buona fede."

(ANSA - 23/9/90)

"Il fatto che Leoluca Orlando sia sceso a questo genere di cose mi addolora profondamente e mi fa pensare che sia in preda ad un profondo sbandamento. Mi addolora il fatto di pensare che io possa esserne una concausa".

(ANSA - 29/9/90)

Dopo la telefonata fatta ad Orlando per la vittoria alle elezioni siciliane: "Ho sentito il dovere di compiere questo gesto come Capo dello Stato che si è sempre sentito e si sente impegnato in prima linea per il ristabilimento della supremazia del diritto e per la creazione di un reale spazio di libera e civile convivenza in Sicilia, e come cittadino che ama la sua patria e quella parte importante di essa che è l'isola sicula. Che questo dovere e questi sentimenti in lui prevalevano e superavano di gran lunga le ragioni anche aspre e forti di contrasto che vi erano state nel passato".

Cossiga si è detto: "Disposto ad incontrare l'on. Orlando anche per porre termine ad un contrasto personale che è stato per entrambi motivo di sofferenza".

(ANSA - 18/6/91)

MAGISTRATI

"Nel momento in cui invocavo e invoco l'unità - ha proseguito Cossiga - è unità dire che i magistrati palermitani hanno nel loro cassetto le prove di chi ha ucciso e di chi è stato il mandante dell'uccisione di Mattarella e Terranova e poi dire che non ci si era spiegati bene, e dire che si tengono nel cassetto le carte per far trascorrere i termini di prescrizione e di decadenza?"..

(ANSA - 26/9/90)

"Le associazioni private e gli interessi di bottega delle associazioni private e le attuali dirigenze dell'associazione nazionale della magistratura non è che non mi interessino, non mi debbono interessare"

(ANSA - 9/1/91)

"...responsabilità disciplinare dei magistrati in servizio che hanno sottoscritto l'appello. "Non compete a me esprimere valutazioni sul comportamento di questi magistrati, ma non posso esimermi dal richiamare sulla vicenda l'attenzione del guardasigilli e del Procuratore generale della Corte di Cassazione. Credo anzi che questo sia un mio preciso dovere di Capo dello Stato , posto dalla Costituzione, che a lui affida la presidenza del Consiglio superiore della magistratura..."

"...meraviglia per cotale disinvoltura da parte di servitori dello Stato che dovrebbero essere massimamente preoccupati di tenere condotta non censurabile sotto alcun profilo..."

(ANSA - 25/2/91)

"Ho letto che si sono riuniti i rispettabili soci di un'assemblea, dell'Associazione Nazionale dei magistrati, i quali hanno subito detto che non vogliono la "superprocura". Allora bisogna stabilire un principio in questo paese: i giudici hanno da fare i giudici, e basta. I pubblici ministeri hanno da fare i pubblici ministeri e basta. I legislatori li fanno i deputati che non devono fare i giudici. I governanti devono fare i governi. Altrimenti non si capisce più niente......Con tutto il rispetto dell'Associazione Nazionale Magistrati, se si preoccupasse di far lavorare un po più i magistrati sarebbe molto meglio che interferire in cose di cui tra l'altro non capiscono assolutamente niente. Si tratta di un gruppo di 50-100 magistrati che non fa altro che girare tra il Consiglio superiore della magistratura, l'Associazione nazionale magistrati e altri incarichi che, tra l'altro, con la giustizia non hanno a che fare .....Perchè questi fanno casino e sono cento su settemila magistrati che fanno il loro dovere

. Quindi non mi dicano che sono contro i magistrati; ce l'ho con quelli che siedono nel comitato".

(ANSA - 11/10/91)

Sul decreto di proroga per le indagini sulle stragi "Questo provvedimento, così com'è, io lo considero contrario alla Costituzione, questo decreto non lo firmo; non si può procrastinare la decadenza di una norma transitoria del codice di procedura penale che, soltanto per esaurire l'attività dei giudici istruttori, prevedeva una proroga del vecchio rito. Il nuovo codice di procedura penale deve entrare in funzione, mentre ormai a furia di modifiche, sta diventando un colabrodo e io non intendo tenere il sacco a chi vuole, per paure politiche, modificarlo surrettiziamente"

"Diranno che io voglio mettere il bavaglio ai magistrati, che non voglio che si conducano inchieste. Però io ho la responsabilità di garantire il corretto funzionamento dei poteri dello stato. Non dare la proroga al giudice istruttore non significa impedire alla magistratura di indagare a pieno campo e con termini più larghi. Saranno pur sempre i magistrati, ma quelli dell'ufficio del pubblico ministero, che faranno le inchieste. Se il governo e i parlamentari ritengono che diano meno garanzie del giudice istruttore, il vecchio istituto che si è voluto spazzare via dal nostro ordinamento, se ne assumano la responsabilità"

(IL GIORNO - 2/11/91)

"Alcuni giudici sono affetti da un protagonista che li rende indegni della toga che rivestono".

(CORSARA - 5/11/91)

SCUSE

"Mi scuso con la Nazione che rappresento, con tutti coloro che posso aver offeso, ma se in un momento di ira ho detto alcune cose l'ho detto per questo, ha continuato Cossiga aggiungendo che a "cancellare" le sue parole "non serve solidarietà" di qualche giurista erniario che si crede giurista di palazzo proprio perché è istituzionalizzante anti-palazzo, non serve la solidarietà di qualcuno che è stato ingannato".

(ANSA - 26/9/90)

RODOTA'

In una intervista alla Rai Cossiga ha sostenuto che "si parla di 'giuristi di palazzo' e poi, magari, le critiche vengono da giuristi che non sono di quel 'palazzo' ma di un altro". Vorrebbero - aveva aggiunto - stare in tutti e due, probabilmente".

(ANSA - 17/10/90)

Cossiga maneggia con destrezza una pala. "Si vedono le origini...certo l'on. Rodiota non lo saprebbe fare".

(ANSA - 5/5/91)

"Per Rodiota mi dispiace, è un ragazzino, dice le parolacce per darsi importanza. Una cosa dolorosa. Avendolo conosciuto speravo che da grande fosse migliore. Invece peggiora ogni giorno".

"Ma cosa vuole, poveraccio: lui è un uomo senza radici, lui e un piccolo borghese pa poco promosso nei salotti bene, perché è un uomo intelligente senz'altro. Nei salotti bene lo hanno promosso a medio borghese, poi se lo sono inventato presidente del PD, questo crede veramente di essere un ledere del partito comunista. Una tragedia".

Sulle vacanze: "Non mi dica, se no Rodiota si alza un'altra volta e dice che faccio attentato alla Costituzione, perché voglio perfino, con le mie estenuazioni, dire quando gli altri devono andare in vacanza".

(ANSA - 27/7/91)

P D S

Cossiga, in una lunga conversazione nel quale ha sottolineato le differenze tra il comunismo reale al cui crollo si è assistito nell'URSS e nei paesi dell'est ed il comunismo in Italia, ha affermato di guardare "con grande rispetto ed interesse al processo attualmente in atto nel Partito Comunista Italiano". "Io - ha aggiunto - credo che il partito comunista ha la possibilità di diventare una grande e democratica forza della sinistra socialista. E esso ha anche l'occasione di fornire un notevole contributo alla costruzione di un'Italia più giusta e più moderna".

(ANSA - 23/10/90)

"...i sistemi ideologici contrapposti, hanno spazzato via la semplificazione che esisteva nel nostro Paese e, naturalmente, hanno posto gravi problemi, alle due Forze Politiche più importanti del Paese: alla Forza politica cui si rifa un grande movimento di operai e di contadini, quello che si ritrova nel Partito Comunista e che oggi dovrebbe avere il suo punto di riferimento nel Partito Democratico della Sinistra, ma speculamento ha posto i gravi problemi anche al Partito della Democrazia Cristiana: il suo problema anche di un corretto rapporto con il mondo cattolico, con la sua ispirazione cristiana, con la sua funzione laica, di Partito, per il governo dello Stato".

(ANSA - 24/3/91)

"...se al PD per agevolare il suo itero di sviluppo democratico e prendere posto a sinistra nel grande movimento socialista europeo, è utile dire che io sono un oppositore, lo dicano pure. Anche se - non è vero".

(ANSA - 24/4/91)

"Hanno cercato di farmi passare per matto. Hanno pensato di mettere in cantiere un impiccamento."

(ANSA - 12/5/91)

"L'ex partito comunista sta avendo molte più difficoltà di quanto mi aspettassi nell'adattarsi al ruolo di moderno partito democratico. Siamo ancora davanti di inserire pienamente non meno del 20-25% dell'elettorato italiano nella vita politica. Questo è il motivo della stagnazione della politica italiana: l'incapacità di cambiare, creare alternative politiche".

(ANSA - 17/6/91)

LEGHE

"Cossiga ha definito "paranoiche" e "contro il corso della storia" le forme di espressione della reazione delle Leghe di fronte alle disfunzioni dello Stato centrale ed ai comportamenti dei partiti".

(ANSA - 23/10/90)

POPOLO

"...In una situazione di non formazione del Governo non è che il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere: deve. Ed è bene chiarire una volta per sempre che lo scioglimento è fatto per fare esprimere il popolo sovrano, non per fare esprimere il capo dello Stato".

(ANSA - 24/10/90)

"...Che ha fatto la sua unità, la resistenza, questo popolo che ha praticato la democrazia possibile, che ha vinto il terrorismo, saprà affrontare le sfide epoca poste dalle grandi trasformazioni e dal grande vento di libertà che soffia in Europa....".

(ANSA - 21/11/90)

"Questa è la vittoria della gente comune che vuole cambiare e della gente comune che crede che questo paese possa e debba cambiare il modo di far politica e che vuole essere governata da nuove istituzioni".

(ANSA - 11/6/91)

"Soggetti della nuova stagione di riforme istituzionali dovranno essere essenzialmente il popolo e le assemblee rappresentative, i due pilastri indissolubilmente legati tra di loro, di una vera repubblica, in una vera democrazia".

(ANSA - 23/6/91)

"Io mi aspetto un coraggioso voto dai cittadini per il rinnovo delle istituzioni e per la rifondazione istituzionale, politica e morale della Repubblica".

(ANSA - 10/10/91)

GLADIO

"Alla domanda sulla vicenda della struttura "segreta" della Nato Cossiga ha risposto premettendo che "si tratta essenzialmente di un problema del Governo.......

Io - ha affermato Cossiga - ritengo che quanto si conosceranno i fatti e le carte, probabilmente ci sarà da scrivere molto meno, se non da un punto di vista storico. E' assolutamente vero che, come sottosegretario di stato, ho concorso in via amministrativa al richiamo in servizio temporaneo del personale militare che era inviato all'addestramento per questa struttura Nato. Considero un grande privilegio e atto di fiducia del governo dell'epoca, e con alla difesa Tremebondi, il fatto di essere stato prescelto fra tutti i sottosegretari per questo delicato compito".

(ANSA - 27/10/90)

"Nel suo discorso Cossiga oltre a elogiare la lealtà e la fedeltà dell'arma parla della vicenda "Gladio" e dei "fantasmi del passato", per quanto riguarda "Gladio" Cossiga ne approfitta per difendere la legalità della struttura, ma nello stesso tempo aggiunge di approvare l'operato del governo e lascia alle autorità giudiziarie il compito di indagare e accertare sulle individuali responsabilità penali per "le asserite deviazioni, che se sono state compiute devono essere punite"."

"Cossiga, nella "responsabilità" a cui può "essere da chi voglia chiamato a norma dell'art. 90 della Costituzione" e per il giuramento di fedeltà alla Costituzione, ha riaffermato, nella qualità di Presidente della Repubblica, Capo dello Stato e titolare del comando delle forze armate, "la legittimità istituzionale, la necessità sotto il profilo della difesa nazionale, l'opportunità sotto il profilo della tutela dell'indipendenza politica della struttura nazionale appartenente alla "sta benni" costituita nell'ambito dell'Alleanza atlantica "e che" da poco "ha appreso essere denominata "operazione Gladio".

(ANSA - 4/12/90)

"E' infatti dovere del Presidente della Repubblica, quale più alta magistratura dello stato cui la Costituzione conferisce con il comando delle forze armate e la Presidenza del Consiglio Supremo di difesa la massima responsabilità in materia di sicurezza nazionale, quello di evitare confusioni e speculazioni in questa materia sia per il rispetto al paese e in particolare ai cittadini che compiono il loro dovere al servizio dello stato nelle forze armate e nelle forze di polizia, sia rispetto ai paesi alleati ed amici."

(ANSA - 6/12/90)

Il capo dello Stato ha espresso nuovamente la convinzione che agli arruolati nella Gladio, "per la maggior parte debbano essere considerati patrioti" anche se ci può essere qualcuno che lo ha fatto "per spirito di avventura".

(ANSA - 21/3/91)

"...mica io credo di essere Napoleone; io ero un sottosegretario di stato che firmava i decreti per questi "Sta Benni".

(ANSA - 6/5/91)

"E io ho difeso Sta Benni, la legittimità di Sta Benni, perché sulle questioni di legittimità, grazie a Dio, da noi si pronuncia l'autorità giudiziaria: Se l'autorità giudiziaria dirà che Sta Benni era legittima io mi inchinerò".

(ANSA - 20/5/91)

"Se è vero che Gladio è stata un'organizzazione fuori legge di seicento bravi, destinati a provocare gli operai nelle piazze, e che ha in modo illegale bloccato la crescita progressiva nel paese e la vittoria del PSI, se questo è vero, non sono condannato solo io, un piccolo sottosegretario".

(ANSA - 6/9/91)

ELOGI

"....Secondo il Capo dello Stato, è stato grazie alla saggezza degli uomini politici, sia del governo, che dell'opposizione, se questa "guerra civile strisciante" non è divenuta una vera guerra civile. Cossiga ha detto di essere onorato di avere avuto amici come Togliate, Natta e Paletta."

(ANSA - 17/11/90)

FANTASMI DEL PASSATO

"Il Presidente della Repubblica respinge con sdegno le accuse infami di chi ha sostenuto che i suoi recenti appelli a dimenticare i fantasmi del passato contenessero il perdono per gli autori delle stragi e l'oblio per le vittime".

(ANSA - 21/11/90)

FAVA

"..Se il Governo, dopo approfondita valutazione, ritenesse infondate o, ancor peggio, avventate e temerarie le informazioni diffuse dalla RAI-TV, penso debba provvedere a trasmettere gli atti all'autorità giudiziaria e adottare le necessarie misure perché si accertino e siano fatte valere le responsabilità amministrative dei dirigenti e dei funzionari della RAI-TV. Qualche settimana dopo Mucchio Fava fu sostituito alla direzione del TG".

(ANSA - 23/11/90)

ELOGIO VASSALLI

".. Ma come si fa a dire una cosa simile? - ha detto Cossiga riferendosi alla critica di Siriaco De Meta per la nomina di Vassalli ("Il Capo dello Stato ha fatto male a promuovere questo trasferimento dal Governo. Questa è un'ulteriore preoccupazione sulle garanzie degli equilibri costituzionali"). "Per una persona del livello della statura di Vassalli? Anzi sa cosa le dico? Io domani rompendo una tradizione, voglio proprio andare a dire due parole di saluto per Vassalli. Penso di dovere. E di potere. Penso di poter dovere, ecco".

(ANSA - 13/2/91)

GIOVANNI FERRARA

"...il prof. Giovanni Ferrara-Salute è un gran buon uomo. a quanto dicono a me ignorante è un grande storico della letteratura greca, pare anche antica. E ciò basta a far comprendere e giustificare quanto ha scritto che riguarda non la storia di quel periodo ma la cronaca contemporanea, cosa della quale egli è naturalmente assai meno versato".

(ANSA - 27/2/91)

PDS - RODOTA'

"La reazione dei dirigenti del PD mi lascia veramente sorpreso. vuol dire che non si può fare dell'ironia, neanche per creare qualche parentesi di distensione in un clima politico che di tensioni è sovraccarico."

"...Quando ho dei dubbi sul movimento operaio, quando mi allontano dai valori e dai bisogni della classe operaia e del movimento contadino, allora mandatemi qualcuno che per radici, per esperienza politica personale e familiare, ha solidi legami con la tradizione popolare: ecco, mandatemi il Prof. Francesco Rodiota. Rispetto al presidente del PD, la Questura di Roma mi avrebbe già dovuto arrestare... rispetto al quel signore io sono quasi un brigatista rosso. Se quello sta a sinistra, io, per le cose che ho sempre detto o fatto sono un pericoloso estremista di sinistra". "Bisogna lasciar stare il movimento operaio, il partito socialista... Non andate appresso a tante sciocchezze: Grascia, Togliate, "Rinascita"... tutte cose superate. Prendete invece la sessualità nella politica: questo è l'asse portante delle lotte operaie, questo è l'obiettivo fondamentale che gli operai devono perseguire".

(ANSA - 7/3/91)

IMPOSIMATO

"Mi ha scritto tante lettere, concordando con me sull'eccesso di dietologia di cui pecca questo paese".

(ANSA 17/3/91)

ONORATO

"Traditore della patria"

(ANSA - 19/3/91)

"Qui stiamo parlando di grandi cose e vogliamo parlare di piccoli uomini come Onorato....Non bisogna mischiare il sacro con quello che non si può chiamare neanche profano, perché il profano ha una sua dimensione di dignità che l'on. Onorato non ha".

(ANSA - 16/10/91)

CARNEVALE

"...Qui non solo si vuol far rispondere del suo Carnevale, ma lo si vuol cacciare e mandare in galera. "Conoscere i fatti è una delle cose che ripugna ad un certo tipo di cultura: o si cambiano le leggi o si scrivono in modo comprensibile."

(ANSA - 21/3/91)

DC

"Sembra che il Capo dello Stato - prosegue la notizia del GR - abbia inoltre aggiunto: "a parte l'amicizia personale e quelli che sono in questo momento gli stretti interessi di un partito non mi pare che i vertici democristiani abbiano un grande interesse istituzionale alla mia permanenza nell'ufficio di presidenza della Repubblica fino alla scadenza naturale".

(ANSA - 26/3/91)

"...Mi sono iscritto alla DC senza sapere che cosa ci si poteva aspettare. Sa, vedere alcuni ex compagni di partito che di fronte al fatto che io sono chiamato stradista, protettore di stradisti e chi più mè ha più mè metta, matto, matto nel senso tecnico e poi adesso terrorista, fomentatore di terroristi, e che mi si voglia mettere sopra una reggenza parlamentare, questi non reagiscono; silenzi, interviste, per carità uno può fare le interviste a chi gli pare e piace".

(ANSA - 6/5/91)

"Non rinnego alcuna scelta per un centesimo, da sottosegretario alla difesa, alla struttura Sta Benni. Ritornerei a farlo. Solo considero una cosa ridicola che sembri che Sta Benni, costituita in tutti i paesi dell'alleanza atlantica, abbia un solo autore il sottoscritto. Così come ridicolo è che si spieghi il fallimento del comunismo con la presenza della Sta Benni. Questa non è roba nemmeno da comizio fuori porta".

(ANSA - 9/8/91)

"Nel mio partito di provenienza ci sono a volte sacche di socialismo reale e casi di intolleranza......L'unità dei cattolici non è un dogma".

(ANSA - 13/9/91)

"La DC è una parte importante che occupa potere più di quanto non gli attribuisca il consenso. Il partito di maggioranza relativa esprime il presidente del consiglio dei ministri, la maggior parte dei ministri, controlla gran parte delle strutture pubbliche e produttive del paese, controlla un telegiornale il quale si comporta nei miei confronti arrivando a forme di insolenza e forme di censura che in nessun paese educato sarebbero ammesse, controlla attraverso le banche, con equivoche società miste, giornali che mi insultano. E' un partito di cui devo tener conto per esercitare il mio mandato".

(ANSA - 21/9/91)

AMICIZIA E DC

"...aggiunge di essere "amico personale" del Presidente del Senato Giovanni Spadolini "molto più che non con molti che pure stanno e che militano nel partito in cui ho militato per anni". "Forse ho avuto più relazioni politiche con costoro e forse anche più amicizia politica... ma non credo".

(ANSA - 30/3/91)

FORLANI

"Vorrei soltanto sapere, per curiosità, se il segretario del partito di maggioranza relativa condivide o no le opinioni che il Presidente di quello stesso partito ha espresso sul Capo dello Stato".

(ANSA - 22/4/91)

"Il Presidente della Repubblica rinnova il suo vivo ringraziamento all'On. Arnaldo Forlani per la solidarietà da lui promossa o personalmente manifestatagli, così come ringrazia tutti i "ledere", esponenti politici e partiti che eguale solidarietà gli hanno manifestato, individualmente, nelle sedi associative, in Parlamento o in pubbliche manifestazioni".

(ANSA - 11/5/91)

GAVA

"Provo stupefatta meraviglia per una intervista dell'On.Gava il quale si è messo a discutere del comportamento del Presidente della Repubblica proprio dalle colonne di un giornale che è l'organo principale di quella lob politico-editoriale (peraltro perfettamente legittima) cui il Presidente della Repubblica ha fatto più volte riferimento come ad una sua infaticabile e preconcetta avversaria".

(ANSA - 30/4/91)

"...l'oggettivo distacco che ambienti e personalità della DC, di fatto, intendono sottolineare e confermare nei confronti del Capo dello Stato".

"...si sia rivolto a uno degli organi di stampa della lob politico-finanziaria la cui ostilità bellicosa al presidente ha trovato conferma anche in recenti editoriali che farneticano di reggenze parlamentari".

(ANSA - 3/5/91)

"Per quanto attiene agli inviti rivoltigli dal Tg-1, è ben strano che il Presidente della Repubblica debba prendere lezione, in materia di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di lotta contro la criminalità organizzata, dall'On.Gava, dal sen.Mancino e dal direttore del Tg-1".

(ANSA - 7/5/91)

A proposito dell'affermazione attribuita all'on. GALA secondo cui Cossiga sarebbe "un collo senza testa", il presidente ha ribattuto che: "è meglio essere un collo senza testa che una testa senza collo. E comunque è meglio sempre avere la testa anche se fuori del collo".

(ANSA - 5/7/91)

"Non sapevo che lui sia un esperto in scienze islamiche".

(ANSA - 6/9/91)

SCALFARI

"Anzitutto una sensazione penosa per l'uomo che se n'è reso artefice, a tanto miserabili insinuazioni e alle farneticanti invettive di questo tipo, si deve opporre lo sdegno di tutti coloro, compreso il Capo dello Stato, che ben altra parte che non il dr. SCALARI hanno avuto ed hanno contro il terrorismo".

(ANSA - 2/5/91)

Su maggioranza sommersa al capo della quale sarebbe SCALARI:

"Questo non lo so, può darsi che sia anche lui, per carità; lui è un uomo così fino, così arguto, così abile, grande direttore di giornali, grande patrono, mi dicono, io non me ne intendo, grande uomo di finanza; è stato anche un politico, intelligente, acuto. Potrebbe anche essere".

(ANSA - 6/5/91)

"Ecco: che ognuno parli delle cose di cui sa' parlare. Se l'ottimo amico SCALARI, amico rispetto al passato, parlasse di finanza, di cui chiaramente si intende, e di giornalismo, sarebbe meglio anche per lui perché non farebbe cattive figure".

(ANSA - 11/5/91)

"poi ha scoperto che, nel suo smisurato orgoglio intellettuale, è uno che non ha fatto nessun tentativo per capirmi. Quindi è una delle grosse delusioni della mia vita privata e pubblica. Lui ha rotto una vera amicizia".

(ANSA - 24/7/91)

"L'amicizia è per lui soltanto uno strumento, un espediente per neutralizzare una persona, per carpirle quello che può dargli. Anche una banale intervista, la dose di stop per un solo giorno. Poi prende l'amicizia e la butta. Allora era funzionale attaccarmi per compiacere il PSI. Oggi per altre funzioni".

Guatanti, P, Cossiga un uomo solo, Mi, ott. '91

MANCINO

"L'intervista del Presidente dei senatori DC, Nicolo' Mancino, apparsa ieri sul' "Unità", è stata accolta al Quirinale con la stessa "stupefatta meraviglia" suscitata dalla precedente intervista di Antonio GALA a "Repubblica" ".

(ANSA - 2/5/91)

OCCHETTO

"Contro OCCHIETTO, nonostante le sue critiche, non ho proprio nulla: per me può fare il Presidente del Consiglio, senza alcuna preoccupazione e con grande simpatia, naturalmente se il Parlamento lo vota".

(ANSA - 9/5/91)

Cossiga ribatte ad OCCHIETTO che ha difeso Violante dalle battute del presidente: "Debbo dire che con l'aria che tira questo insinuante, carognesco, riferimento non mi ha meravigliato; si tratta del vecchio stile stalinista, è una insinuazione non afferente alla mia persona, falsa, e, diciamolo pure, per chi l'ha fatta, anche un po imprudente".

(ANSA - 10/7/91)

BOBBIO

"Un uomo fortunato perché non è tenuto a sporcarsi le mani così come sono tenuto io. Credo che essendo nato in un certo periodo si è nutrito di una certa cultura e non può accettare il fatto che poi una parte di quella cultura si è rilevata subalterna all'egemonia culturale e politica comunista. Un uomo di grande coraggio, che vuole salvare tutto, anche quello che non può essere salvato cioè la cultura trasversale legata ad un periodo della storia d'Italia che si chiude irremissibilmente".

(ANSA - 9/5/91)

VESPA

"Io a New York sento l'ineffabile direttore del TG, per il quale sarei dovuto andare a Tarchiano a bussare alle porte per chiedere i nomi di chi sono i sequestratori e gli assassini. Posso pure andare a Tarchiano ma non facciamo ridere l'intero paese con queste baggianate.Io sono più ben pagato del direttore del TG ma almeno io non dico che sto esercitando una grande funzione a tutela della libertà di stampa".

(ANSA - 10/5/91)

"Che non fosse un giornalista lo sapevo, che fosse servile lo sapevo, non sapevo che il suo servilismo verso i padroni della DC arrivasse a questo".

(ANSA - 2/9/91)

"Verso Bruno Vespa mantengo le critiche, anche perché sono un cittadino comune, il quale però sa perché e come Vespa è stato nominato direttore, chi lo ha raccomandato e perché è stato scelto fra tanti giornalisti più meritevoli di lui".

(ANSA - 3/9/91)

"Dire che uno è un cattivo giornalista non è offendere. I suoi colleghi del TG hanno fatto bene a protestare perché una massima sindacale che si è solidali gli uni con gli altri....si può essere faziosi anche essendo giornalista da tanti anni, si può essere bravi giornalisti e faziosi":

(ASCA - 5/9/91)

MAGISTRATI "RAGAZZINI"

"A questi "ragazzini" il capo dello Stato non affiderebbe neanche l'amministrazione di una casa terrena, che sarebbe la casa ad un piano, la quale ha una finestra ma usa come finestra la porta. Se poi, ha proseguito, si ritiene che il mestiere del giudice sia uguale a quello del pubblico ministero, allora diciamo che si vuole questo per avere più posti a disposizione nelle grandi città, lo diciamo apertamente e non se ne parla più".

(ANSA - 10/5/91)

BERTONI

"La deve smettere l'In. Bertoni di considerare attentato alla magistratura l'attentato al potere suo personale e dell'Associazione nazionale magistrati. Questo è un imbroglio che ha da finire"; "ognuno parli delle cose di cui sa parlare: se l'ottimo amico SCALARI parlasse di finanza, di cui chiaramente si intende, e di giornalismo, sarebbe meglio anche per lui perché non farebbe cattive figure".

(ANSA - 11/5/91)

I RAGAZZI DELLA VIA PAL

"Precisa di chiamare "i ragazzi della Via Pal" quel gruppo, tutto a favore di OCCHIETTO, "di giovani intelligenti, amici degli americani, degli inglesi, che vedono in De Benedetti l'imprenditore moderno, che difendono la RAI e ce l'hanno con Bertuccioni": "non li collocherei nel partito trasversale ma sono i suoi alleati oggettivi".

(ANSA - 12/5/91)

GALLONI

"Poiché ella, ad avviso del Presidente della Repubblica, ha compromesso questo rapporto fiduciario con giudizi e commenti non giustificati e largamente basati su vere e proprie manipolazioni della realtà, offensivi dell'onore e della dignità del Presidente della Repubblica o comunque tali da ingenerare o rafforzare equivoci o distorsioni polemiche, ne consegue la severa decisione del Presidente della Repubblica di revocarle la delega conferitale".

(ANSA - 13/5/91)

"Il giudizio del Quirinale sul discorso dell'onorevole Galloni è molto severo. Si prenderà contatto nelle prossime ore con le più alte cariche dello stato perché quanto dichiarato dal vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura viene considerato incredibile ed inqualificabile. L'episodio non rimarrà senza conseguenze".

(ANSA - 8/6/91)

"Per la stima che ho sempre avuto per l'On.Galloni - mi auguro che egli, a tutela della sua immagine, si astenga dal presiedere, anche nella mia assenza o nel mio impedimento, sia il plenum sia la sezione disciplinare del Consiglio Superiore sino a che non sarà risolta la crisi in atto".

(ANSA - 17/6/91)

PD SULLE 4 INTERROGAZIONI CONTRO DI LUI

"Non prendere invece in questa occasione, la "strada maestra" dell'impiccamento o quella altrettanto "legittima" della richiesta di dichiarare l' "impedimento assoluto" fa assomigliare i "giovani amici" del PD non al giocatore di Dostoievsky ma "al giocatore delle tre carte in una fiera paesana" o alle "caricature volontarie" del grande inquisitore stalinista Viscinski, che "della verità fece il falso e del falso fece la verità".

(ANSA - 20/5/91)

RISPOSTA DIRETTA AI GIOVANI CITTADINI

"Parlare ed essere compresi nei crudeli tempi presenti è cosa non facile; molto più facile, anzi facilissimo, essere fraintesi o addirittura manipolati; è quanto a me è successo per aver pronunziato, in un contesto peraltro ben più ampio ed articolato, la frase "magistrati ragazzini"".

(ANSA - 25/5/91)

IL MANIFESTO

"Il Manifesto", "che essendo soltanto giornale comunista e che, date le sue note sponsorizzazioni non so se sia tenuto a dire il vero":

(ANSA - 7/6/91)

DE LORENZO

"Ciò che aveva fatto De Lorenzo è stato irregolare, illegittimo e probabilmente lo ha fatto per zelo non misurato, inutile e dannoso: Ha detto quello che hanno detto le commissioni d'inchiesta. Piaccia o non piaccia. Io mi attengo a quello che hanno detto galantuomini".

Cossiga ha detto di aver "conosciuto bene " De Lorenzo: "questo non mi ha impedito di scrivere cose severe su di lui e non ha impedito a De Lorenzo di fare dossier su di me che io non ho neanche voluto conoscere".

(ANSA - 7/6/91)

GALLO

"All'ottimo professor Gallo io non chiedo niente. E poi, io non ho nessuna competenza a chiedere le dimissioni del presidente della Corte Costituzionale". "Ma io dico che quando uno dice quelle cose, non nasconde la mano come il ragazzino che ruba la marmellata e poi si succhia le dita per non fare vedere alla mamma che ci ha messo le dita dentro: si assume le responsabilità di quello che dice, fa, ha causato. Io non ho nessuna competenza a chiedere le dimissioni del presidente della Corte Costituzionale, perché la Corte Costituzionale è un organo assolutamente autonomo, indipendente, che esercita le sue funzioni autoregolandosi".

"...Qui si tratta di roba di cortile, qui si tratta non di lotta di tori, non si tratta di corrida; qui si tratta di lotta di galli".

"Il presidente Gallo è andato a immischiarsi in una politica della quotidianità, dicendo cose che non corrispondono al vero da un punto di vista storico, e siccome egli professore di storia non è, ma presidente della Corte Costituzionale, non avrebbe dovuto dire".

(ANSA - 7/6/91)

ANDREOTTI

"il Quirinale confessa amarezza e delusione verso i comportamenti del Presidente del Consiglio". "Io ho chiesto una risposta seria ad Andreotti - ho invocato un suo parere su una questione della massima importanza. E lui se l'è cavata con battutine equivoche, con frasi di dubbio gusto... e proprio in questo momento proprio ora che io sono nella bufera".

(ANSA - 14/6/91)

ZOLLA

"Quando il presidente, anche se pur da un analfabeta di ritorno come il vicepresidente della Camera viene accusato di fare un colpo di stato...".

(ANSA - 19/6/91)

VIOLANTE

"Siccome ho letto sui giornali che è stata ricostituita la massoneria in Ungheria, l'ex giudice Violante avrebbe chiesto l'arresto dei capi delle logge massoniche la ricostruzione della commissione P2. Non diciamo che cosa sarebbe stato proposto alla commissione stragi...La commissione dei servizi segreti oltre al "pesce grosso" avrebbe coinvolto tutto il patrimonio ittico dell'Ungheria".

(ANSA - 11/7/91)

Sulle vacanze:"... E poi Violante va da un suo amico pseudo magistrato e fa aprire un'inchiesta perché ho detto che bisogna andare in vacanza".

(ANSA - 27/7/91)

"Lui è sempre perseguitato dalla cattiva coscienza di aver abusato in malafede delle sue funzioni di magistrato, per portare avanti un disegno politico oggettivamente eversivo e avere perseguitato delle persone innocenti".

(ANSA - 6/9/91)

"Fermo rimane il mio giudizio su attività giudiziarie svolte dall'on. Violante e mi auguro che la sua attività nel PD gli faccia perdere il gusto dello stalinismo del quale in gioventù è stato infetto".

(ANSA - 23/10/91)

DE MITA

"Uno degli uomini più intelligenti e acuti non solo della DC ma del panorama politico italiano che di uomini intelligenti e acuti ne ha molti"

(ANSA - 15/7/91)

"Se lui mi lasciasse in pace e la smettesse di fare il gradasso, e di credere che tutta l'Italia sia Nusco, forse farebbe una cosa che contribuirebbe a ridare una immagine più forte al partito di cui è ledere e del quale ho fatto parte. Ecco, l'Italia non è soltanto Nusco".

(ANSA - 17/8/91)

"La storia non basta studiarla bisogna capirla, ma ad essere più preparato di De Meta ci vuole pochissimo e allora rispetto a lui sono un'autorità".

(ANSA - 2/9/91)

"De Meta non può essere definito neppure un intellettuale della Magna Grecia, ma solo Lepido di Nusco un piccolo boss di provincia, al quale è bastato essere iscritto alla DC per diventare segretario e presidente del Consiglio dei Ministri, ma che sta dando chiara dimostrazione di come non basti essere democristiano".

(ANSA 2/9/91)

"Perché lui non si occupa di niente e in ogni caso ciò di cui si occupa non è serio. Mi auguro per il paese che lui non si abbia mai ad occuparsi delle cose del paese per lo spettacolo che da qualche tempo a questa parte sta dando. E' un piccolo boss di provincia perché solo in quanto DC è arrivato dove è arrivato e, per amore della patria, mi auguro che non faccia carriera".

(ANSA - 2/9/91)

"Dice cose miserabili, pur non essendo lui un miserabile. Questa sua astiosità, secondo me, dipende dalla lunga astinenza dal potere. Lo inacidisce e lo fa apparire come un poveraccio. Comunque, sia per il partito che per il paese, è meglio che l'astinenza di De Meta continui"

(ANSA - 15/9/91)

"Importanti esponenti DC hanno ritenuto di fare accenni sul mio stato mentale, attardandosi sulle descrizioni dei fenomeni, formulando diagnosi e dando consigli ai medici che mi avrebbero in trattamento, consigliando anche di prendere meno farmaci....Io ho creduto di dover rispondere a questa persona importante perché pensavo che lui celiasse. Perché se non celia il giudizio morale su questa persona dovrebbe essere gravissimo. E dovrebbe esserlo anche quello politico perché egli avrebbe dovuto, all'interno del suo partito, promuovere le misure necessarie affinchè il paese non dovesse subire conseguenze dello squilibrio mentale del Capo dello Stato..... E con questo ho chiuso per sempre con l'on. De Meta".

(ANSA - 19/9/91)

"Indubbiamente vi è nel paese, nel Parlamento un blocco di conservazione che è trasversale....Vi è chi puramente e semplicemente, avendo per 40 anni giocato a scopone, si preoccupa di che cosa avviene se dallo scopone si passa al tressette".

(ANSA - 11/10/91)

DE MARTINO

"E' un uomo di grandissimo rigore morale, che sempre subordinato il suo impegno politico a questa misura del rigore morale".

(ANSA - 16/7/91)

PANNELLA

"Conosco lo spirito libertario con cui fa queste cose (la denuncia), al contrario di altri, definiti pagliacci e pataccari". Riguardo al dossier esplosivo che Pannella presenterebbe l'8 agosto, Cossiga ha detto: "nessun dossier esplosivo o missilistico può intaccare un'amicizia intessuta di reciproca, calda amicizia e profonda stima".

(ANSA - 1/8/91)

"Pannella è un carissimo amico con il quale ho rapporti di amicizia dai tempi in cui ero più a sinistra di lui, e forse lo sono ancora.....il nostro è un rapporto di amore-odio....gli ho proposto di andare in esilio ma a Pannella non basta".

(ANSA - 7/8/91)

IL MATTINO

Se è ammissibile che un giornale di proprietà di una banca pubblica venga dato in affitto alla corrente di un partito che ne sceglie il direttore. E' come dire che cal le braghe a Rodiota e le sfila a Nonno....uno scambio tra gli ultimi stalinisti d'Italia".

(ANSA - 6/8/91)

COMPLOTTO

"Ma il complotto c'è stato anche se del tutto legittimo, perché in politica è perfettamente legittimo cercare di realizzare un disegno politico conforme a quelli che si ritengono i propri interessi e anche, perché no? del paese".

(ANSA - 7/8/91)

"Non ringrazio il comune di Bari mè tanto meno il sindaco di Bari le cui dichiarazioni sono semplicemente da irresponsabile. Mi dispiace che una città come Bari abbia un siffatto sindaco. Mi auguro che egli abbia la decenza di chiedere scusa all'autorità di Governo, se no sarà mia cura, come capo dello Stato chiedere al Governo la sua sospensione dalle funzioni di ufficiale di Governo".

(ANSA - 13/8/91)

GELLI

"Ho incontrato Gelli tre o quattro volte, anche alla presidenza del Consiglio, ma non mi ha chiesto mai nulla di illegale, non gli ho chiesto nulla, anzi gli ho chiesto solo perché il Corriere della Sera mi attaccasse ogni giorno. Essere elogiato da Gelli mi imbarazzerebbe solo se avessi qualcosa da nascondere, e se dietro gli elogi ci fosse il pagamento dei chissà quale cambiale".

(ANSA - 18/8/91)

MATTARELLA

"Sergio Mattarella si occupi di cose serie. Credo che nella sua terra, a Palermo, di cose serie ne troverebbe tante, e sarebbe stato più opportuno che fosse andato a Palermo e non a Lavarone".

(ANSA - 2/9/91)

TG

"Con tutte le cose gravi e serie del nostro paese, il TG ha dedicato minuti agli insulti rivoltimi ad un convegno di una corrente DC: è una di quelle forme di servilismo cui non credevo fosse capace neanche il direttore del TG".

(ANSA - 2/9/91)

PIONATI

"E' un ragazzino il quale è stato assunto perché notoriamente è il figlio dell'ex sindaco di Avellino, e lo si manda a fare zummate sulla gente che applaude le stupidaggini che dice De Meta".

(ANSA - 3/9/91)

GRUPPO DI FIESOLE

"Non è altro che l'organizzazione dei dipendenti di grandi difensori della libertà di stampa che si sono fatti 30, 40, 50, 60, 80 miliardi alla faccia della libertà di stampa".

(ANSA - 5/9/91)

BOLDRINI

"Quando in Piemonte ho detto accantoniamo i fantasmi del passato a cosa pensavo? Qualche giorno prima avevo avuto un colloquio con un grande capo partigiano, con Arrigo Boldrini. La brigata di quest'uomo di grandissima statura morale, presa dalla disperazione, dai cattivi sentimenti che sempre si accompagnano ai buoni quando questi ultimi sono grandi, fu autrice di quel tremendo massacro nelle carceri di Schio dove si dice che gli uomini ormai nuotassero nel sangue".

(ANSA - 9/9/91)

CURCIO

"Il problema dell'atto di clemenza, dell'atto umanitario, è un problema che non esiste. Già con il nuovo codice di procedura penale l'atto di grazia diventa un atto politico. un atto dell'esecutivo che cancella una sentenza non può che essere un atto politico......Per me al contrario è un atto di equità".

(ANSA - 14/9/91)

MARTELLI

"Conosco da molto tempo Claudio Martelli e ne ho una grande stima almeno sotto un profilo, quello della buona educazione. E' troppo ben educato per non rispondere ad una persona che oltre ad essere il Capo dello Stato è più anziana di lui".

(ANSA - 21/9/91)

REFERENDUM

"L'istituto del referendum, a mio avviso, presuppone un Parlamento forte ed un esecutivo forte di cui il referendum diventa il contropeso.....Io sono da lungo tempo a favore della soppressione del ministero delle partecipazioni statli, anche perché ho potuto sempre constatare che è molto difficile la posizione di un ministro con quattro stanze e dieci impiegati rispetto ai boiardi di stato quali sono il presidente dell'Efim, dell'Eni e dell'Iri ecco".

(ANSA - 22/9/91)

PECCHIOLI

A proposito di un articolo di Pecchioli sull'Unità, Cossiga ha detto: "un misto di falsità, cattiverie e sciocchezze: che però sono e rimangono, per me, solo sue, e non del PD".

(ANSA - 27/9/91)

POMICINO

Siamo in un paese solido: un paese che sopporta come ministro del Bilancio un analfabeta come Paolo Cirino Pomicino, uno psichiatra di scarsa fortuna, non deve avere paura di niente...Mi dispiace che si ostini a farsi chiamare ministro del Bilancio con la B maiuscola. Qualcuno deve avergli parlato di Keynes, delle sue teorie sulla spesa, e allora lui si ritiene Keynesiano perché spende tanto. Dovremmo regalargli una biografia di Keynes, ma prima dovremmo fargliela tradurre in napoletano".

Guatanti, P, Cossiga un uomo solo, Mi, ott. '91

ORFEI

"Come si può accusare un galantuomo, senza una prova, senza un riscontro, sulla base di una delazione non certificata, delle dicerie di uno spione venuto dal freddo? Ci mancherebbe solo che un qualsiasi straccione, con sotto braccio un dossierino di luride insinuazioni, possa sputtanare impunemente un galantuomo, uno studioso, una persona stimata, e metterlo alla gogna".

Guatanti, P, Cossiga un uomo solo, Mi, ott. '91

CRISTIANI

"Oggi forse ci sono nuove avventure da correre per i cristiani, il cristiano deve comprendere che oggi gli si chiede qualcosa di più e di diverso.....Sarà sempre lecito per i cristiani che abbiano consonanze di vedute politiche e di giudizi storici sulla concretezza dei problemi del loro paese, unirsi in un partito, il quale dichiari apertamente di volersi ispirare alla visione cristiana della società, dell'uomo e dello Stato".

"Forse i cristiani italiani non hanno saputo, nella loro presenza politica, civile e sociale, segnare in modo specifico e apparente la vita della comicità nazionale con quella che avrebbe dovuto essere la loro aspirazione e libera scelta nell'ambito della concezione morale e ideale della società, dell'uomo e dello Stato".

(ANSA - 10/10/91)

USTICA

"Ma io ricordo chiarissimamente che l'unica ipotesi che si fece, e sulla base della quale si formò la commissione d'inchiesta, fu quella del cedimento strutturale".

(ANSA - 11/10/91)

"Se, dopo dieci anni, magistrati e commissioni di inchiesta non riescono a risolvere il problema di USTI, se la cosa è diversa da come fu presentata al presidente del Consiglio dell'epoca, al quale fu presentata come un tragico ma ordinario incidente aereo, evidentemente è indubbio che io sono stato 'fregato'. Non vorrei che si stessero creando polveroni che rendano ancora più difficile l'opera della magistratura".

(ANSA - 25/10/91)

GUALTIERI

"Debbo dire che in chi guida la commissione stragi c'è un forte impegno, direi uno scrupolo perché se trova il tempo di convocare un poveretto come Falmigni, vuol dire che veramente pensa di aver ancora poco tempo, io direi da perdere".

(ANSA - 11/10/91)

"Ogni seduta della commissione serve a confondere le idee al giudice Priore. Ognuno lasci lavorare in pace i magistrati anche il presidente, senatore Libero Gualtieri".

"Sto attendendo che la commissione di inchiesta parlamentare si occupi ad esempio delle mie corde vocali perché non è da escludere che il loro stato compromesso sia il frutto di un complotto o di una strage. Non vorrei che Gualtieri aprisse un nuovo capitolo sui segreti della afonia del presidente della Repubblica".

(ANSA - 25/10/91)

"Dovrebbe smetterla di fare battute e rilasciare interviste".

"Provi a tirare in ballo dinanzi ad una commissione di inchiesta parlamentare il presidente della Repubblica".

(ANSA - 26/10/91)

"Gualtieri sa benissimo che il Capo dello Stato non si può sottoporre ad esami da parte di una commissione parlamentare con poteri giudiziari":

(PANORAMA - 4/11/91)

FLAMIGNI

"Diceva un sacco di sciocchezze, un uomo di buona volontà: le sciocchezze non le diceva per cattiva volontà ma per povertà di intelligenza. Io mi preoccupai. Dalle botteghe oscure mi arrivò questa sberla. Siamo in una ben triste condizione se abbiamo un ministro dell'Interno che si preoccupa di quello che dice Flamigni".

(ANSA - 11/10/91)

CASSON

"Considero una vergogna per uno stato di diritto il comportamento del giudice CASSON. Che un giudice istruttore che agisce tra l'altro in un regime di prorogato faccia l'inchiesta a fini di pura speculazione politica, e faccia una sentenza di incompetenza che è già una sentenza di giudizio, è una vergogna perché sopporta che il giudice CASSON rimanga ancora giudice. Per me non è una meraviglia, perché si tratta di un ragazzaccio il quale esercita le funzioni in modo, tra l'altro, poco educata, per scopi politici poco confessabili e che niente hanno a che fare con la giustizia. Io non entro nel merito della sentenza, ma giudico solo il fatto che un giudice fa un'inchiesta sapendo di essere incompetente, si dichiara tale e quando le sentenze in cui si dichiara l'incompetenza possono essere motivate in tre righe, se ne serve per fare sentenze di condanna......Ai ragazzi turbolenti di dovrebbe togliere la marmellata e soprattutto non parlarne più. Ad educarlo ci pensi il padre o la madre se ce l'ha, o i padri sa

lesiani che, a quanto sembra lo hanno educato, gettando così un'ombra oscura sul principio dell'insegnamento libero".

(ANSA - 22/10/91)

CRISI

"Non faccio regali ad Andreotti, perché non ho bisogno di stringere alleanze. Se la DC lo vuole può anche aprire la crisi. Ma non lo farò di certo io, soprattutto dietro le richieste che provengono dai convegni delle correnti e sottocorrenti democristiane".

(ANSA - 24/10/91)

COMMISIONE STRAGI

"Verrà il momento in cui la cosa sarà di mia responsabilità, e quando sarà di mia responsabilità prenderò le mie decisioni e mi assumerò le mie responsabilità.....Voi parlate con un professore di diritto costituzionale. Dovranno fare una legge di proroga,no? E la legge di proroga? Avrò il diritto di verificare la legge di proroga? Avrò il diritto di consultare le forze politiche? Avrò il diritto di chiedere che si creino delle garanzie e che le indagini politiche non intralcino più l'indagine giudiziaria? Avrò il diritto di farlo o anche questa è una violazione della costituzione?".

(ANSA - 26/10/91)

FINANZIARIA

"Se un privato usasse per le sue spese il sistema oggi in vigore nel pubblico finirebbe in galera".

(L'UNITA' - 31/10/91)

MARTINAZZOLI

"Non sono molti quelli che, specie nel mio partito d'origine, capiscono lo spirito con il quale io dico e faccio le cose, tanto che molte volte, mi viene il dubbio che non vogliano capire: Mino MARTINAZZOLI è di quegli uomini onesti e sinceri che capisce, del cui giudizio mi fido".

(ROMA - 2/11/91)

 
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