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Bonino Emma, Stanzani Sergio, Vigevano Paolo - 20 dicembre 1991
Lettera a Franjo Greguric e Zdravko Tomac
di Emma Bonino, Sergio Stanzani, Paolo Vigevano

SOMMARIO: Lettera di Emma Bonino, Sergio Stanzani e Paolo Vigevano al Presidente e al Vicepresidente del Consiglio della Repubblica di Croazia in cui si chiede di accettare l'"arruolamento", in servizio non armato nelle forze di difesa croate, di un gruppo di dirigenti radicali.

Franjo Greguric

Presidente del Consiglio della Repubblica di Croazia

Zdravko Tomac

Vicepresidente del Consiglio della Repubblica di Croazia

Roma, 20.dicembre 1991.

Illustri Signori e cari amici,

voi conoscete le ragioni per le quali, la settimana scorsa, abbiamo deciso di convertire la nostra azione nonviolenta di digiuno in quella di partecipazione alla difesa organizzata del vostro paese e del vostro popolo in servizio disarmato di prima linea.

Da una parte avevamo ottenuto il possibile con le nostre azioni, parlamentari e nonviolente, per organizzare e rafforzare il dissenso alla politica europea ed italiana, in particolare, sostanzialmente favorevole agli aggressori e agli oppressori al potere attualmente in Serbia; dall'altra avevamo il timore, e lo serbiamo, che l'infausta politica attendista della Comunità Europea, dell'ONU, degli USA potesse e possa tradursi in una accentuata violenza militare contro il territorio e la popolazione croata, e non solamente croata. Ci sembrava e sembra, quindi, urgente dar corpo visibile e concreto alla difesa del diritto e dei diritti umani, civili, politici fondamentali di fronte alle forze militari, ma anche politiche, degli aggressori.

In concreto, e per il momento iniziale, intendiamo proporvi di accettare il nostro "arruolamento", come precisato più sopra, nelle vostre forze di difesa; se del caso proprio a Osijek.

Ci sarà Marco Pannella, che chiederà solamente di poter indossare sull'uniforme croata la propria sciarpa di eurodeputato, ci sarà Roberto Cicciomessere, già obiettore di coscienza, fondatore della Lega Obiettori di Coscienza in Italia, già eurodeputato e già Segretario del Pr, attualmente deputato del Gruppo federalista europeo alla Camera italiana. Ci sarà Olivier Depuis, obiettore di coscienza belga, che è stato in carcere quasi un anno nel 1988, già membro per tre anni della Segreteria del Pr, responsabile oggi del coordinamento politico trasnazionale a partire dalla sede di Budapest, particolarmente impegnato in Ungheria ed in Romania. Ci sarà Sandro Ottoni, già obiettore di coscienza, Lorenzo Strik Lievers, senatore del gruppo federalista ecologista, Renato Fiorelli, consigliere comunale di Gorizia e organizzatore di numerose marce antimilitariste nel Friuli, Renato Berté, membro del Consiglio federale del Pr, Alessandro Tessari, deputato del Gruppo federalista europeo.

Abbiamo moltissime richieste di altri nostri compagni e di cittadini italiani, europei, o anche croati residenti in Italia, che chiedono di partecipare alla nostra azione. Così come molti organi di stampa e radiotelevisivi ci hanno chiesto di accompagnarci.

Preferiamo, per ora, non dare alla nostra azione un carattere particolarmente dimostrativo, di immagine, ma vorremmo che, almeno per una settimana, la nostra presenza fosse tutelata come presenza di fratelli democratici e nonviolenti fra la gente e nelle strutture di difesa croate, senza altre caratteristiche.

Quel che invece ci appare importante è potere comunicare, nelle ore precedenti il nostro "arruolamento" effettivo e la nostra presenza, fra gli altri, a Osijek, attraverso i mass media croati, sloveni ed ex-jugoslavi (per quanti ne restano) oltre che agli inviati stranieri dei mass media europei, il carattere di iniziativa nonviolenta, cioé anche di amicizia e di rispetto per il popolo serbo, per i giovani costretti a fare questa guerra aggressiva.

Il massimo rilievo preventivo, nei due giorni precedenti la nostra effettiva presenza in zona "militare", al significato democratico, federalista europeo, nonviolento, antirazzista e antisciovinista, ci sembra utile anche come strumento necessario perché da parte dei generali "serbi" non si possa poi eventualmente sostenere che si ignorava la nostra presenza o che si sono verificati degli "errori" come a Dubrovnik.

Dopo la prima settimana, a partire dal generale evolvere dei fatti e della nostra particolare iniziativa, potremo decidere se rafforzare numericamente e qualitativamente la nostra azione o se renderla non più necessaria o utile.

Abbiamo quindi bisogno della vostra attenzione, del vostro consiglio, del vostro aiuto ... ad aiutarvi, se lo credete, nella forma che vi stiamo illustrando.

Malgrado la guerra e l'immediata vigilia delle feste di Natale avremmo la necessità di poter concretamente articolare e preparare dal punto di vista organizzativo, per al massimo il 27 (o il 28 mattina), l'inizio della nostra azione.

Fraterni saluti,

Emma Bonino, Presidente del Partito radicale

Sergio Stanzani, Segretario del Pr

Paolo Vigevano, tesoriere del Pr

 
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