SOMMARIO: Dopo le esecuzioni nei giorni scorsi di Joe Angel Cordova nel Texas e di Mark Hopkinson nel Wyoming, i radicali Sergio Stanzani, Emma Bonino, Paolo Vigevano, Marco Pannella e Sergio D'Elia inviano a Peter Secchia, ambasciatore a Roma degli Stati Uniti d'America, una lettera di condanna delle esecuzioni.
La lettera è inviata a nome anche del Comitato promotore della campagna parlamentare per l'abolizione della pena di morte nel mondo alla quale hanno aderito oltre seicento parlamentari e uomini di governo, e centinaia di personalità della cultura, della scienza, dell'arte di tutto il mondo.
I radicali, che il giorno prima avevano manifestato davanti alla ambasciata di Cuba per condannare l'esecuzione di Betancourt ad opera di Fidel Castro, nella lettera all'ambasciatore americano rilevano tra l'altro che "il dissenso nei confronti degli Stati Uniti è tanto più forte quanto più convinto è il riconoscimento dei suoi fondamenti di libertà, stato di diritto, democrazia politica", che "la distinzione con i sistemi totalitari non è ideologica, ma è marcata sulla linea di alcuni principi fondamentali, il diritto alla vita e la vita del diritto, sopra tutti", che "la democrazia deve distinguersi dal totalitarismo anche in ordine alla pratica della pena di morte".
Nella lettera, infine, i radicali esprimono l'auspicio che siano sospese le esecuzioni legali negli Stati Uniti d'America.
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Roma, 24 gennaio '92
Alla cortese attenzione di
Sua Eccellenza Peter Secchia
Ambasciatore degli Stati Uniti d'America
Roma
Eccellenza,
Le scriviamo a nome del Comitato promotore della campagna parlamentare per l'abolizione della pena di morte nel mondo alla quale hanno aderito oltre seicento parlamentari e uomini di governo, e centinaia di personalità della cultura, della scienza, dell'arte di tutto il mondo. Di queste adesioni, le più importanti, Le alleghiamo una nota.
Tramite Lei, vogliamo esprimere al Governo del suo Paese la nostra condanna per le esecuzioni avvenute, nel Texas, nei confronti di Joe Angel Cordova e nel Wyoming, nei confronti di Mark Hopkinson.
Il nostro dissenso è tanto più fermo quanto più convinto è il riconoscimento degli Stati Uniti d'America, dei suoi fondamenti di libertà, stato di diritto, democrazia politica, che sono anche i nostri.
Ieri, dopo la esecuzione di Eduardo Diaz Betancourt, militanti del Partito Radicale, che è partito nonviolento, transnazionale e transpartitico, si sono recati davanti alla ambasciata di Cuba a Roma per manifestare la propria condanna nei confronti del regime di Fidel Castro.
Oggi, dopo la esecuzione di Joe Angel Cordova e Mark Hopkinson negli Usa, Le scriviamo per considerare che la distinzione con i sistemi totalitari non è ideologica, ma è marcata sulla linea di alcuni principi fondamentali, il diritto alla vita e la vita del diritto, sopra tutti.
La vostra, la nostra democrazia deve distinguersi dal totalitarismo anche in ordine alla pratica della pena di morte. Occorre cominciare ad introdurre negli ordinamenti statali, progressivamente ma rigorosamente, per legge, quello che va affermato come un diritto individuale: il diritto di ogni essere umano vivente a non essere ucciso per forza di legge o decisione di qualsiasi autorità pubblica o da essa riconosciuta, per qualsiasi motivo. A maggior ragione, nel caso di delitti efferati, ai quali uno stato non può rispondere con pratiche crudeli.
Voglia, Signor Ambasciatore, trasmettere al Governo del Suo Paese il senso della nostra posizione politica, di democratici, di militanti del diritto e della nonviolenza, di parlamentari e personalità che partecipano alla campagna contro la pena di morte, e l'auspicio che, intanto, siano sospese le esecuzioni legali negli Stati Uniti d'America.
Accolga e trasmetta, Signor Ambasciatore, i nostri più deferenti saluti.
Sergio Stanzani Emma Bonino Paolo Vigevano
MP, Primo Segretario MP, Presidente Tesoriere
del Partito Radicale del Partito Radicale del Partito Radicale
Marco Pannella Sergio D'Elia
Parlamentare Europeo, Consigliere Federale
Presidente Consiglio Federale P.R. del Partito Radicale