Intervista a Marco TaradashSOMMARIO: Questa intervista a Marco Taradash, Eurodeputato antiproibizionista, è stata raccolta da Pavel Posusta, vicedirettore del quotidiano Cecoslovacco Mlada Fronta Dnes, ed affiancata nella traduzione in Ceco da alcune risposte rese dallo "zar" Martinez nel corso di una conferenza stampa organizzata dal quotidiano madrileno El Pais. L'intervista è stata pubblicata il 25 gennaio scorso. Mlada Fronta Dnes è, insieme al Rude Pravo, il più diffuso quotidiano cecoslovacco.
(MLADA FRONTA DNES, 25 gennaio 1992)
LEGALIZZARE O NO?
Droghe, droghe e ancora droghe. Attorno ad esse c'è un incredibile giro di affari che porta alla narcomafia 500 miliardi di dollari. Questa cifra viene superata solamente dalla vendita delle armi. Su questo tema abbiamo discusso l'anno scorso con il giornalista italiano Marco Taradash (42), vice presidente della Commissione di indagine del Parlamento Europeo sul traffico di droga, e membro del Consiglio Federale del Partito Radicale Transnazionale.
Attualmente si parla molto della legalizzazione delle cosidette droghe leggere. Secondo Lei come dovrebbe comportarsi la societá nei confronti dei narcotici?
Esistono diverse iprotesi. Per esempio il noto economista americano Milton Friedman, vincitore del Premio Nobel, ritiene che le droghe si debbano considerare come una merce qualsiasi, come l'alcool, che dovrebbe essere messa sul mercato.
Il parere della Comunitá Europea e' invece che qualunque droga è da considerare come psicofarmaco e perciò come tale deve essere rilasciata sotto stretto controllo medico.
Penso che non sia necessario che una delle due opinioni prevalga, ma che si dovrebbe trovare una soluzione intermedia. La cosidetta legalizzazione della droga dovrebbe portare alla diminuzione della criminalità visto che essa è strettamente legata ad essa.
A mio parere esiste il problema di quali droghe inserire tra quelle leggere e quali tra quelle pesanti...
Importante è anche vagliare tutto quello che viene definito "droga". Per esempio la marijuana e l'hascish non sono così nocivi come normalmente si pensa. Si può dire che uno spinello di marijuana non è più nocivo di una sigaretta normale, e inoltre nessuno fuma 60 sigarette di marijuana al giorno, ma al massimo una o due, per cui sono del parere - anche se è necessario combattere lo spaccio di qualsiasi droga, pesante o leggera che sia - che sono più nocive alla salute le normali sigarette che un semplice spinello di marijuana.
Intanto parliamo dei paesi dove si consuma la droga. Non sarebbe opportuno colpire i centri di produzione della droga?
Recentemente in Brasile è stato pubblicato uno studio riguardante questo tema. La conclusione è stata che un ettaro di coca (Erythroxylon coca, dalle cui foglie si estrae la cocaina, nda) porta al coltivatore un utile superiore del 258% maggiore a quello tratto dalla coltivazione dei fagioli, oppure del 140% rispetto alla coltivazione di pomodori. Per cui si dovrebbe aumentare il costo dei pomodori del 140% o diminuire del 140% il costo della coca. Sono persuaso che la seconda variante sarebbe la soluzione migliore e sarei curioso se qualcuno riuscisse a trovare la soluzione per la prima variante...
Visto che parlate della legalizzazione delle droghe, potete parlarci concretamente di qualche esperienza negli stati della Comunità europea, per esempio l'Olanda?
In Olanda, come del resto in tutto il mondo, esiste il divieto dello spaccio delle droghe, ad eccezione dell'hascish e della marijuana. Grazie a ciò negli ultimi anni è diminuito il consumo di queste droghe leggere, mentre per quelle pesanti si suggerisce la via del controllo medico. Lo scopo è quello di diminuire la via della repressione aprendo pian piano le porte del sistema sanitario che è riuscito in questo modo a controllare circa il 75% dei narcomani, mentre negli stati che si basano sul sistema repressivo solo il 10% o il 15% si reca dal medico in cerca di aiuto.
In Olanda e a Liverpool, dove liberamente è possibile il consumo delle droghe leggere, non solo è diminuito il numero di morti per overdose, ma anche il dilagare dell'AIDS e delle altre malattie che colpiscono abitualmente i narcomani.
Attualmente nel Parlamento europeo si discute sulle ipotesi di accettare la legalizzazione delle droghe o meno. Molti sono d'accordo che un tipo di lagalizzazione porterebbe la criminalitá e il crescente dilagare del virus HIV ad attenuarsi progressivamente, rendendo visibili nel tempo i miglioramenti.
E' nostra convinzione che nessun tipo di legge repressiva possa divenire la chiave giusta per risolvere questo imponente problema. Soltanto il 5% o il 10% della droghe viene sequestrata dall' autorità competente, per cui c'è da chiedersi se esiste realmente un modo che possa incidere per questa via sull'eliminazione di questa piaga sociale.
Gli stati europei dell'est, compresa la Cecoslovacchia, stanno entrando velocemente nel mercato di stupefacenti. Che cosa ne pensate?
In primo luogo la Cecoslovacchia, la Polonia e l' Ungheria dovrebbero organizzare una battaglia per prevenire tale dilagare di sporcizia per non divenire nel corso degli anni come molti paesi dell'America Latina.
Giá sarebbe qualcosa se la criminalitá classica e tradizionale non si orientasse sul mercato della droga. Questo pericolo è molto reale dove l'economia ancora non ha messo determinate radici.
Anche i vecchi servizi segreti, che in passato avevano contatti con gli spacciatori internazionali, potrebbero in seguito divenire i massimi protagonisti in questa degradante scena della vendita di droghe. Inoltre esiste quella zona grigia costituita da coloro che per molto tempo hanno praticato il cambio nero di valuta, i quali potrebbero orientarsi verso questa attivitá illecita. Questo sta a significare che urge una indagine a rastrello che individui la fonte che alimenta questo dilagare di vendita di droghe. Per questo motivo torno a ripetere che la legalizzazione è l'unica via che può incidere sulla diminuzione di questa piaga. La repressione favorisce sicuramente molte speculazioni facendo aumentare di prezzo il prodotto e alimentando progressivamente questo business...