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Il Partito Nuovo - 30 marzo 1992
Il valore dell'esperanto

SOMMARIO: Claude Piron, linguista e psicologo, professore all'Università di Ginevra, afferma che esiste una lingua »neutra , in qualche modo artificiale, pronta all'uso: l'esperanto.

(IL PARTITO NUOVO - N. 6 - MARZO 1992)

Milioni di giovani apprendono le lingue, con un costo di centinaia di miliardi di dollari e quando essi diventano adulti i Governi inabissano altrettanta ricchezza nel loro assurdo sistema di comunicazione internazionale.

Nel 1989, il costo dei servizi linguistici della Comunità europea, ad esempio, è stato di 1,4 miliardi di ECU. Alla comunità, il costo di ogni parola stampata è di 36 cents americani; il costo si è raddoppiato in dieci anni.

Nonostante queste cifre astronomiche, la comunicazione è di pessima qualità: ci si parla attraverso microfoni e cuffie; malintesi ed omissioni abbondano; nelle organizzazioni mondiali molti delegati devono esprimersi in una lingua di cui non hanno padronanza, per cui sono svantaggiati nei negoziati stretti; la traduzione dei documenti implica dei tempi sgradevoli. Coloro che subiscono questi inconvenienti sono per giunta i privilegiati della comunicazione: rappresentanti di Stati con personale linguistico al loro servizio. Per il comune mortale, la comunicazione transnazionale è nulla, oppure di livello mediocre. Spesso - ad esempio per i turisti, per i contatti fra medico -paziente in un paese di cui si ignora la lingua, per gli immigrati - emergono problemi fastidiosi o dolorosi e lungi dal presentare onestamente la situazione, la si nasconde.

Si lascia intendere che: 1) non ci sono problemi, l'inglese è usato ovunque; 2) si possono apprendere le lingue a scuola;

3) gli inconvenienti del sistema attuale sono secondari; 4) è impossibile organizzare le cose diversamente.

Rispondiamo punto per punto:

1) Se la conoscenza dell'inglese risolve il problema della comunicazione, perchè dedicare tanti miliardi alla traduzione ed all'interpretariato? Da un'inchiesta svolta in sei paesi dell'Europa occidentale, emerge che soltanto il 6% degli abitanti capisce realmente un testo normale in inglese. L'argomento »inglese è un mito fallace.

2) L'insegnamento scolastico delle lingue nazionali non porta alla loro padronanza, perchè per avere la padronanza di una lingua straniera, bisogna memorizzare e trasformare in riflessi centinaia di migliaia di dettagli privi di giustificazione razionale. In Francia, solo l'1% degli alunni che acquisisce la maturità è capace di esprimersi correttamente nella lingua appresa.

3) Le somme erogate ad un'attività non sono più disponibili per un'altra. Gli Stati non tengono conto di questa verità. Trascurano il fatto che la traduzione e l'interpretariato sono delle attività economicamente e socialmente sterili. Gli Stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ad esempio, alla stessa sessione alla quale accordavano ulteriori 5 milioni di dollari ai servizi linguistici, scartavano per mancanza di fondi un insieme di progetti realistici, ben elaborati, tesi a migliorare la sanità in Africa e che necessitavano solo di 4,2 milioni di dollari.

4) Quando delle persone di diverse lingue vogliono comunicare, possono scegliere tra diversi sistemi, variando secondo la situazione e le loro competenze linguistiche: gesti, biascicamento, ricorso all'inglese, interpretariato, esperanto, etc...Se si studia il rapporto efficacia/costo per ogni singolo sistema, si constata che una formula, e una sola, permette un intercomprensione ottimale, a fronte di un investimento molto basso in tempi, denaro ed energie.

Questa formula elimina completamente il costo della traduzione e dell'interpretariato; mette i partners sullo stesso piano; non implica nessuna dilazione; consente la comunicazione confidenziale; favorisce la facilità d'espressione; rispetta l'identità etnica, nazionale e culturale di ciascuno; si rivela psicologicamente molto soddisfacente; promuove la conoscenza reciproca delle culture; consente meglio delle altre l'espressione spontanea dei sentimenti e il dialogo autenticamente umano tra persone di origini diverse. Questa formula è l'esperanto.

L'equità esige che non si emettano sentenze senza aver proceduto all'analisi profonda dei fatti. Ma mai un Governo ha permesso ai suoi cittadini di giudicare conoscendo. Mai un Governo ha detto: »Usiamo miliardi prelevati da voi contribuenti per delle attività sterili di traduzione e interpretariato. Sieti d'accordo o preferite che dedichiamo queste somme ad altre attività per migliorare il benessere della popolazione? . Mai un Governo ha detto: »l'80 o 90% di voi scelgono l'inglese come lingua straniera di insegnamento per i vostri figli, ma sappiate che la grande maggioranza degli alunni non saranno mai capaci di usare questa lingua; invece, se insegnassimo loro l'esperanto, dopo un anno scolastico (con lo stesso numero di ore di corso) potrebbero comunicare da un paese all'altro correntemente come nella propria lingua materna: le barriere linguistiche non esisterebbero più. Quest'insegnamento disimpegnerebbe del tempo che consentirebbe loro, negli anni successivi, di apprendere una lingua, non come mezzo

di comunicazione mondiale, ma a titolo di arricchimento culturale, per scoprire e penetrare un'altra mentalità, un altro modo di pensare, di sentire, di reagire .

Perchè i Governi non dicono queste cose? Perchè nascondono la verità? Non è forse arrivato il momento di costringerli ad agire in modo onesto e ragionevole?

 
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