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Pannella Marco, Battista Pierluigi - 3 aprile 1992
PANNELLA: LA SVOLTA DI COSSIGA DALLE PICCONATE AGLI INCHINI.
VERSO IL 5 APRILE

IL LEADER RADICALE: IL PRESIDENTE CERCA L'IMPUNITA' PER I CRIMINI CHE NASCONDE NELL'ARMADIO.

"CHE PENA: LA RECITA DEL CAPO DELLO STATO AVEVA CONQUISTATO TRE QUARTI D'ITALIA. ED ECCO IL FINALE: VOTATE PER CHI VOLETE MA VOTATE PARTITOCRAZIA, DC O PDS"

DI PIERLUIGI BATTISTA.

SOMMARIO: Il Presidente della messa a morte del regime negli ultimi giorni ha finito per correre a stipulare una polizza di assicurazione, con tanto di umiliante tariffa. E tutto allo scopo di garantirsi l'immunità e l'impunità di regime per i crimini ed i cadaveri nell'armadio che aveva preannunciato di volerci svelare come segno di liberazione dal regime partitocratico e consociativo. Il Pri al Sud non è certo meno inquinato ed inquinante di quelli che La Malfa oggi demagogicamente attacca. Almeno il Psi e la Dc non fanno moralismi e non ci turlupinano con la vecchia solfa del "partito degli onesti" di togliattiana memoria. Leonluca Orlando: Mi dicono che la sua tesi è che io sia un "ex", un finito. E' una tesi che mi accompagna dall'adolescenza. E sempre m'è toccato andare ai funerali politici dei campanari che avevano annunciato e pianto il mio trapasso.

(LA STAMPA, 3 aprile 1992)

Onorevole Pannella, che strana campagna elettorale è mai questa? All'inizio assomigliava ad uno scontro frontale tra Cossiga e il Pds che ne chiedeva l'impeachment. Poi, tra uccisioni e "patacche" del Quirinale non parla più nessuno. Che è accaduto nel frattempo?

Semplice: è intervenuto il "fattore C". La civiltà non mi consente di dire "K", come pure avrei voglia di fare. Ma si capirà che intendo alludere al "fattore Cossiga". Il Presidente della messa a morte del regime negli ultimi giorni ha finito per correre a stipulare una polizza di assicurazione, con tanto di umiliante tariffa. E tutto allo scopo di garantirsi l'immunità e l'impunità di regime per i crimini ed i cadaveri nell'armadio che aveva preannunciato di volerci svelare come segno di liberazione dal regime partitocratico e consociativo. In meno di una settimana è stato tutto un inchino. Andreotti? "Più grande dello stesso De Gasperi". Forlani? "Non ancora, ma quasi". E quindi: "Non dico per chi voterò ma è chiaro a tutti". Poi, e proprio da Mosca, le assicurazioni ad Occhetto, "Pecchioli, torniamo amici", "governissimo ok". Che pena. Ottocento ore di spettacolo televisivo, di recita demagogica che aveva conquistato tre quarti d'italia arrivano al loro lieto fine: votate per chi volete, ma votate partito

crazia, se possibile DC o Pds. Come ai beati tempi dell'unità nazionale sulla messa a morte di Moro e di Giorgiana Masi.

Non è che rievocando i fantasmi dell'"unità nazionale" lei voglia puntare, oggi come allora, alla carta del Pannella contro tutti?

"No, ma mi piacerebbe spendere due parole per il "partito del Presidente": Gianfranco Fini, Renato Altissimo, l'ideologo della Lega Prof. Miglio, gli stati maggiori delle varie armi, Cocer inclusi. Reputo una grazia di Dio che le irrefrenabili necessità esternatorie abbiano messo le cose in chiaro prima che l'irrimediabile si compisse per troppi. Penso ai giovani e meno giovani missini, gente onesta anche se non sempre saggia, che sembrerebbe anelare a purezze politiche e morali. L'opportunismo, i machiavellismi di palazzo, lo sfascismo picconante stavano per accumulare voti per il "partito del Presidente". E ora? Presidenza della repubblica di Andreotti, rinnovata unità nazionale ad egemonia Dc, governissimo (per far tornare un silenzio di acciaio sulla verità di questi anni), gestione del paese modello Rai. Questo è quel che si vuole? Noi invece vogliamo poter portare le arance a Cossiga e ai suoi ritrovati amici e complici. Se avremo forza maggiore del previsto sapremo farne tesoro. Come sempre, finora.

Sembra quasi che lei abbia raddolcito i toni nei confronti del Psi di Craxi. Che succede, si torna ai vecchi amori?

Lei dice? Abbiamo fatto tutta la campagna elettorale sull'antiproibizionismo e sull'obiettivo di un'offensiva popolare, istituzionale e non violenta per passare al bipartitismo all'americana, per chiudere il sistema attuale e tutti i partiti. E la gente oggi vuole ancora più questo di quanto non volesse divorzio ed aborto. Certo, mi auguro che Craxi torni al 1987. Ma questi anni sono stati e sono tragicamente di segno opposto.

Scenario per il dopo 5 aprile: il quadripartito non ottiene la maggioranza. Se glielo chiedessero, lei sarebbe disposto ad andare al Governo?

Certo, come sempre. Taradash agli Interni, Bonino alla Sanità, Cicciomessere alla Difesa, per esempio. E, se non ci si dà il 51% dei voti, potrei accontentarmi della vicepresidenza del Consiglio o del Ministero degli Esteri. Con chi ci stesse.

Scherzi a parte, perchè non concede alcun credito alla nuova opposizione del Pri?

La Malfa è sostenuto da un ceto che durante le elezioni può anche giocare, marginalmente al ricatto oppositorio. Ma passate le elezioni, e considerando le sue personali ed evidenti ambizioni, La Malfa ha bisogno di poter contare sul governo e sul sottogoverno. Inoltre il Pri al Sud non è certo meno inquinato ed inquinante di quelli che La Malfa oggi demagogicamente attacca. Almeno il Psi e la Dc non fanno moralismi e non ci turlupinano con la vecchia solfa del "partito degli onesti" di togliattiana memoria.

E' per civitteria anticonformista che lei non si è voluto unire alla crociata antileghista?

Bossi rischia di essere distrutto rapidamente dalla stessa entità del successo che può rovesciarglisi addosso. Non direi nulla, se fossimo ancora alle Leghe razzisticamente ingiuriate dal perbenismo partitocratico. Ma dinnanzi alla prospettiva di un Bossi travolto da un centinaio di eletti più o meno esperti e capaci, mi sembra saggio dire agli elettori di non commettere l'errore di trasferirsi come un gregge dall'aria del conformismo e della complicità un pò servile a quella della protesta e della rabbia.

E la concorrenza dei Verdi, dei Referendari, della Rete?

Niente guerra tra poveri (i Verdi non lo sono, parlo degli altri). Sia chiaro però che la "Lista Pannella" è la più collaudata e completa (vedi il referendum sul finanziamento pubblico dei partiti) tra le referendarie. E più verde, anche se in modo molto, ma molto diverso dall'altra: e infatti, per tornare dalle catastrofi alle vittorie, cesseremo di delegare battaglie verdi come quelle per i referendum sulla caccia ed i pesticidi. Da Leoluca Orlando attendo invece un po' di umiltà: sembrerebbe che democristiano, tutta la vita, sia stato io e non lui. Mi dicono che la sua tesi è che io sia un "ex", un finito. E' una tesi che mi accompagna dall'adolescenza. E sempre m'è toccato andare ai funerali politici dei campanari che avevano annunciato e pianto il mio trapasso.

E se invece le cose dovessero andar male per voi?

So che continueremo a funzionare come l'unico servizio pubblico gratuito che funzioni in Italia ed altrove. Per i fuorilegge del matrimonio e per le donne vittime dei proibizionismi sull'aborto e sulla droga, per gli sterminandi per fame nel mondo, per i croati e per i serbi, contro l'Aids e la politica che lo rende un flagello: per evitare pagine di sangue e di terrore, funzioniamo. Non è una ragione, mi pare, per non votarci.

 
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