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Pannella Marco - 29 aprile 1992
Lettera a Gianni Elsner di Marco Pannella

SOMMARIO: Gianni Elsner, candidato nella lista "Marco Pannella" alle elezioni del 5-6 aprile 1992, viene eletto a Roma con circa 6.000 voti di preferenza (come secondo eletto dopo Marco Pannella). Dichiara di non voler aderire al "Gruppo parlamentare federalista europeo" perché non intende sottoscrivere l'impegno di versare alla "Lista" il 50% dell'indennità parlamentare come tutti gli altri eletti e di attribuire al Gruppo stesso le competenze assegnate dalla Camera per l'attività dei singoli parlamentari (assistente parlamentare,...), affermando di aver preso un impegno con gli elettori di versare questa somma ad un istituto per l'assistenza degli artisti. Nonostante la proposta avanzata dal Gruppo di devolvere questa parte dell'indennità all'istituto indicato, mantenendo quindi fermo il principio della partecipazione degli eletti alle spese per le attività della lista e del gruppo, Elsner conferma la volontà di non aderire al gruppo degli eletti nella lista "Marco Pannella". Nella lettera che segue, Panne

lla lo invita ad aderire al Gruppo federalista "altrimenti dovrei ritenerti un volgare truffatore".

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Roma, 29 aprile 1992

A Gianni ELSNER

Caro Elsner,

come è noto, un deputato costa 70.000 voti e rotti.

Com'è noto, al di là degli accordi scritti, ti sei candidato nella "Lista Pannella". I tuoi elettori hanno votato "Lista Pannella" e poi dato un voto di preferenza a te.

Se tu ti fossi candidato in un'altra Lista, sicuramente non pochi di loro avrebbe potuto non votarti.

Dunque, il tuo primo impegno è di Lista, di posizione generale.

Gli altri 64.000 elettori che ti hanno eletto, che hanno eletto un deputato della Lista Pannella, sarebbero comunque dei truffati. Il loro voto sarebbe rapinato, letteralmente.

Sono quindi certo che tu non abbia ben riflettuto.

Oltretutto se tu non risulti eletto e membro del Gruppo nostro, rischiamo di non essere riconosciuti come Gruppo. Con un danno enorme e una truffa enorme.

Quindi ti invito formalmente a dichiarare, per questi giorni, almeno, la tua adesione.

Poi si vedrà.

Se tu così ti comporterai discuteremo. Altrimenti dovrei ritenerti un volgare truffatore, il che sono certo - fino a prova del contrario - che non sia vero.

Altrimenti, se tu sarai un truffatore, lo saresti su tutto, non solo con noi: sul Terzo Mondo, sul quarto, sul quinto. Sui fondi di qualsiasi tipo.

E agirei, doverosamente, a tutela non solamente dei 64.000 truffati, ma anche dei 6 mila.

 
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