(presentato da A. Chiti-Batelli)XXVI CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE
SOMMARIO: Risoluzione sull'Unione europea e il federalismo predisposta per il 36· Congresso del Partito radicale (Roma, Hotel Ergife, 30 aprile - 3 maggio)
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Il Congresso,
considerato lo stato dell'integrazione europea nel nuovo contesto internazionale creatosi dal 1989 a oggi;
ritiene indispensabile, per il vecchio continente, la realizzazione immediata di una Unione che sia:
 - federale
 - a competenza politica, e non solo economica:
 - Paneuropea, cioè aperta all'adesione di tutti quei Paesi che       	ne accettino l'obiettivo politico:
giacchè una Unione con tali caratteristiche ridarà indipendenza e sicurezza all'Europa; garantirà la  sua prosperità; consentirà gli aiuti indispensabili ai Paesi ex-comunisti, la loro piena adesione all'Unione, la risoluzione pacifica, sotto l'egida della legge federale, dei conflitti etnici; l'inserimento del dinamismo della Grande Germania entro una solida prospettiva europea.
				II
Per queste ragioni la Comunità europea - assai più intergovernativa che sovranazionale, solo occidentali e solo economiche - appaiono ormai, nella loro attuale struttura, superate ed anacronistiche.
In particolare, del tutto insufficienti, e perciò da condannare, si rivelano gli accordi di Maastrcht, che non solo non danno soddisfazione a nessuna delle esigenze - urgenti e indilazionabili - sopra evidenziate, ma propongono obiettivi, come la moneta europea, irrealizzabili senza una solida Unione politica, che a Maastricht solo il governo tedesco ha coerentemente sostenuto e difeso.
				III
Per realizzare quest'ultima il Partito Radicale transnazionale si impegna a collaborare con tutte le forze europeiste e federaliste nell'organizzare una grande mobilitazione dell'opinione publica, dei mass media, delle forze politiche nei vari Paesi e dar vita a una grande campagna di rilancio dell'Unione Politica, con lo scopo:
 - di contestare le inerzie, i ritardi, i rifiuti dei Dodici governi;
 - di premere su di essi perché tutti, o almeno una parte, affidino al Parlamento europeo che sarà eletto nel 1994 - o ai parlamentari europei degli Stati che avranno accettato - il compito di redigere un Progetto di Costituzione federale paneuropea, analogamente a quanto fatto nel 1952 con la cosiddetta »Assemblea ad hoc ;
 - con l'intesa che tale progetto sarà sottoposto direttamente a ratifica dei Parlamenti nazionali, senza
 passare per defatiganti conferenze diplomatiche.
Il tempo lavora contro l'Europa, e se l'Unione non sarà realzzata entro tempi brevissimi, l'occasione, per la nostra generazione, sarà forse definitivamente perduta, e anche molti dei più gravi problemi nazionali - e che oggi si cerca, invano, di risolvere entro un ambito nazionale - resteranno, al di fuori di un quadro europeo, insoluti o malamente risolti.