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D'Elia Sergio, Staiti di Cuddia Tomaso, Guissou Basile - 3 maggio 1992
DOCUMENTI CONGRESSUALI (8) PENA DI MORTE - MOZIONE PARTICOLARE - "CAMPAGNA PARLAMENTARE MONDIALE PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE ENTRO IL DUEMILA"

SOMMARIO: Il testo dei documenti (mozioni, emendamenti, appelli, dichiarazioni) presentati nel corso della prima sessione del XXXVI Congresso del Partito radicale (Roma, 30 aprile - 3 maggio 1992). I documenti saranno esaminati nel corso della seconda sessione del Congresso che, in seguito alla modifica dell'ordine dei lavori (testo n. 4293), dovrà tenersi "non oltre il mese di gennaio 1993".

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XXXVI· CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE - "CAMPAGNA PARLAMENTARE MONDIALE PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE ENTRO IL DUEMILA"

MOZIONE PARTICOLARE

Sergio D'Elia

Tomaso Staiti di Cuddia

Basile Guissou

Il Congresso del Partito radicale,

Considerato che:

- la pena capitale è ancora prevista in 143 Stati della comunità internazionale su 187 (in 127 per reati comuni e in 16 solo per reati eccezionali), anche se essa viene eseguita in 106, tra i quali molti paesi di democrazia politica, Stati Uniti ed alcuni in Europa anche se in questi ultimi non si eseguono condanne da decenni, in Africa e nell'area mediterranea, mentre nei paesi dell'Ex Unione Sovietica è in corso la revisione dei codici penali;

- nel 1991, 2.086 detenuti sono stati giustiziati in 32 Paesi e 2.703 sentenze di morte sono state emesse in 62 Paesi;

Ritiene che:

- vada affermato senza ambiguità, al più alto livello, con una Dichiarazione, anche, delle Nazioni Unite, come nuovo diritto soggettivo, il diritto di ogni essere umano vivente a non essere ucciso a seguito di una sentenza o misura giudiziaria, anche se emessa nel rispetto della legge;

- la Risoluzione del Parlamento Europeo (relatrice Adelaide Aglietta) approvata il 12 marzo '92, costituisca uno strumento importante di affermazione di principio, di possibilità legittima di ingerenza, di politica estera, a disposizione dei governi e dei parlamenti, dei militanti democratici per la abolizione della pena di morte;

- la via da scegliere non debba essere quella "proibizionistica", "negativa", ma quella di una regolamentazione rigorosissima e progressiva, per tenere conto delle diverse situazioni storiche, culturali, legislative, di costume, dalle quali si partirebbe per realizzare l'attuazione del nuovo diritto soggettivo statuito;

- l'appello per l'abolizione della pena di morte nell'ex-Urss a cui hanno aderito oltre 620 parlamentari e uomini di governo e circa 200 personalità di tutto il mondo, e la mobilitazione messa in atto dal P.R in questo ultimo anno contro la pena di morte a Cuba, per l'abolizione in Ucraina e nelle altre Repubbliche della ex Unione Sovietica, siano stati solo un primo momento dell'azione parlamentare, civile, democratica, nonviolenta che deve caratterizzare la "Campagna per l'abolizione della pena di morte entro il Duemila".

Approva il seguente progetto di iniziative e obiettivi:

1) promuovere il primo Congresso parlamentare mondiale di organizzazione della "Campagna per l'abolizione della pena di morte entro il Duemila" e di costituzione di una apposita Lega, congresso che potrebbe tenersi a Roma, nei giorni di Pasqua del '93 per culminare con una grande Marcia Popolare che attraverserebbe Roma per giungere a S.Pietro, in Vaticano, nei momenti precedenti la trasmissione in mondovisione del saluto pasquale del Pontefice cattolico;

2) organizzare, la consegna a Boris Eltsin e Leonid Kravchuk e ai Presidenti delle Repubbliche della ex-Urss delle oltre 1.000 firme raccolte sull'appello del Partito radicale per l'abolizione della pena di morte nella ex-Unione Sovietica, da parte di una delegazione di parlamentari ed uomini di governo, personalità della cultura, della scienza e Premi Nobel che lo hanno sottoscritto.

3) promuovere una grande campagna di azione parlamentare e di mobilitazione civile, democratica e nonviolenta, a partire innanzitutto dai parlamentari e uomini di governo iscritti al P.R. e dai firmatari dell'appello di agosto, articolata sulla messa in discussione dello stesso testo di legge, di mozione o di risoluzione allo scopo di richiedere, intanto, una moratoria delle esecuzioni della durata di almeno tre anni, presentato contemporaneamente nei vari parlamenti e sostenuto dalla mobilitazione dei militanti nonviolenti e dall'informazione delle opinioni pubbliche di tali paesi.

4) promuovere in sede Onu l'ipotesi di un tribunale internazionale competente a giudicare in ordine a talune fattispecie di comportamenti, talune materie, o categorie di individui o di presunti colpevoli, con particolare riferimento ai colpi di stato, riusciti o falliti, in occasione dei quali, ad esempio, il Consiglio di Sicurezza possa intervenire per imporre garanzie processuali nei confronti dei giudicati, una moratoria delle esecuzioni per un periodo di sei mesi, un anno, ed esigerne il rispetto a costo di un negato riconoscimento internazionale e di sanzioni.

5) promuovere accordi regionali in senso abolizionista in Africa, a partire innanzitutto dai paesi abolizionisti de jure o che non eseguono sentenze capitali da almeno dieci anni e nei paesi del Mediterraneo, in collaborazione anche con l'Organizzazione per la pace dei popoli dei paesi del mediterraneo che ha aderito alla Campagna del Partito Radicale per l'abolizione della pena di morte.

6) organizzare una manifestazione simultanea nel maggior numero di capitali con la proiezione o la trasmissione di video con esecuzioni capitali.

Sergio D'Elia

Tomaso Staiti di Cuddia

Basile Guissou

 
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