SOMMARIO: Il testo dei documenti (mozioni, emendamenti, appelli, dichiarazioni) presentati nel corso della prima sessione del XXXVI Congresso del Partito radicale (Roma, 30 aprile - 3 maggio 1992). I documenti saranno esaminati nel corso della seconda sessione del Congresso che, in seguito alla modifica dell'ordine dei lavori (testo n. 4293), dovrà tenersi "non oltre il mese di gennaio 1993".
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Proposta di dichiarazione sull'autonomia delle minoranze in Serbia
MOZIONE PARTICOLARE
Mozione particolare Nagy Sandor
Il Partito Radicale, riunito per il XXXVI Congresso, si impegna a promuovere iniziative in favore d'una pacifica e democratica soluzione dei conflitti etnici e per il riconoscimento dello stato giuridico delle comunità ungherese e croata nella Republica Serba, in particolares in Vojvodina.
1. La questione aperta sul riconoscimento dello stato giuridico delle comunità ungherese e croata in Serbia, specialmente in Vojvodina, può essere risolta in modo accettabile per tutte le parti in osservanza dei documenti proposti dalla Conferenza di pace sulla Yugoslavia all'Aja e al CSCE ad Helsinki con le seguenti condizioni:
a) riconoscimento della soggettività della comunità Ungherese e Croata;
b) garanzia e riconoscimento alla comunità ungherese e croata attraverso:
- diritto all'autogestione (autonomia personale);
- autonomia teritoriale e libera associazione dei comuni a maggioranza di abitanti non serbi;
- autogestione locale nei paesi in diaspora nei quali vivono ungheresi e croati
2. In corrispondenza con le tradizioni storiche, geografiche, economiche e culturali dei cittadini della Vojvodina va indetto in questa regione un referendum sulla sua autonomia.
L'immediata partecipazione dei cittadini al potere publico è un postulato fondamentale e primario della democrazia.
Lo stato deve lasciare determinate competenze dello stato classico alle associazioni dei cittadini: questo può essere un'assicurazione contro le tendenze statali verso l'omogeneizzazione della pluralità sociale.
Con l'autogestione di queste minoranze anche altre, meno numerose, potranno realizzare i loro diritti, uomani e nazionali. I diritti dei cittadini non si possono, dunque, realizzare senza il rispetto dei diritti collettivi.
La Vojvodina è una regione di molte communità nazionali diverse e perciò è necessario prevedere diverse strade per la realizzazione dei doveri e dei diritti. Bisogna cioè assicurare la possibilità d'esistenza contemporanea di stato, regione, autogestione sulla base etnica, autonomia.
Una Serbia democratica deve fondarsi su principi che consentano la possibilità di decisione delle minoranze attraverso l'autogestione, così come conservare la propria identità nazionale, lingua e cultura. Noi crediamo che questo sia l'interesse della Serbia democratica.
Il federalismo europeo è possibile soltanto se viene data una risposta globale alle domande delle minoranze.
Questa dichiarazione verrà mandata al governo della Republica di Serbia, alla Conferenza di pace dell'Aja e alla Conferenza Europea sulla Sicurezza e Collaborazione di Helsinki.
NAGY SANDOR