SOMMARIO: Ironizza sui "grandi vecchi" che si offrono a candidature improbabili alla Presidenza della Repubblica. E' vero che Cossiga e la Lega, prefigurando la rivoluzione di "Charles-le-petit, detto il Sardo", vogliono un "Presidente dimissionario, o che venga meno, per allora"; ma insomma...
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 20 maggio 1992)
"Un minimo di ragionevolezza e di decoro intellettuale non farebbe male. Nei paesi di democrazia antica, classica, personalizzata nelle responsabilità, il solo sospetto di una cisti benigna sul naso di un candidato quarantenne lo induce a fornire rapidamente i risultati negativi dell'esame medico. Qui stiamo andando, sempre politicamente parlando, a proposte ed immagini grottesche, a caricature dei Mostri di Goya. Qui non si tratta più di distacco dal comune sentire, dalla gente, ma di alienazione da politika. Gli oligarchi stanno diventando pericolosi, a sè ed agli altri, con forme di delirium tremens trattate con tranquillanti.
Spero che tutti i "grandi vecchi" della nostra politica sappiano, come Francesco De Martino, mostrare il loro vigore intellettuale spiegando loro che - a meno di casi e congiunture brevi di estrema tragicità - i "giovani", dai settantenni in giù, devono alla fine sbrigarsela da soli.
So bene, per finire, che Cossiga e la Lega non sono soli a voler prefigurare la rivoluzione federalista, presidenzialista, gollista di Charles-le-petit, detto il Sardo, fra ventiquattro mesi, nella primavera del 1994 e che, per questo, vogliono un Presidente della Repubblica dimissionario, o che venga meno, per allora; ma insomma."