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Rares Victor - 26 luglio 1992
IL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE E LA QUINTA INTERNAZIONALE
di Victor Rares

SOMMARIO: In questo articolo ci si sofferma sul clima di sospetto e cospirazione prefigurato dall'intensificazione dei mezzi propagandistici del cosiddetto partito radicale transnazionale.

(Il Rumeno, Bucarest, 26 luglio 1992)

Dopo che, nell'autunno del 1990 era apparso timidamente in Romania - tramite i giornaletti introdotti nelle caselle postali delle città della Transilvania, poi per mezzo della spedizione del giornale "Radical Letter" anche a coloro che non lo avevano chiesto e a coloro che non lo avevano desiderato -, ecco che adesso Il Partito Radicale, più precisamente la sua filiale per l'Europa dell'Est, la cui sede si trova a Budapest, ha organizzato un incontro con i suoi membri e simpatizzanti nel nostro paese. Non sappiamo se la decisione di tenere l'incontro all'Hotel Ciucas di Poiana Brasov - in un clima di sospetto per i mass media e di cospirazione verso gli altri (i giornalisti ed i cittadini di Brasov essendo occupati oppure aberrati dall'andamento degli spettacoli del Festival Internazionale "Il Cervo d'Oro") - sia stata presa subito dopo il successo registrato dal suddetto partito con la partecipazione al congresso di Roma nel mese di maggio di 51 parlamentari romeni e la relativa crescita dell'interesse di c

ertuni verso il Partito Radicale recentemente. Non ha neanche importanza, essendo certo però che i rappresentanti di questo partito, nei cosiddetti punti di informazione di Bucarest, Brasov, Ploiesti, Sfintu Gheorghe, Timisoara hanno intensificato l'attività politica, proponendosi di mettere insieme gente con opinioni diverse ma che rispetto a certi obiettivi ben precisi hanno la volontà di lavorare insieme, di coniugare, come ha dichiarato il signor Olivier Dupuis membro della sezione esecutiva del partito.

Altrettanto belle sembrano le azioni "contro la droga e la pena di morte", anche quelle un po' utopiche (esperanto) per una democrazia linguistica (?!), più difficile da capire "il pericolo mortale degli stati nazionali"; specialmente perché il signor Dupuis insiste sulla necessità di assicurare la collaborazione degli uomini, a prescindere della loro appartenenza politica e nazionale, per il raggiungimento dell'obiettivo del partito: la unificazione dell'Europa in una unione o federazione europea (con il rispetto però delle diversità ideologiche, filosofiche o nazionali!) vista solamente come una tappa per la trasformazione dell'ONU in un tipo di governo mondiale, che diverrebbe in questo modo più semplice (?!).

Lasciando da parte le utopie, cosa si nasconde dietro questa formazione politica fondata 5 decenni fa in Italia da due antifascisti con sogni internazionalistici !? Specialmente perché oltre i sogni, i 5 milioni di dollari del partito, anche se adesso stanno per finire, non sono apparsi dal nulla... Una prima risposta la potremmo avere consultando l'elenco delle iscrizioni a questo partito, nella prima meta dell'anno: solo 8 nei paesi della Comunità Economica Europea eccetto Italia, dove però si sono registrate 1070 iscrizioni, 2 in tutte e due le Americhe, 10 nell'Asia, nessuna iscrizione nell'Africa e 776 nell'Europa Centrale e del sud-est, specialmente in paesi come la Russia, l'Ungheria, l'Ucraina, la Croazia, la Romania. Tra gli iscritti del nostro paese ci sono anche 51 parlamentari appartenenti a quasi tutte le formazioni politiche rappresentate nel foro legislativo: Ioan Ardelean, Ioan Bivolaru, Vasile Diacon, deputati FSN, Viorica Edelhauser, deputata PNL, Daniela Crasnaru, deputata PNL-AT, Ioan Iet

cu, deputato MER, Corina Ion-Iosif, deputata PER, Dumitru Pop, deputato PUNR, Gheorghita Lupau, deputato del partito Romania Mare, Dumitru Teaci, deputato PDAR, Erno Borbely e Laszlo Zsigmond, deputati UDMR, Gheorghe Raducanu, deputato rappresentante della minoranza dei rom, Anton Lintzmayer, deputato rappresentante della minoranza polacca, Stefan Tcaciuc, deputato rappresentante della minoranza ucraina, Anton Nicolau, deputato rappresentante della minoranza greca.

Non sembra quantomeno strano l'interesse del Partito Radicale solamente per i paesi dell'Europa Centrale e del Sud-Est ?! E' un caso il fatto che la sede per questa zona geografica sia proprio a Budapest ? Ma l'intensificazione dei mezzi propagandistici del cosiddetto partito (benché si lamentasse che i soldi fossero sul finire) nel periodo di smembramento della Yugoslavia, adesso pure della Cecoslovacchia, cosa si prefigge?

Oltre alla oramai conosciuta Radical-Letter, alla riunione di Poiana Brasov (dove si è parlato molto e di tutto, molti intervenuti dando l'impressione di non aver capito esattamente gli obiettivi annunciati dal signor Dupuis, essendo preoccupati piuttosto dalle cose che ci "bruciano", come i problemi dell'economia rumena o lo scatenarsi delle bande russofone nella Transdnistria), è stato presentato anche un nuovo giornale del partito, denominato "Il Partito Nuovo". Ha lo stesso contenuto del primo, in più ci dà una notizia straordinaria: l'apparizione di una nuova "internazionale"

"Nasce la 5-a Internazionale ? In un certo senso, se fosse cosi, significherebbe che ci divideremmo dalla storia, tuttavia gloriosa, ma da molti punti di vista terribile, dell'internazionalismo comunista o della burocratizzazione social-democratica". Aggiungendo che i cittadini di Timisoara, scontenti di disporre solo di un semplice centro d'informazione, hanno deciso - con la benedizione di Budapest ! - di trasformarlo in un Centro di coordinamento per la Romania del PRT, ci possiamo soffermare, per il momento, sui veri obiettivi delle "transnazionali", purtroppo non ancora osservati da parecchi ingenui...

 
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