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Archivio Partito radicale
Stanzani Sergio - 4 settembre 1992
Introduzione del Primo Segretario Sergio Stanzani al seminario del Pr di Sabaudia (4-8 settembre 1992)

SOMMARIO: La ragione del seminario di Sabaudia è quella di verificare l'esistenza di condizioni che possano consentire la prosecuzione dell'attività del partito. Per fornire una risposta a questo interrogativo, Stanzani analizza preliminarmente le iniziative assunte dal Pr, le difficoltà che ha incontrato e l'influenza che può avere la situazione italiana sull'esistenza del partito. Conclude affermando che la condizione per poter proseguire nel tentativo di costruire il partito trasnazionale è l'iscrizione di 50.000 persone, di cui quarantamila in Italia.

(SEMINARIO DEL PARTITO RADICALE - SABAUDIA 4 - 8 SETTEMBRE 1992)

INTRODUZIONE

Vi ringrazio per la vostra presenza e per la vostra partecipazione a questo »seminario . Partecipazione pesante, faticosa: cinque giorni di lavoro, con tempi e orari »massacranti .

- Il »seminario è una forma di incontro che rientra nella tradizione radicale, così come vi rientrano la durata, i tempi e gli orari di lavoro.

Si tratta di una sede di analisi e di valutazione che è - di volta in volta - di ordine e carattere specifico o generale, una sede di riflessione comune, libera dall'onere della decisione e nella quale l'apporto di ciascuno - specie di coloro che sono meno vicini alla quotidianietà della vita del partito - può essere di maggiore aiuto per individuare scelte e soluzioni possibili e più opportune e facilitare così il compito di chi, poi, deve assumere la responsabilità della decisione.

Una sede, quindi, ove più rilevante, essenziale, è quanto potete dire voi, molto più di quanto possiamo dirvi noi.

In questa sede, quindi, non vi è luogo per una »relazione , ma, più semplicemente, per una »introduzione , che - solo - ponga termini e fornisca elementi per la comune riflessione.

Procederò, di conseguenza, sulla base di una serie di appunti, che - via, via - integrerò e commenterò.

Alcuni aspetti di quanto esporrò sono ripresi e trattati in »brevi note , predisposte dai compagni che lavorano al partito - disponibili presso la segreteria organizzativa del seminario.

IL TEMA DI QUESTO SEMINARIO.

I »seminari - ovviamente - gli abbiamo sempre tenuti in occasione di momenti o circostanze peculiari, di ordine specifico o generale.

Il tema di questo »seminario è di ordine generale - la situazione del partito e la possibilità o meno di garantirne l'esistenza e la prosecuzione dell'attività - ma con una precisa connotazione specifica che ne spiega e giustifica il limite »italiano che ci siamo posti negli inviti alla partecipazione: l'incidenza - tuttora essenziale - sull'esistenza e la prosecuzione dell'attività del partito, della situazione italiana, dell'ascolto e della partecipazione degli italiani alla vicenda radicale, di coloro che sono iscritti al partito, ma - soprattutto - di coloro che non lo sono e che possono e dovrebbero esserlo.

L'ordine del giorno del »seminario dovrebbe, pertanto, articolarsi su tre punti:

* che cosa il partito radicale è stato in grado di fare e di produrre;

* quali difficoltà ha incontrato e incontra, con quali e per quali carenze;

* come la situazione italiana, gli iscritti, la classe politica, i rischi e gli interessi che gravano su questo Paese, interagiscono e possono influire sull'esistenza del partito radicale.

IL »PARTITO RADICALE .

Nell'ultimo periodo - diciamo dal Congresso di Budapest - siamo soliti dire o scrivere »partito Radicale transnazionale e transpartitico . Io ho scelto di tornare a riferirmi al partito come »partito radicale e basta, tralasciando di aggiungere i due aggettivi.

Ritengo infatti che la scelta di costituirci in forza politica transnazionale e transpartitica - deliberata nel 1988 dal Congresso di Bologna e solennemente confermata con maggior forza e consapevolezza l'anno successivo dal Congresso di Budapest - sia un carattere ed una connotazione, una qualità ormai acquisite dal partito, che non necessitano più di un particolare richiamo. Il farlo, allo stato, mi pare risponda più ad una limitazione che non ad un arricchimento.

Il partito radicale è tale per quello che è; per quello che riesce ad essere, ricco - o meno - della sua storia, che, in continuità, nel rispetto dei propri valori, ha saputo produrre e realizzare anche questa profonda riforma di se stesso, in quanto ritenuta necessaria proprio per mantenere e garantire al partito, di fronte al mutare degli eventi ed alle esigenze della politica, la propria peculiarietà e specificità.

Si è trattato di un processo difficile, forse ancor più del prevedibile, e sul quale ripetutamente ci siamo intrattenuti in più occasioni in questi cinque anni, da ultimo nelle relazioni presentate alla prima sessione del Congresso del partito, che si è tenuta a Roma dal 30 aprile al 3 maggio scorsi. A queste relazioni - disponibili per chi le richieda - rinvio ogni ulteriore considerazione in proposito, nonchè un più completo quadro della situazione in cui si trova il partito. Situazione che, nei suoi termini essenziali, da allora non è mutata.

Certo, meglio e più opportuno sarebbe stato il far pervenire a tutti, con un adeguato anticipo, tutta la documentazione necessaria per una maggiore comprensione preventiva.

A questo si sono opposte quelle difficoltà e carenze che costituiscono remora per la crescita e lo sviluppo del partito, ostacolando le tante iniziative ed attività che dovremmo compiere. Troppe - tra l'altro - le incognite, le incertezze, le urgenze, i tempi e le distanze, che si interpongono all'impiego delle risorse e delle disponibilità sulle quali possiamo contare e che sappiamo essere, quanto mai, limitate e ridotte.

IL PROGETTO POLITICO.

E' con il 1991 che il partito radicale può impegnarsi con effettiva priorità nell'attuare il progetto de »Il Partito Nuovo . Progetto esposto ed illustrato nel febbraio del 1991, al III Congresso italiano del partito.

Com'è noto, si tratta del tentativo di stabilire un rapporto anzitutto con le classi politiche dei Paesi europei, nel presupposto che una forza politica transnazionale non può certo contare solo sull'apporto »italiano e sulle energie e la forza di cui il partito attualmente dispone. Energie e forza, peraltro, rinnovate nella massima parte e che qui, oggi, con noi sono in gran parte riunite.

La scelta del mezzo per conseguire l'obiettivo del progetto non poteva - per evidenti ragioni - che cadere sullo »scritto . E' nato, così, un giornale, »Il Partito Nuovo .

IL GIORNALE »IL PARTITO NUOVO .

Il primo numero del giornale - formato tabloid, a 12 pagine, pari a circa 70 cartelle del testo italiano - viene realizzato nel mese di maggio del 1991. Viene tradotto dall'italiano e stampato in altre 14 lingue: albanese, ceco, croato, esperanto, francese, inglese, polacco, portoghese, romeno, russo, serbo, spagnolo, tedesco, ungherese. L'invio interessa circa 300 sedi di destinazione, 250.000 nominativi - dei quali oltre 40.000 parlamentari, federali, nazionali e regionali - residenti in oltre 100 paesi di 4 continenti.

Fino alla prima sessione del Congresso - svoltasi a Roma, dal 30 aprile al 3 maggio del 1992 - al primo numero ne sono seguiti altri 5. Tra il quarto (a 16 pagine) e il quinto numero (a 24 pagine) viene spedita ai soli parlamentari una lettera personalizzata. Prima del Congresso, vengono anche inviati, a più di 70.000 destinatari, 3 numeri straordinari di »Lettera Radicale , tradotti dall'italiano in altre 11 lingue. Questi numeri si aggiungono agli 11 prodotti nel 1991 (tradotti in sole 9 lingue) ed inviati ad un indirizzario di circa 25.000 nominativi.

Le traduzioni, l'impaginazione e la stampa del giornale sono state effettuate a Roma, con esclusione di circa 100.000 copie stampate a Mosca. L'invio del giornale è stato curato da Roma, con l'apporto delle sedi di Bruxelles, Budapest, Mosca, Praga e Zagabria.

Dopo il Congresso, nel mese di giugno del 1992, è stato realizzato un settimo (e finora ultimo) numero del giornale; sono stati eliminati dall'invio i 100.000 destinatari russi non parlamentari; le copie del giornale sono state spedite dall'Inghilterra in 107 Paesi. Nel settimo numero viene inserito un questionario - insieme a due appelli, uno per la liberazione di alcuni oppositori democratici in Costa d'Avorio, l'altro per la democrazia a Cuba - che pone ai destinatari domande sul partito radicale, sulle sue iniziative, sulla loro intenzione di iscriversi o di contribuire o comunque d'impegnarsi e sulla qualità del messaggio ricevuto.

Al settimo numero del giornale ha fatto seguito, nel mese di luglio, un quarto numero straordinario di »Lettera Radicale .

L'impegno per il giornale »Il Partito Nuovo è stato certamente l'impegno preminente e prevalente durante l'intero anno 1991, fino ad oggi: un terzo delle energie impegnate a tempo pieno nel lavoro del partito (13 persone) sono state occupate nella redazione e nell'organizzazione di quest'»impresa ; più di un terzo lo sono state per oltre la metà del tempo disponibile, per un totale che è superiore al 50% di tutte le energie di cui dispone il partito.

In totale, cioè, il partito radicale vive ed opera con meno di 40 persone, dal primo segretario a quanti sono impegnati nel progetto politico, a Roma o negli altri paesi, a chi opera nell'amministrazione o ai telefoni o alla riproduzione dei documenti.

In questo, almeno, credo proprio si tratti di un record!

Alla realizzazione del »progetto politico erano destinati 3.000 milioni di lire.

L'onere complessivo sostenuto dal partito per i primi sei numeri del giornale, per la lettera inviata a tutti i parlamentari e per tre numeri straordinari di »Lettera Radicale , ammonta a 2.800 milioni di lire di costi diretti (di struttura e per forniture di terzi), pari al 50% delle entrate previste nell'anno. A questa cifra bisogna aggiungere il costo del settimo numero e del quarto numero di Lettera Radicale, che, in termini equivalenti, assomma a 300 milioni di lire.

Del »Partito Nuovo sono state stampate complessivamente 1.748.150 copie e ne sono state inviate 1.448.687.

LE RISPOSTE AL PROGETTO POLITICO.

Sono 5.600, ad oggi, in totale, le risposte arrivate ai 7 numeri del giornale »Il Partito Nuovo , a »Lettera Radicale e ad alcune inserzioni pubblicate sui giornali dell'Europa dell'Est.

Il 60% delle risposte è legato alla pubblicazione dei 7 numeri del giornale e di Lettera Radicale (circa il 5%). Il 37% delle persone che hanno finora risposto, sono iscritte al partito radicale del 1992; il 2% è tra i sostenitori di quest'anno. Il 17% circa risulta iscritto o sostenitore nel 1991.

Il 30% del totale proviene dai paesi dell'ex-Urss; il 32%, in ordine decrescente, da: Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Croazia, Polonia, Bulgaria, Slovenia, Albania, Bosnia Erzegovina e Macedonia. Le risposte arrivate dai paesi dell'Europa occidentale sono pari al 16%; si arriva al 31% se si aggiunge un altro 15% corrispondente alle risposte arrivate dall'Italia.

Solo il 7% delle risposte sono arrivate dai paesi extra-europei; tra queste, le più significative sono quelle provenienti dai paesi africani, Burkina Faso e Costa d'Avorio, e dal Brasile.

Con il settimo numero del giornale si è registrato un notevole incremento delle risposte. Fino ad oggi, infatti, sono circa 2.100 (pari al 37,5% del totale): un migliaio le cartoline sulla vicenda Laurent Akoun; circa 200 i coupons sull'appello per la democrazia a Cuba (a queste vanno aggiunte le firme raccolte con l'ultimo numero di Lettera Radicale, pubblicato successivamente); poco più di 900 i questionari. Quasi 1.800 persone hanno risposto alle sollecitazioni contenute in questo numero del giornale. Il paese da cui è arrivato il maggior numero di risposte, pari a circa un terzo, è l'Italia, seguito dai paesi ex-Urss (in particolare, Russia e Ucraina), Cecoslovacchia, Romania, e Croazia.

Nel caso del settimo numero del giornale, l'indirizzario più produttivo in termini di risposte - circa 1.400 soggetti - è stato quello cosiddetto »Tesoro , costituito dai simpatizzanti, sostenitori e iscritti al PR tra il 1979 e il 1992. Consistente, ma comunque nella media, rispetto al totale dei numeri precedenti, la risposta dell'indirizzario esperantista (circa 300 persone); più consistente l'incremento (pari circa al 90% del totale dei numeri precedenti) della risposta dei parlamentari.

Questi dati sono comunque suscettibili di variazioni: solo dal mese di agosto, infatti, sono cominciate ad arrivare le risposte dai paesi ex-Urss; la media degli arrivi giornalieri è tale da far prevedere almeno il raddoppio delle risposte finora pervenute (circa 500) da quest'area di destinazione.

Alla domanda del questionario, »Tra i temi al centro delle iniziative del Pr quali ritieni siano i più importanti? , in ordine decrescente le risposte (su un »campione di 500) vertono su: Federalismo, Organizzazione del partito transnazionale, Pena di morte, Droga, Esperanto, ex-Yugoslavia. Le proposte di iniziativa futura sono orientate su : Ecologia, Nord-Sud, Sistema elettorale - riforme istituzionali, Diritti umani e Diritti civili. Circa il 10% indica come modo di impegno e sostegno personale l'iscrizione al Partito o il contributo economico. Diffusa l'adesione alla proposta politica nel suo insieme. Il disinteresse e il rifiuto vengono espressi da meno del 10% delle risposte. Tutte le altre fanno richiesta esplicita di ricevere ancora il giornale. Ricorrente è la notazione sull'elevato costo dell'iscrizione.

I dati relativi alle sedi di recapito delle risposte mostrano come queste siano concentrate per il 60% sulla sede di Roma, per il 20% su quella di Mosca, per il 10% su Budapest e per il rimanente 10% su Praga, Zagabria e Bruxelles. La percentuale di Roma è in aumento, sia perchè il settimo numero del giornale e Lettera Radicale indicavano Roma come luogo di recapito della corrispondenza, sia perchè anche la gestione di quella che arriva alla sede di Mosca, fa capo, di fatto, a Roma.

L'ATTIVITA' NEI PAESI DEL CENTRO E DELL'EST EUROPEO.

Oltre alle risorse direttamente impegnate nella redazione e nella distribuzione del »Partito Nuovo e di »Lettera Radicale , il partito ha contato, per la realizzazione del proprio »progetto politico , su di una »rete di quadri politici che hanno operato direttamente nei Paesi europei, in particolare in quelli del Centro e dell'Est europeo.

Questa »rete si appoggia su alcuni centri fissi, ai quali fanno capo anche i compagni che svolgono la loro attività in altri Paesi, pur senza risiedervi con continuità.

I »centri fissi sono quelli di Bruxelles, di Mosca, Leningrado, Baku e Kiev - nell'ex URSS - di Budapest, Zagabria e Praga, oltre a Ouagadougu, in Burkina Faso. A questi, si sono aggiunti, negli ultimi mesi, le sedi per i Paesi Baltici, a Riga, in Bulgaria e Romania.

Con presenza non continuativa, i compagni che operano nei Paesi dell'Europa del Centro e dell'Est sono presenti anche nel Kossovo, in Macedonia, in Moldavia, in Polonia, in Serbia e in Albania.

Questa »rete operativa , costituita in origine in grande prevalenza da »quadri italiani, si è via via arricchita di compagni, cittadini di questi paesi, alcuni dei quali hanno già iniziato ad operare anche oltre il paese di residenza.

AGORA', RADIO RADICALE, TRE EMITTENTI TELEVISIVE LOCALI.

L'azione del partito, oltre alla struttura organizzativa che fa capo alla sede di Roma ed alla »rete che opera direttamente negli altri Paesi, può contare sull'apporto di »Agorà e, in Italia, di »Radio Radicale , nonchè di tre emittenti televisive locali, due a Roma e una Milano.

Dell'importanza, del ruolo, della funzione di »Radio Radicale nella nostra storia è inutile parlarne: si tratta di aspetti, questi sì, a tutti noti.

Con questo non intendo dire che anche per RR non esistano problemi e interrogativi con risposte da dare e soluzioni -adeguate e coerenti alla situazione attuale del partito - da trovare. Saranno tuttavia altri ad introdurre l'argomento nel corso dell'incontro, se ne emergerà l'opportunità e l'interesse.

Anche il discorso relativo alle tre emittenti televisive e a come la prosecuzione della loro attività si inserisca nel quadro tuttora infido e incerto dell'emittenza televisiva locale nel nostro Paese, può, eventualmente, introdursi nella discussione, se e quando questa lo dovesse richiedere.

»Agorà è, invece, un argomento non solo attuale, ma anche più direttamente connesso con il nostro impegno transnazionale, e in merito alcune indicazioni è opportuno fornirle. Tra l'altro, è probabile che non a tutti siano noti l'importanza, il ruolo e la funzione che questo mezzo riveste e che ancor più potrebbe assumere per l'attività del partito.

L'obiettivo dello sviluppo di »Agorà è stato quello di realizzare un sistema telematico multilingue completo per la trasmissione e la gestione via computer delle informazioni nell'ambito di un'impresa transnazionale.

»Agorà consente scambi di messaggi privati e files, documenti e programmi, la gestione di banche dati, la partecipazione interattiva a conferenze elettroniche, l'accesso a banche dati esterne al sistema, la ricerca negli archivi con parole chiave nelle diverse lingue previste.

Il sistema garantisce inoltre un ottimo livello di sicurezza e riservatezza delle informazioni veicolate.

Una descrizione più dettagliata di »Agorà Sistema Telematico Multilingue è comunque inclusa nelle »note predisposte per questo seminario.

GLI ISCRITTI.

Quali i risultati ottenuti col dare corpo al »progetto per il »Partito Nuovo ?

Il parametro sulla base del quale abbiamo sempre valutato l'attività politica del partito »in quanto tale sono le iscrizioni, che - è forse bene ricordarlo - sono, per il partito radicale, onerose e annuali. Siamo infatti soliti affermare essere il nostro un partito del »dare e non certo dell'»avere ; un partito che si costituisce o ricostituisce ogni anno e che solo per quell'anno, ciascuno, con l'iscrizione ed il versamento della quota, sancisce la propria adesione e il proprio impegno. Ciascuno, quindi, sceglie, anno per anno, con l'iscrizione, di assicurarne o meno, l'esistenza, la vita, l'operatività.

A tutt'oggi gli iscritti sono circa 6.600, di cui, però, solo poco più di 2.300 sono residenti in Italia.

Maggiore - rispetto agli iscritti italiani - è il numero di iscritti nelle Repubbliche dell'ex Unione Sovietica (2.937). Nella sola Repubblica Russa gli iscritti sono 1.634. Sono 621 gli iscritti in Ucraina.

Nelle Repubbliche dell'ex Jugoslavia gli iscritti sono 485, di cui 353 in Croazia.

418 sono gli iscritti negli altri Paesi dell'Europa Centro-Orientale (Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Ungheria).

In Europa occidentale gli iscritti, con l'esclusione dell'Italia, sono solo 71.

Abbiamo iscritti anche negli altri continenti, pochi (53), se si escludono gli iscritti in Burkina Faso (302).

E' un quadro di per sè già significativo, che può dar adito ad importanti considerazioni.

Una, in particolare, riguarda gli iscritti in Italia.

Dai dati allegati alle note, si può rilevare come l'andamento delle iscrizioni dal 1979 ad oggi presenti una differenza nel »ricambio (»turn over ) annuale degli iscritti, che costituisce un elemento distintivo del carattere dato al partito dalla iscrizione annuale.

Se si escludono i due anni 1986 e 1987, influenzati dalla campagna »o lo scegli o lo sciogli - nei quali la specificità della motivazione porta il tasso di rinnovo, in media, al 60% - la differenza di questo indice tra il periodo antecedente a questi due anni (1980-'85) e quello successivo (1988-'92) è di più del doppio: il 43.43%, in media, nel primo periodo e il 20.36% nel secondo.

La significatività di questo indice è molto elevata se si considera che gli iscritti in questi due periodi, escludendo il valore massimo (4.978 iscritti nel 1988, anno sul quale si sono ancora riflessi gli effetti della campagna per i »10.000 ) e il valore minimo (1.996 iscritti nel 1982) - introducendo una piccola correzione per il 1992, non ancora ultimato - si sono mantenuti, in media, sui 3.000 (2.962) ogni anno, con variazioni molto contenute (da 3.455 nel 1983 a 2.457 nel 1989).

Ne consegue che negli ultimi quattro anni la base di riscontro, o di influenza del partito, si è assai ridotta rispetto a quella degli anni antecedenti alla campagna per i »10.000 . In questi anni, cioè, si è verificato un consolidamento nella »fedeltà degli iscritti, ma anche una chiusura, un »arroccamento della base del partito.

Questo risultato, peraltro, non può essere valutato disgiuntamente dalla constatazione che in questi anni il partito ha dovuto, via via, sempre più, contenere, fino ad annullarli, la propria attenzione ed il proprio impegno nel richiedere le iscrizioni: sono almeno due-tre anni che non abbiamo più posto in atto una vera e propria campagna per acquisire le iscrizioni, tant'è che più volte ha destato sorpresa il risultato ottenuto in queste condizioni.

I PARLAMENTARI ISCRITTI.

Alle iscrizioni, si unisce il quadro dei componenti delle assemblee legislative (i parlamentari) che si sono iscritti al partito.

Si tratta, in totale, di 193 parlamentari. Tra questi, 33, più un ministro, e cinque parlamentari europei, sono italiani (esponenti del PSI, del PDS, del PRI, del PSDI, dei Verdi, del Psd'Az, dell'Unione Valdotaine, della Lista Pannella); i rimanenti 154 (tra i quali un vice Ministro croato, un vice Ministro della Georgia, un vice Ministro della Moldavia, 2 Ministri bulgari, un Ministro israeliano, un Ministro francese) risiedono in 30 paesi e sono esponenti di circa 80 diverse formazioni politiche e partiti nazionali.

Un breve accenno alle aree di appartenenza politica delle formazioni nazionali di cui fanno parte i parlamentari iscritti.

Le osservazioni sono relative a circa 70 partiti di 20 paesi diversi, per la maggior parte del Centro e Est Europa.

Il 20% dei deputati fa parte di formazioni dell'area di Governo; l'80% a quelli dell'area dell'opposizione, da quella moderata a quella più estrema.

Il 60% circa dei deputati erano iscritti ai diversi Partiti comunisti prima del crollo.

4 sono le maggiori aree di appartenenza politica:

a) partiti rappresentanti minoranze etniche (15) o di tendenza autonomista (3);

b) partiti o Raggruppamenti democratico-nazionali e indipendentisti (8) e da partiti nazionalisti (4);

c) partiti di origine comunista con nuovo nome e con diverso grado di rinnovamento democratico (6) o parlamentari comunisti passati all'area socialdemocratica (7);

d) partiti liberal-democratici (5) e verdi (4);

La composizione dell'appartenenza dei parlamentari copre l'intero schieramento politico, dall'estrema destra (area nazionalista) a quella di sinistra (comunista) con in mezzo una prevalenza »centrista di adesioni. Secondo una prima valutazione il 50 % dei partiti appartengono al »centro dei diversi paesi.

LE ALTRE INIZIATIVE ED ATTIVITA'

Accanto al giornale e a Lettera Radicale, per dare vita e corpo al progetto, abbiamo assunto nello stesso periodo altre iniziative e alcune ne abbiamo proseguite o predisposte nell'ambito di temi e argomenti che trovano il partito impegnato da tempo, in prima linea.

Ne faccio qui l'elenco, rinviando, per la maggior parte, alle »note - peraltro molto succinte - che vi sono state consegnate:

- Ex Jugoslavia (Kossovo, Macedonia)

- EX Urss (Moldavia, Atzeri e Armeni)

- Pena di morte

- Cuba

- Esperanto

- Droga

- Europa

- Etnie

- Nord- Sud (?)

- USA (?)

- Statuto

- Italia: referendum e riforma del sistema politico (le »liste Pannella )

LA VALIDITA' DELLA SCELTA TRANSNAZIONALE E TRANSPARTICA.

Dal quadro che ho fin qui delineato emergono molti elementi, che confermano la validità della scelta transnazionale e transpartitica. Questi elementi sono avvalorati dagli sviluppi - ancor più da quelli più recenti - della situazione politica internazionale, in occidente come nell'est, in Europa come negli altri continenti e, se me lo consentite, anche da quanto si è verificato e si sta verificando in Italia, con un susseguirsi di avvenimenti e vicende di straordinaria gravità, con implicazioni drammatiche e, purtroppo, anche tragiche, che investono il paese, col rischio di travolgerlo.

Da questo quadro emergono poi - del tutto evidenti - i limiti della capacità attuale di governo, oltrechè operativa, del partito, insufficiente e in parte inadeguata per fronteggiare positivamente l'impegno che ci siamo assunti.

SE IL PARTITO AVESSE MEZZI, ENERGIE UMANE, RISORSE ADEGUATE.

A conferma di questa contrapposizione, un esempio.

Con l'invio del settimo numero del giornale, avendo fatto pervenire ai destinatari dei sei numeri precedenti (gli stessi, seppur ridotti di circa 100.000, in ex Urss) un questionario e due cartoline, abbiamo ottenuto - lo abbiamo già rilevato - quasi 2.000 risposte, e altre continuano a pervenire ogni giorno; le risposte arrivate da paesi diversi dall'Italia sono in sostanza in numero equivalente al totale delle risposte ottenute con l'invio di tutti i sei numeri precedenti: 1240 anziché 1280 (circa 600 sono quelle »italiane ).

Cosa ci dice questo risultato?

Se il Partito fosse in grado di far pervenire messaggi e richieste più articolate e finalizzate - tali da estendere e approfondire il messaggio, richiamando l'attenzione dei destinatari su aspetti più specifici o determinati della sua proposta politica complessiva, capaci, cioè, di sollecitare risposte più dirette e immediate, consentendo di esprimere e trasmettere, in tal modo, adesione alla prospettiva offerta dal partito - il riscontro potrebbe assumere dimensioni assai più consistenti e significative. Infatti, l'interesse, la comprensione, il bisogno di partecipazione al progetto radicale vi sono, e sono molto più ampi ed estesi di quanto ci sia dato raccogliere con i mezzi e l'organizzazione attuale.

Inoltre, ben maggiore sarebbe già oggi - sulla base delle prime indicazioni che ci sono pervenute - il risultato delle risposte se fossimo stati in grado, come ci eravamo proposti, di proseguire ed estendere la campagna di »inserzioni sulla stampa.

E' mia opinione che se il partito avesse capacità di mezzi, di energie e di risorse, per approfondire e selezionare il proprio messaggio, di produrre un'»informazione più puntuale e costante, più diretta e articolata, la risposta sarebbe già diversa, più significativa e consistente, anche nei paesi occidentali: penso alla Francia, a quello che si sta verificando in vista del referendum per Maastricht ed ai risultati che avremmo potuto ottenere se fossimo stati in condizione di trasmettere, in modo più strutturato ed articolato, la nostra proposta, in relazione alla situazione che vive oggi questo paese.

E non è detto che anche in Germania un approccio più approfondito, selezionato e finalizzato, non dia risultati significativi e importanti.

QUEL CHE AVVIENE NEL MONDO. LA CRISI DELLE »DEMOCRAZIE REALI .

Riflettiamo un momento e chiediamoci: di quale potenziale disporrebbe la nostra iniziativa a fronte del comportamento attuale degli Stati Uniti in Irak, contrapposto ai lamenti »pacifisti di ieri ed al comportamento »occidentale , europeo in particolare, in relazione a quanto è avvenuto e avviene nei paesi della ex-Jugoslavia, se potessimo contare su di una capacità complessiva più adeguata?

Si tratta di argomenti »veri e »attuali , senza dover ricordare la campagna radicale di ieri per »i 3 milioni di vivi e porla a confronto con le immagini delle televisioni di oggi sui »piccoli somali .

Sono situazioni che, pur nella loro specificità e diversità, esprimono i dati di una realtà più ampia e complessa, che attraversa una crisi profonda del sistema di cui fanno e facciamo parte: quello »occidentale , delle »democrazie reali - come noi lo abbiamo definito - incapace anch'esso, allo stato dei fatti, di governare l'evoluzione e lo sviluppo mondiale, che sempre più, con i propri successi, non meno che con le proprie carenze, manifesta l'ineluttabilità di superare e comporre contraddizioni tremende in una più generale e comune dimensione.

La prospettiva, per chi è ancora legato ai termini tradizionali, è di un'involuzione »a destra . Il pericolo dell'autoritarismo, della violenza, della morte, è un pericolo reale. E' necessario unire alle parole l'iniziativa, ma in questa non vi è efficacia se non ha la capacità di divenire ed essere forza politica organizzata.

Non possiamo certo presumere di essere noi il dato risolvente. Possiamo, vogliamo unicamente non sottrarci a quella parte che sappiamo ci può essere dato di affrontare e risolvere.

L'INADEGUATEZZA, LA CARENZA »POLITICA DELLA NOSTRA INIZIATIVA.

Un'amica e compagna spesso mi ricorda che le iniziative e le battaglie del Partito Radicale sono state sempre attuali e rispondenti ad esigenze effettive, »giuste - come dice lei - ma che da qualche tempo, troppo spesso, non sono state o non riescono ad essere »vincenti , volendo con ciò sottolineare l'inadeguatezza, la carenza »politica della nostra iniziativa, incapace oggi di raccogliere il seguito, l'apporto di uomini e donne, di forze e di interessi, indispensabili - in politica - per conseguire il successo.

Una constatazione amara, ma vera.

Dobbiamo tuttavia, in merito, tener conto, oltre che della considerazione, ormai da tutti condivisa, sul ruolo determinante svolto oggi dai »mezzi d'informazione e dal sistema di potere che li gestisce e governa, perchè - a mio avviso - troppo spesso si sottovalutano »i tempi e la »qualità organizzativa di cui deve disporre una forza politica, specie se concretamente impegnata in una dimensione sovranazionale.

LE ORGANIZZAZIONI »VINCENTI . LA CONTROPARTITA: IL »DENARO .

Gli esempi di organizzazioni »vincenti di cui oggi disponiamo, in realtà, lo sono in termini molto parziali e ridotti, perchè privi di una propria autonomia, privi di capacità e forza politica propria, non subordinata. Subordinate al »veto o all'unanimità sono l'ONU e la CEE. Prive di incidenza politica diretta lo sono, per scelta propria, »Amnesty e »Green Peace .

Analoga è la condizione delle »internazionali , socialista, liberale o democristiana che sia.

L'assenza o la rinuncia ad una autonomia effettiva e ad un proprio potere politico diretto, porta, tuttavia, a queste organizzazioni, come contropartita, il »denaro . Proprio perchè persegue una propria capacità effettiva di iniziativa e di incidenza politica, »il sistema - questo sistema che ormai impera in ogni ambito e a tutti i livelli - tenta in ogni modo di negarlo al partito radicale.

Il denaro è - oggi - il presupposto per disporre dei tempi e per sviluppare quella »qualità organizzativa , indispensabili per operare con forza ed efficacia.

LA »ROTTURA DEGLI SCHEMI TRADIZIONALI.

La »rottura degli schemi tradizionali è pertanto una condizione indispensabile, inevitabile per l'esistenza del partito.

Dobbiamo - come sappiamo e più volte abbiamo sostenuto, dichiarato e ribadito - ristabilire, in termini e condizioni diverse, un rapporto con la gente che sia nuovamente capace di fornirci nuova forza e risorse adeguate.

LA »CONDIZIONE TECNICA DEI CINQUANTAMILA ISCRITTI.

Noi, come condizione tecnica, abbiamo individuato in 50.000 gli iscritti necessari per poter proseguire il nostro tentativo, assicurandone la validità e l'impegno.

Ritengo che questa »condizione tecnica di 50.000 iscritti, dovrebbe fornire al partito 10 miliardi di lire per 5 anni.

Sulla base di una quota di iscrizione "italiana" (250.000 lire), questo obiettivo comporterebbe almeno 40.000 iscritti per ciascun anno.

Sappiamo infatti che, allo stato, gli iscritti dei paesi del centro-est dell'Europa o di quelli africani, costituiscono un costo, in termini economici, una passività per il partito, non certo un utile da investire.

L'INCIDENZA DETERMINANTE DELLA SITUAZIONE ITALIANA.

S'impone così l'incidenza, determinante, della situazione italiana, la necessità di ricorrere ancora una volta al »serbatoio italiano , come più volte l'abbiamo definito. E' la sola via che rimane per far progredire il processo di costituzione del partito.

Forse 40.000 iscritti possono costituire un obiettivo immediato irrealizzabile.

Allora, come acquisire, comunque, subito, almeno 20.000 iscrizioni in Italia?

UNA NUOVA CLASSE POLITICA, CAPACE DI GOVERNARE IL PARTITO.

A questo punto, a un dato - un elemento quantitativo e finanziario - si congiunge un elemento qualitativo (pur esso indispensabile): la costituzione e la formazione di una classe politica, capace di gestire e governare il partito, in questa nuova dimensione.

Negli ultimi anni, noi abbiamo avviato questo processo per la formazione di quadri politici che siano in grado di operare in questo nuovo contesto. I risultati sono già oggi soddisfacenti, più di quanto la situazione consenta di apprezzare.

E' un patrimonio molto prezioso di cui già disponiamo. Tuttavia non è ancora sufficiente. Inoltre questo processo »interno di formazione, comporta - specie per i compagni residenti in altri paesi - tempi necessariamente molto lunghi, troppo lunghi.

Da qui l'indispensabilità di acquisire dalle forze politiche, dalla classe politica, nei diversi paesi, elementi già formati, il più possibile autorevoli e capaci, mediante un processo di selezione naturale, parallelo e contemporaneo, pur esso di non semplice e rapido svolgimento.

A tal fine è - ancora una volta - la situazione italiana, il »serbatoio italiano , quello che può intervenire dall'inizio con la rapidità necessaria.

LA »CARTA ITALIANA.

L'Italia, gli italiani, gli iscritti, ma, anzitutto e soprattutto, coloro che non lo sono e possono e dovrebbero esserlo, sono la »carta , che per ragioni politiche, pratiche e concrete, può essere determinante e risolvente.

Da anni ci siamo rivolti, con la nostra proposta e la nostra iniziativa, ai compagni socialisti. Più di recente - in termini chiari ed espliciti - ai compagni del PDS. Abbiamo rivolto il nostro appello anche a tutti coloro che nelle altre forze politiche sono sensibili e attenti alle più profonde e generali esigenze poste dalla necessità di salvaguardare la democrazia e, con questa, la possibilità di affrontare e risolvere i tremendi problemi della società contemporanea.

E' sufficiente che un numero limitato, ma consistente, di persone responsabili e autorevoli, inserite e operanti, in questi partiti e forze politiche, decidano di iscriversi, di promuovere e sollecitare l'iscrizione al Pr dei loro amici e compagni, perchè ventimila iscrizioni al Pr si attuino, se non in pochi giorni, in pochi mesi, prima della seconda sessione del Congresso, nel gennaio del prossimo anno.

A milioni, a centinaia di migliaia, si contano gli iscritti al PSI, al PDS, a decine di migliaia i Verdi e ad altri partiti, tutti fermamente impegnati - così, almeno a parole, sostengono - nella lotta per l'affermazione della democrazia, come mezzo indispensabile per governare e risolvere i problemi del nostro tempo.

Vi sono certamente persone capaci ed autorevoli, in grado di comprendere come la prospettiva di iniziativa e di lotta politica offerta dal partito radicale non li ponga più, oggi, in contrapposizione e in concorrenza con la propria appartenenza in ambito nazionale, ma anzi - al contrario - come la scelta radicale offra, in quest'ambito, a loro e al loro partito, altre e maggiori opportunità e più forza.

Con queste entità, in queste condizioni, cosa sono venti-trentamila iscritti?

Necessaria è solo la scelta e la volontà politica, il coraggio di dar corpo e vita ad una possibilità reale, che sia di aiuto concreto agli obiettivi di rinnovamento che questi amici e compagni vogliono realizzare.

Quale sia la situazione economica e finanziaria del partito vi dirà il tesoriere Paolo Vigevano.

Vi dirà, fornendovene tutti gli elementi necessari, che siamo arrivati all'osso. Polpa non ve n'è più e tentare di rodere l'osso non solo non è di alcuna utilità reale, ma non può che produrre quel disastro che tre anni fa siamo riusciti ad evitare.

 
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