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Quinto Danilo - 4 settembre 1992
»IL PARTITO NUOVO
a cura di Danilo Quinto

SOMMARIO: L'analisi dell'iniziativa politica ed editoriale basata sulla pubblicazione in 14 lingue del giornale "Il partito nuovo". Le iniziative politiche proposte ai destinatari del giornale, costituiti in gran parte dai parlamentari dei paesi a regime democratico.

(Seminario del Partito radicale, Sabaudia 4-8 settembre 1992)

La mozione del Congresso di Budapest dell'aprile 1989 indicava come momento centrale dell'azione del Partito transnazionale e transpartitico il tentativo di coinvolgere anzitutto i gruppi dirigenti, gli esponenti, i parlamentari di altri Paesi - a partire da quelli europei - al fine di stabilire un rapporto capace di affermare nelle istituzioni e, poi, tra la gente, un soggetto politico »nuovo , in grado di superare il divorzio, sempre più netto, tra scienza e potere, tra conoscenza e capacità di agire e di operare della politica.

Come sempre nella sua storia, è essenziale, nelle scelte e nelle decisioni del Partito Radicale, la proposta del metodo, mediante il quale perseguire l'obiettivo, stabilire un rapporto non solo sulla proposta politica in generale, ma anche su iniziative comuni.

Individuati gli interlocutori, il contatto avrebbe dovuto non solo associarli al Partito, ma dare soprattutto vita a luoghi di iniziativa transnazionale comuni, capaci di promuovere adesioni e presenze militanti nei diversi Paesi e avviare in tal modo un processo di »rivoluzione democratica , liberale, socialista, federalista, ambientalista, nonviolenta.

La scelta del mezzo non poteva pertanto che cadere sulla comunicazione scritta: un giornale scritto in italiano, tradotto e stampato in molte lingue, da inviare inizialmente a tutti i parlamentari d'Europa, dell'Est e dell'Ovest.

Ci si proponeva, successivamente, di contattare direttamente i parlamentari democratici di tutto il mondo: qui sta l'unicità e la peculiarietà del progetto del Partito Radicale.

Il conseguimento di quest'obiettivo è stato preceduto da un intenso, paziente e prolungato lavoro - durato alcuni mesi - per l'acquisizione dei nominativi (oltre 40.000), attraverso le ambasciate e il contatto diretto con i Parlamenti. Non esiste - o almeno noi non ne abbiamo nozione - un'organizzazione che si sia posto il problema di costituire una »banca dati simile a quella del Partito Radicale, nella quale sono state inserite tutte le informazioni utili per l'invio e l'aggiornamento dei nominativi (per nuove elezioni, ad esempio).

Per impostare ed organizzare questo giornale, lo strumento scelto per avviare il contatto e consolidarlo - una vera e propria »impresa editoriale - sono stati necessari i primi sei mesi dell'anno '91. Si sono dovuti acquisire tutti gli elementi tecnici, organizzativi, per realizzare un giornale scritto in italiano, tradotto, videoimpaginato e stampato in altre 14 lingue (albanese, ceco, croato, esperanto, francese, inglese, polacco, portoghese, romeno, russo, serbo, spagnolo, tedesco, ungherese), spedito in 4 continenti, a quasi 300 sedi di destinazione.

Si è dovuto, tra l'altro: reperire gli strumenti tecnici per la videoscrittura, non disponibili tutti in Italia; costituire l'equipe dei traduttori; individuare la tipografia in grado di stampare in tante lingue; rendere compatibili i tempi della realizzazione grafica e tipografica con quelli dell'invio e della ricezione del messaggio; compiere un'accurata indagine nei Parlamenti e nelle altre sedi di destinazione per individuare e verificare i mezzi più idonei per la spedizione e il trasporto; reperire i nominativi e gli indirizzi dei parlamentari destinatari della pubblicazione, computerizzarli, acquisire le notizie e le informazioni utili per l'invio e l'aggiornamento; selezionare i temi e gli argomenti, le proposte per le azioni da intraprendere e porre in atto - contemporaneamente - nel maggior numero possibile di Paesi; formare la redazione; scegliere il progetto grafico; predisporre il controllo del sistema di distribuzione; organizzare la struttura e la gestione tecnica e politica dei riscontri

e delle risposte.

Alla fine del mese di giugno del 1991 viene pubblicato il primo numero del giornale »Il Partito Nuovo (colore rosso), scritto in italiano e tradotto in altre dieci lingue (polacco, ungherese, tedesco, romeno, spagnolo, serbo-croato, inglese, francese, ceco e russo), inviato ad oltre quarantamila parlamentari e ad altri duecentocinquantamila destinatari, in più di 40 Paesi diversi.

Il titolo di prima pagina - »Unirci subito - e l'editoriale, presentano la proposta politica del Partito Radicale: »occorre che ciascuno, attraversandolo, e per superarlo, rompa il quadro nazionale e partitico, dell'organizzazione delle idee, delle persone. Che sia adeguato alla duplice, grande lotta creativa necessaria: quella istituzionale e quella democratica nonviolenta, essendo l'una espressione dell'altra, e il reciproco .

»Diciassette aggettivi definiscono l'organizzazione Partito Radicale: partito nonviolento-gandhiano, transnazionale, transpartito, democratico, ambientalista, ecologista, federalista democratico, laico, federalista europeo, liberaldemocratico, liberalsocialista, libertario, antiautoritario, antiproibizionista, antipartitocratico, antimilitarista, anticlericale.

Questi aggettivi vengono »spiegati attraverso 12 pagine formato tabloid, pari a circa 80 cartelle a 25 righe del testo italiano. Per le edizioni in lingua russa e in lingua ceca vengono predisposti due inserti di 4 pagine ciascuno.

Del primo numero vengono stampate 230.700 copie; ne vengono inviate 197.700 in 249 destinazioni di 41 Paesi.

I »temi sono: il »diritto alla vita , la campagna nonviolenta condotta per lunghi anni dal Partito Radicale contro lo sterminio per fame, »Chiese e demografia , »Est (e Ovest) contro la libertà del sud del mondo , il disarmo; la »vita del diritto : »Israele, Palestina e Medio Oriente , la »questione sudafricana ; il »partito gandhiano , con particolare riferimento al preambolo dello statuto del PR; il progetto, »Dai Parlamenti, dalla gente, per organizzare un'idea ; l'ecologia; il federalismo; i diritti civili, »Partito laico, libertario, della tolleranza ; l'antiproibizionismo in materia di droga; l'antimilitarismo; la comunicazione, con particolare riferimento al sistema telematico »Agorà ed alla lingua esperanto.

Sin dal primo numero, si è rivelata pesante l'esigenza di dover rispettare una programmazione »rigorosa del processo di produzione del giornale - scrittura e impaginazione in italiano, traduzione, impaginazione delle altre lingue, revisione, stampa, allestimento e confezionamento, invio, il tutto in un arco di tempo di circa 45 giorni - per la difficoltà di rendere compatibili i tempi »tecnici con quelli imposti dalle esigenze e dall'attualità dei tempi »politici .

Fino alla prima sessione del Congresso, svoltasi a Roma dal 30 aprile al 3 maggio 1992, al primo numero del giornale ne sono seguiti altri cinque.

Il secondo numero (verde) viene edito nel mese di luglio del 1991; alle lingue del primo numero, si aggiungono: albanese, portoghese, svolveno.

Ai »Democratici di tutto il mondo... , si dice: »occorre riscrivere regole e ragioni della democrazia, per un mondo che non le ha mai conosciute, o le smarrisce. E farle vivere, affermarle. Eletti democratici, e militanti della nonviolenza, sembrano condannati ad essere travolti da una storia di nuovo tragicamente ostile, se non si organizzano, se non si armano di concretezza e di disciplina comune. Subito .

Per questo numero del giornale - dedicato in particolare a due temi, la questione nord-sud e l'antiproibizionismo - scrivono, tra gli altri: Gore Vidal, celebre scrittore americano e Marie Andrée Bertrand, criminologa canadese, Presidente della Lega Internazionale Antiproibizionista, entrambi iscritti al PR.

Delle 302.000 copie stampate, ne vengono inviate 268.000, in 254 destinazioni di 46 Paesi.

Mentre sta per essere chiuso il terzo numero del giornale (azzurro), che sarà poi spedito in settembre (le lingue diventano quattordici, oltre l'italiano: si aggiunge da questo numero l'esperanto), si compie in Unione Sovietica il tentativo di golpe. Attraverso il giornale - che diviene, in questa maniera strumento diretto dell'iniziativa politica in atto del partito - viene diffuso un appello del Primo Segretario, rivolto, a conclusione del tentato golpe, ai Presidenti di tutte le Repubbliche dell'URSS, e in particolare al Presidente Gorbaciov, per l'abolizione della pena di morte in quel Paese.

Al tema della pena di morte sono dedicate due pagine del giornale. Gli altri temi: quel che avviene in quelle settimane in Unione Sovietica, con riferimento anche alle iniziative dei militanti radicali; l'antiproibizionismo in materia di droga; la questione dei balcani, che nei mesi precedenti era esplosa in tutta la sua drammaticità; le caratteristiche, anche statutarie, dell'organizzazione PR; la nonviolenza; l'esperanto (viene ospitata l'opinione di Andrea Chiti Batelli, che nei mesi seguenti si iscriverà al PR); l'Europa e il federalismo.

Ma la questione centrale proposta ai lettori è la seguente: il danaro (cinque milioni di dollari) che occorre e il tempo (cinque mesi) che rimane per quest'impresa: »quest'impresa può essere tentata grazie al danaro dei militanti nonviolenti radicali italiani, alla sottrazione dall'attività mazionale dei contributi statali, alla sospensione dell'impegno italiano. Questo giornale è rivolto in quindici lingue agli eletti democratici dei Parlamenti nazionali e regionali di oltre quaranta Stati, per favorirne l'associazione e le attività libertarie, radicali, nonviolente, per una società ed uno Stato di diritto, contro la giungla ed il caos del disordine stabilito. Denaro e tempo si consumeranno rapidamente se non si riveleranno sia un investimento che consenta la rapida decuplicazione anche delle energie ideali e umane, sia un'occasione che sarà subito colta con il solo metodo adeguato: con l'esempio, da parte di chi è d'accordo, di una pronta adesione al Partito Radicale, ed al suo progetto .

Il terzo numero viene stampato in 289.000 copie; ne vengono inviate 258.000 in 260 destinazioni di 71 Paesi.

Il quarto numero (arancione), spedito a novembre, propone in prima pagina questo titolo: »Ex-Jugoslavia, prova generale per il golpe ed il terrore nell'ex-URSS . Il sommario: »I vecchi demoni del secolo tornano a minacciare e colpire il mondo. Uno scenario tremendo si sta disegnando, una tragedia senza precedenti per l'umanità e la vita stessa del pianeta. Occorre tentare di agire e di rispondere con la democrazia, con la nonviolenza, con l'efficacia di un nuovo soggetto politico adeguato ed attrezzato ad evitare e superare una crisi senza ritorno. Ma migliaia di eletti democratici del mondo possono subito consentire il formarsi di un transpartito transnazionale di circa cinquantamila membri, cifra minima adeguata per affrontare il 1992 .

In questo numero - che, a differenza dei precedenti, conta 16 pagine - viene dato conto: delle due sessioni del Consiglio Federale, svoltesi a settembre a Roma e tra ottobre e novembre a Zagabria, mentre la città croata veniva bombardata dall'esercito serbo e della »campagna per l'abolizione della pena di morte nel mondo , che nelle settimane successive riceverà l'adesione di oltre mille parlamentari di tutto il mondo. Viene illustrata la posizione radicale sull'ex Jugoslavia, la strategia antiproibizionista, la questione del Tibet e d'Israele e la necessità di riforma dell'ONU e viene proposto un progetto di manifesto sull'esperanto insieme al problema della comunicazione in Europa.

Delle 242.450 copie stampate, ne vengono inviate 205.574 in 274 destinazioni di 106 Paesi.

Tra il quarto e il quinto numero del giornale, viene spedita una lettera indirizzata personalmente a tutti i parlamentari destinatari del giornale.

Il quinto numero (viola), a 24 pagine, viene spedito nei primi giorni del febbraio del 1992.

E' un numero »speciale , sia perchè contiene sedici pagine »tratte dai numeri precedenti, sia perchè con questo numero viene convocato, a Roma, per il primo maggio, il XXXVI Congresso.

»Radicali a Congresso. Mentre riesplode il mondo , è il titolo di prima pagina.

Si dà conto dell'azione nonviolenta dei militanti radicali in Croazia nell'ultima settimana del 1991, che ha voluto, da un lato, rappresentare, di fronte all'indifferenza ed al cinismo dei governi europei, l'urgenza di fermare l'aggressione sferrata dall'esercito glopista di Milosevic e, dall'altro, prefigurare forme di difesa e solidarietà internazionale diverse dall'uso delle armi. E, inoltre, si trattano i seguenti temi: l'Europa, con la »Beffa di Maastricht , il disarmo, l'esperanto.

Le copie stampate sono 270.000; quelle inviate 212.642, in 274 destinazioni di 106 Paesi.

»Il transpartito transnazionale, come, quando, perchè, con chi è il titolo del sesto numero (verde chiaro), che viene inviato in più di 70 Paesi alla fine di marzo. Si legge nel sommario: »Gli interrogativi e le difficoltà sono molti. E' un'impresa prematura? O è già troppo tardi? Pressochè esauriti i cinque milioni di dollari, esauste molte delle energie umane impegnate in questo progetto, è forse ragionevole arrendersi? Ma è proprio vero che l'Italia di oggi, serbatoio del transpartito, perchè questo trovi la sua autonomia e la sua forza vitale, non sa fornire altro e di più di quel che fornì, per la democrazia, per il diritto alla vita e la vita del diritto, per la Riforma, durante i due decenni del fascismo? 'Fai quello che devi, accada quel che può' è la nostra risposta .

Sulla questione della pena di morte viene pubblicato un intervento di Henri Laborit, francese, tra i maggiori biologi viventi, insieme al testo di una risoluzione presentata al PE da Adelaide Aglietta, presidente del Gruppo verde, iscritta al PR.

Gli altri temi: l'Europa, il lager cinese, il caso Somalia, l'antiproibizionismo, l'aids, il disarmo, l'ex-URSS, l'esperanto.

Del sesto numero vengono stampate 238.000 copie; quelle inviate sono 178.478, in 274 destinazioni di 106 Paesi.

In vista della prima sessione del Congresso vengono anche inviati, a più di 70.000 destinatari, 3 numeri di »Lettera Radicale , tradotti dall'italiano in altre 11 lingue, che si sono aggiunti ai 10 numeri ordinari già recapitati nel 1991, tradotti, questi, in 9 lingue ed inviati ad un indirizzario di circa di 25.000 nominativi.

Le traduzioni, l'impaginazione e la stampa del giornale sono state effettuate a Roma, con esclusione di circa 100.000 copie stampate a Mosca. A partire dal terzo numero, sono state stampate a Roma anche le copie che per i due numeri precedenti erano state stampate a Budapest, in quanto il costo è risultato più conveniente.

L'invio del giornale a tutti i parlamentari ed agli altri destinatari, è stato curato da Roma, con l'apporto delle sedi di Bruxelles, Budapest, Mosca, Praga e Zagabria.

Da Bruxelles, oltre che curare il recapito ai parlamentari dei Paesi dell'Europa occidentale, si è provveduto ad inviare ad altri destinatari 3.000 copie in francese, 3.500 in inglese.

Da Budapest, ove si è curato il recapito ai parlamentari bulgari, polacchi, romeni e ungheresi, sono state inviate ad altri destinatari 5.700 copie in ungherese, 1.928 in polacco, 700 in russo, 200 in albanese, 1.900 in ceco, 5.128 in polacco, 4.000 in rumeno.

A Mosca, oltre che del recapito ai parlamentari di tutte le Repubbliche dell'ex Unione Sovietica, si è provveduto all'invio di circa 100.000 copie stampate in loco ad altri destinatari, distribuiti in gran parte del territorio.

Da Praga, infine, si è provveduto al recapito agli eletti nel Parlamento federale e nei due Parlamenti nazionali.

Dopo il Congresso, nel mese di giugno del 1992, è stato realizzato un settimo, e finora ultimo numero del giornale (rosso), con questa tiratura: albanese, 5.000 copie; cecoslovacco, 6.000; croato, 11.000; esperanto, 16.000; francese, 9.000; inglese, 13.000; italiano, 50.000, polacco, 5.000; portoghese, 5.000; romeno, 6.000; russo, 22.000; serbo, 5.200; spagnolo, 7.300; tedesco, 7.500; ungherese, 8.000. Per un totale di 176.000 copie. Ne sono state inviate 128.290, in 276 destinazioni di 107 Paesi.

Rispetto ai numeri precedenti, sono stati eliminati dall'invio i 100.000 destinatari russi. Le copie del giornale sono state spedite dall'Inghilterra, essendo risultato l'invio più rapido e più conveniente dal punto di vista economico.

Il settimo numero del giornale è stato inviato a parlamentari e cittadini residenti nei seguenti Paesi: Albania, Argentina, Australia, Armenia, Austria, Azerbaidzan, Belgio, Bielorussia, Bolivia, Bosnia Herzegovina, Brasile, Bulgaria, Burkina Faso, Canada, Cecoslovacchia, Cile, Colombia, Costa d'Avorio, Costarica, Croazia, Danimarca, Equador, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Georgia, Gibilterra, Gran Bretagna, Grecia, Guatemala, Kazakistan, Kirghistan, Irlanda, Isola di Man, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Libano, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Messico, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Perù, Polonia, Portogallo, Repubblica Domenicana, Russia, Repubblica San Marino, Romania, Salvador, Senegal, Serbia, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Tagikistan, Tunisia, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria, Uruguay, Usa, Uzbekistan, Venezuela.

A questo elenco si aggiungono altri Paesi dell'»indirizzario esperantista : Algeria, Benin, Camerun, Cina, Congo, Corea del Sud, Cuba, Egitto, Ghana, Giappone, Guinea Bissau, Haiti, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Madagascar, Malesia, Marocco, Mauritania, Mongolia, Nepal, Nigeria, Pakistan, Singapore, Sri Lanka, Taiwan, Tanzania, Thailandia, Togo, Turchia, Vietnam, Zaire.

Al tema delle risorse, umane e finanziarie, e delle decine di migliaia di iscrizioni necessarie per costruire il »Partito Nuovo , è dedicata un'intera pagina dell'ultimo numero del giornale, che, tra l'altro, evoca i seguenti temi:

- l'iniziativa parlamentare e nonviolenta rispetto alla situazione nell'ex-Jugoslavia.

In Italia, oltre 2.000 persone partecipano, tra i mesi di maggio e giugno, ad una forma di »digiuno pubblico, a sostegno della lotta c ontro l'aggressione, la guerra, i crimini del regime che opprime la Serbia ed il Montenegro, conducendo da queste due regioni una politica che ricorda quella nazista, comunista, saddamita. Nello stesso tempo si ottiene la sottoscrizione di una mozione sull'ex-Jugoslavia - o, piuttosto, sulla riforma della politica italiana e comunitaria europea - da parte del 62% dei deputati del Parlamento italiano, appartenenti a quasi tutti i quindici partiti che lo costituiscono.

- i diritti umani: si chiede una mobilitazione, soprattutto parlamentare, sul caso del Tibet (con un'intervista al Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace), dove il regime cinese opera una feroce repressione che ha gli effetti di un vero e proprio genocidio culturale; vengono lanciati due appelli, anche qui con richiesta di intervento parlamentare, rispetto ai casi di Cuba e della Costa d'Avorio, in particolare per quanto riguarda la detenzione di prigionieri politici.

- la costituzione della »Lega per l'abolizione della pena di morte entro il duemila , da un lato, e la battaglia per conseguire, entro uno scenario scadenzato, leggi transnazionali sul tema dell'antiproibizionismo in materia di droga.

- il tema del federalismo, della costruzione degli Stati Uniti d'Europa, contro il risorgere, soprattutto nei Paesi del Centro e dell'Est europeo, dei nazionalismi e delle etnie.

- un nuovo statuto del PR, da discutere ed elaborare nei prossimi mesi, per portare, alla seconda sessione del Congresso, prevista entro il mese di gennaio del 1993, una proposta da emendare ed approvare.

- il problema della comunicazione linguistica e, in particolare, dell'esperanto, come lingua »neutra , che merita per lo meno una sperimentazione.

Nel giornale viene inserito un »questionario , che pone ai destinatari domande sul Partito Radicale, sulle sue iniziative, sulla loro intenzione di iscriversi o di contribuire, comunque d'impegnarsi, sulla qualità del messaggio ricevuto.

Al settimo numero del giornale ha fatto seguito, nel mese di luglio, un quarto numero straordinario di »Lettera Radicale .

L'impegno per il giornale »Il Partito Nuovo è stato, per il Partito, certamente l'impegno preminente e prevalente durante l'intero anno 1991, fino ad oggi: un terzo delle energie impegnate a tempo pieno nel lavoro del Partito (13 persone) sono state occupate nella redazione e nell'organizzazione di quest'impresa; più di un terzo lo sono state per oltre la metà del tempo disponibile, per un totale superiore al 50% di tutte le energie di cui dispone il Partito.

Alla realizzazione del »progetto politico erano destinati 3.000 milioni di lire (2 milioni e 400 mila dollari) per la pubblicazione del giornale »Il Partito Nuovo .

L'onere complessivo sostenuto dal Partito per i primi sei numeri del giornale, per la lettera inviata a tutti i parlamentari e per tre numeri straordinari di »Lettera Radicale , ammonta a 2.800 milioni di lire (2.250.000 dollari) di costi diretti (di struttura e per forniture di terzi), pari al 50% delle entrate di competenza dell'anno. A questa cifra bisogna aggiungere il costo del settimo numero (circa 200 milioni di lire, pari a 186.000 dollari) e del quarto numero di Lettera Radicale (52 milioni di lire, pari a 48.000 dollari). Del »Partito Nuovo sono state stampate complessivamente 1.748.150 copie; ne sono state inviate 1.448.687.

 
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