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Polidoro Guido - 28 settembre 1992
LA SFIDA DI PANNELLA CONTRO LA CRISI
Dal nostro inviato Guido Polidoro.

SOMMARIO: "Amato non deve cadere. E intanto prepariamo un governo ombra". "Una crisi di governo, anche di trenta giorni, aggraverebbe la situazione. Chi la vuole è incapace di ragionare o è sfascista". Poi invita a sostenere la proposta di legge che punta ad escludere dal governo quanto hanno ricoperto incarichi per dieci anni.

(IL MESSAGGERO, 28 settembre 1992)

Giulianova - E' garbato, ma le sue parole sono pietre: sorride, ma non nasconde rimpianti; espone la propria disarmante "nudità" politica, ma lancia programmi che sottendono un "esercito" di consensi per la realizzazione: è la sfida di Marco Pannella, in difesa del governo Amato come obiettivo prioritario, ma anche il risanamento morale ed economico del Paese.

Pannella ne ha parlato ieri a Giulianova, in provincia di Teramo, a nome del gruppo parlamentare radicale e del gruppo Federalista europeo. "Onestà politica vuole - ha detto con tono dimesso - che non si faccia carico a questo governo del disastro storico al quale è giunto il Paese... Io questo governo l'ho criticato al momento dell'insediamento (perchè non ha tentato di allargare la base del consenso a Pds e Pri; perchè non aveva fatto tutto quel che avrebbe potuto e dovuto fare per incalzare ed aiutare gli altri partiti a proporre programmi alternativi...), ma attenti: se cade questo governo si apre il baratro. L'ho già detto in Parlamento - aggiunge - a chi lavora per far cadere il governo Amato: non provate a squagliarvela. Lo ripeto oggi che cominciano ad emergere, nella Dc e nel Psi, segnali che si muovono in questa direzione...".

Il governo attuale va difeso, sostiene Pannella. Ed esprimerà questa determinazione direttamente al Presidente del Consiglio, domani pomeriggio, nell'incontro che Amato ha accordato ad una delegazione di parlamentari federalisti.

La manovra economica decisa, secondo Pannella, va per tanti aspetti "aggravata". Essa è caratterizzata da "una profonda, gravissima iniquità", ma "saremmo demagoghi quanto tutti gli altri, se addebitassimo la responsabilità dell'iniquità della manovra a chi governa oggi". I tagli nella sanità e nelle pensioni? Per Pannella sono i tagli più dolorosi ma anche più giusti". E' l'iniquità, si lascia sfuggire, è strettamente correlata alla gravità ed alla complessità della crisi. "Non si può - precisa - stare per anni a lavorare dentro e fuori le maggioranze per ingigantire le deroghe e le proroghe, per imporre aggiunte di categorie e dilatare la giungla di pensioni e di retribuzioni, senza rischiare iniquità al momento del riordino necessario. Siamo in presenza di una bancarotta fraudolenta, e i bancarottieri ora scendono anche in piazza".

Le proteste di questi giorni - "la vecchia liturgia sociale" - per Pannella sono spettacoli già visti. "Tutti coloro che oggi, passivamente, aderiscono alle liturgie sociali - cortei, raduni, eccetera - o sono al di là di una corresponsabilità congenita o sono sfascisti. Quando gridano "Fuori il governo Amato", non si rendono conto che preparano il terreno alla giungla dove vincerà il più forte. La manovra è iniqua ma la crisi di governo va esattamente nella direzione opposta. Ci sono "gorianate" e "benvenutate" da rivedere, ma bisogna essere pronti a sopportare anche sacrifici più gravi". "I lavoratori ed i pensionati che scendono in piazza - chiarisce Pannella - sono vittime designate, rispondono ad appelli di bancarottieri, si preparano a dare deleghe bianche a chi ha dato il proprio contributo allo sfascio, preparano nuove nefasti compromessi".

La difesa di Amato va al di là delle dichiarazioni formali. Pannella annuncia che è l'ora di muoversi per realizzare un "governo ombra". Non lo pone in termini di antitesi. E' estremamente riservato sui contenuti e sui nomi. Ne anticipa caratteristiche "trasversali" e lo pone come deterrente efficace per una crisi (al buio e partitica) del governo Amato. Il "governo ombra" sarebbe lo strumento per dare al paese un nuovo esecutivo entro 48 ore dalle dimissioni di Amato. "Lo immagino di uomini capaci, non dico governo degli onesti o di tecnici o altro. Di uomini capaci di gestire col senso comune del padre di famiglia. Su alcune idee-forti programmatiche, per le quali si possono anche fare conversioni - suggerisce - questa ipotesi di governo potrebbe riservare più di una sorpresa in Parlamento quanto ai voti". Poi un appello, che Pannella rivolge ai lavoratori ed ai pensionati. Dice loro che "è sfascista chi non si mobilita per evitare la crisi". Ed aggiunge che "l'iniquità di cui siamo e siete vittime, va fat

ta pagare ai bancarottieri, non prestandoci al gioco di una parte di loro".

Pannella annuncia infine una iniziativa e indica una strada da percorrere per incanalare seriamente la protesta. L'una e l'altra vedranno impegnati in questi giorni i parlamentari del gruppo Federalista europeo. L'iniziativa è la presentazione di denunce per omissioni di atto d'ufficio nei confronti dei procuratori della Repubblica di undici città del Sud. Il motivo? Non si spiega l'inerzia della magistratura dinanzi all'esplodere di casi come le invalidità facili, al sorgere di città abusive, alle vicende dell'Irpinia.

La strada della protesta? Sono pronte due proposte di legge popolare sulle quali avvierà presto la raccolta delle firme: la prima si propone di inibire incarichi di governo, a livello nazionale, nelle Regioni e nelle maggiori città, a quanti hanno complessivamente avuto incarichi del genere per almeno dieci anni; la seconda proposta l'istituzione di un Alto Commissariato per perseguire i profitti di regime.

Pannella annette particolare importanza alla prima. "D'un colpo solo - precisa - provocherebbe il ricambio reale dell'80 per cento della classe dirigente e favorirebbe finalmente la preparazione di un ceto nuovo". Chiarisce poi che la sua efficacia dovrebbe essere estesa anche ai vertici del sindacato ed al gruppo manageriale dello Stato e puntualizza che potrebbe trovare applicazione anche immediata come "criteri di selezione".

 
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