SOMMARIO: Marco Pannella rivendica con orgoglio di aver "per la prima volta" votato, "con assoluta convinzione", la fiducia al Governo. Commenta positivamente la decisione di Rifondazione e del PDS di non far cadere il governo "pur con coperture di sdegni a comando e per la platea". Si chiede ironicamente se il suo voto, con la sua novità, non meriti finalmente un minimo di attenzione da parte dei massmedia.
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 9 ottobre 1992)
Per la prima volta nella mia vita, ed in quella dei "radicali storici" (oggi, com'è noto, il Partito Radicale è transpartito transnazionale e nessuno dei 115 parlamentari ad esso iscritti può pretendere di rappresentarlo) ho votato, con assoluta convinzione, fiducia al Governo.
In coscienza, nessuno può aver votato "no" credendo al suo voto, se non strumentalmente o demagogicamente.
Solamente essendo certi che - grazie ad altri - il Governo non sarebbe caduto e non cadrebbe per ora, infatti si poteva e si può votare "no".
Apprezzo il fatto che Rifondazione e PDS, pur con coperture di sdegni a comando e per la platea, non abbiano negato la fiducia al Governo e non lo faranno nelle prossime occasioni. La caduta, la sfiducia al Governo significherebbe infatti consegnare alla più feroce decapitazione il potere d'acquisto dei ceti più deboli, disoccupati, sottoccupati, pensionati, salariati e pubblici dipendenti, con fin troppo facilmente prevedibili processi inflattivi e con l'affermarsi incontrollato delle più voraci forze operanti nel mercato, ridotto a giungla ancor più d'adesso.
Per questo trovo che la decisione repubblicana, ad esempio, è difficilmente apprezzabile, così come - mi si consenta - quella dei verdi e della Rete.
Se notizia è quella per cui un uomo ha morso un cane, e non il reciproco, penso che questo mio e nostro voto di fiducia, così motivato, sia una notizia alla quale varrebbe forse dedicare un pò di spazio di informazione, di dibattito, di commento. E' troppo sperare, signori Direttori?
Grazie per l'attenzione, e i migliori saluti.