SOMMARIO: Il Cora s'impegna ad operare perché fra le forze di polizia, nella magistratura, nel mondo politico, la consapevolezza che l'antiproibizionismo sia l'unica arma vincente contro la criminalità si trasformi in proposte concrete di riforma; perché siano avviate concrete esperienze di riduzione del danno attraverso la distribuzione controllata di droghe; per la difesa del referendum sulla legge Jervolino-Vassalli; delibera di costituire un "Comitato tecnico-operativo interdisciplinare" e impegna gli organi al raggiungimento dell'obiettivo di almeno 2.000 iscritti. [Nei tesi 4892, 4893 gli organi eletti dal Congresso e lo statuto del CORA]
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Il IV congresso del CORA riunito a Bologna il 21 e 22 novembre 1992
AFFERMA CHE:
1. Procedure democratiche, stato di diritto, diritti di cittadinanza sono stati ulteriormente compromessi in Italia nel corso di quest'anno dalla violenza dei poteri criminali, politici, finanziari che sono espressione della narcomafia, e al tempo stesso vengono internamente minati dalla corrispondente moltiplicazione di poteri, strumenti e leggi repressive. Grazie in particolare all'azione del CORA, alla raccolta delle firme sul referendum contro la legge Jervolino-Vassalli, alla formazione di un vasto intergruppo antiproibizionista nel Parlamento della XI legislatura, alle iniziative dei deputati eletti nella Lista Marco Pannella, si è tuttavia diffusa sempre di più nel paese e all'interno delle sue istituzioni la convinzione che l'antiproibizionismo è non soltanto la forma democratica della lotta alla mafia, ma è l'unica arma vincente contro la penetrazione dei poteri criminali nella società. Il CORA opererà perché fra le forze di polizia, nella magistratura, nel mondo politico, tale consapevolezza si tra
sformi in proposte concrete di riforma in senso antiproibizionista delle strategie contro il crimine e le organizzazioni mafiose.
2. La politica sanitaria di riduzione del danno, anche rispetto alla diffusione dell'AIDS, si manifesta sempre più chiaramente come una alternativa immediata e pratica alla terapeutica di stato imperniata sul binomio astinenza-repressione. La conferenza delle città firmatarie della risoluzione di Francoforte - il cui svolgimento in Italia, a Bologna, nei giorni dal 18 al 20 novembre 1992, ha rappresentato un importante successo del Cora e dei suoi militanti - ha costretto numerose città italiane a confrontarsi per la prima volta in modo diretto con esperienze internazionali improntate a criteri di libertà terapeutica, che mettono di fatto radicalmente in discussione i fondamenti ideologici del proibizionismo. Il CORA promuoverà iniziative volte a ottenere la sottoscrizione della Carta di Francoforte da parte di municipalità italiane, e - anche in modo da sollecitare l'assunzione di responsabilità da parte del mondo medico - l'inizio di concrete esperienze di riduzione del danno, attraverso terapie personaliz
zate che prevedano il più largo ventaglio di interventi, ivi compresa la somministrazione controllata di eroina legale al posto dell'eroina di strada.
3. Gli oltre 725 mila cittadini e cittadine che hanno sottoscritto il referendum sulla legge Jervolino-Vassalli, promosso da CORA e Partito radicale, hanno guadagnato a tutta la società italiana l'occasione di un confronto democratico sui modi per superare la tragedia umana e civile determinata dal regime proibizionista e dalla sua ultima e peggiore versione legislativa. L'abolizione della dose media giornaliera, iniquo meccanismo criminogeno che ha provocato l'arresto e la condanna di decine di migliaia di semplici consumatori di sostanze proibite è, insieme all'abolizione delle norme che negano ai medici l'esercizio della loro libertà professionale, condizione sine qua non per il ripristino delle condizioni minime di legalità e di civiltà giuridica. Il CORA lotterà per la difesa del referendum e per conquistare quel minimo di correttezza dell'informazione, in particolare televisiva, in particolare del servizio pubblico, indispensabile per il regolare svolgimento della campagna referendaria.
il IV congresso del Cora
AUSPICA che la LIA, a cui il CORA è federato, possa fornire un apporto di informazioni in materia di politiche sulla droga attualmente vigenti a livello internazionale.
il IV congresso del Cora
TENUTO CONTO della necessità emersa nel dibattito di mettere insieme le diverse esperienze operative di professionisti, cittadini volontari, professionisti volontari,
DELIBERA di costituire un "Comitato tecnico-operativo interdisciplinare". Il Comitato è composto da operatori professionali e cittadini volontari nel campo delle tossicodipendenze e della prevenzione, iscritti o aderenti al CORA, al fine di elaborare e divulgare documentazione informativa sulle diverse specifiche esperienze per garantire la salvaguardia dei diritti civili dei cittadini tossicodipendenti e degli operatori stessi negli ambiti di intervento.
il IV congresso del Cora
CONVINTO che la battaglia antiproibizionista o è internazionale e internazionalista, o rischia di creare illusori successi riformistici che non muteranno nella sostanza la realtà di violenza e di scempio del diritto che caratterizza l'attuale politica mondiale sulla droga;
CONSAPEVOLE che il Partito radicale è oggi la sola organizzazione politica in grado di dare vita ad una campagna transnazionale che, attraverso l'individuazione e la calendarizzazione di precisi obiettivi porti nei diversi paesi del mondo e partendo da alcuni di essi, alla regolamentazione antimafiosa della produzione, del commercio e del consumo delle droghe
INVITA gli organi del Cora a valutare tempi e modalità di una campagna volta a fare dell'Italia il primo paese capace di rifondare la politica sulle droghe in senso antiproibizionista, a partire dalla legalizzazione della produzione, commercio ed uso della cannabis e dei suoi derivati
DELIBERA di promuovere una campagna di denuncia della violazione della deontologia professionale dei medici che passa attraverso l'attuale legislazione e il silenzio complice dell'ordine professionale. Campagna che va realizzata attraverso il coinvolgimento di medici in azioni di disobbedienza civile
IMPEGNA gli organi statutari, gli iscritti e gli aderenti al raggiungimento dell'obiettivo di almeno 2000 iscritti al Cora del 1993 entro 70 giorni dalla chiusura del Congresso.