[m.g.b.]SOMMARIO: Contestate le cifre del Governo sulle morti per overdose
Gli antiproibizionisti: i decessi aumentati del 19 per cento e non del 9,5. Un collaboratore della Jervolino. "Mi fanno orrore queste speculazioni".
(LA STAMPA, 14 dicembre 1992)
ROMA. Non è vero che i morti per droga siano diminuiti negli ultimi anni per effetto della legge 162, come hanno fatto credere i rapporti ufficiali. Sbagliati erano proprio quei rapporti che fornivano solo le percentuali tacendo le cifre assolute e inducendo raffronti errati col passato. Nel 1991 l'incremento dei decessi rispetto al 1990 è stato del 17,7 per cento, o addirittura del 19, e non del 9,5 come hanno fatto credere. Una diminuzione irrisoria rispetto all'andamento dei due anni precedenti, o un riallineamento. A riaccendere la polemica sui numeri dei morti per droga sono i radicali del Coordinamento antiproibizionista che hanno fatto questa scoperta quasi per caso, elaborando una ricerca del Presidente dell'Istat Guido Rey e confrontando le tabelle con quelle del rapporto del giugno 1992 divulgato dall'allora ministro per gli Affari sociali Rosa Russo Jervolino.
"Non voglio dire che ci sia stato dolo, ma non possiamo nemmeno escluderlo. Sciatteria c'è n'è stata sicuramente", si limita a commentare Maurizio Turco. Ma il leader antiproibizionista Marco Taradash va oltre e annuncia che, insieme ai parlamentari che aderiscono all'Intergruppo Antiproibizionista, presenterà un'interpellanza "per avere dal Governo Amato una risposta chiara sugli interrogativi inquietanti posti dalla ricerca del Coordinamento radicale Antiproibizionista".
Racconta Turco: "La professoressa Carla Rossi dell'Università di Tor Vergata lavorava sulla ricerca di Rey, uscita a settembre, per pubblicarla sul nostro prossimo rapporto dell'Osservatorio del Cora e si è accorta di una tabella non in sintonia coi dati resi già pubblici, relativi in particolare al 1991. I decessi in quell'anno secondo Rey sarebbero 1382, che significa un aumento del 19,04 per cento sul 1990. Significativamente, il rapporto Jervolino non fornisce il totale delle cifre assolute, ma solo i dati parziali, mese per mese. E andandole a sommare si arriva comunque a 1367 che, a parte la stupefacente discrepanza in dati ufficiali che hanno sempre entrambi per fonte il ministero degli Interni, comporta comunque un aumento del 17,7. Altro che il 9,5 sbandierato dai difensori della legge!", conclude Turco.
Pio Cerocchi, già collaboratore della Jervolino, oggi direttore de Il Popolo, replica invece: "Questa speculazione sui cadaveri dei morti per droga mi fa orrore. Le discrepanze nascono dai criteri con cui si raccolgono i dati. Gli Interni contano solo chi si è trovato morto con la siringa nella vena. Mentre il Cora forse considera anche chi è deceduto in altre circostanze".
Turco non è convinto: "Le nostre conclusioni sono tratte da fonti Istat. E' interessante invece che gli Interni contino solo i morti per overdose: da quando lo fanno, dall'uscita della legge, nel luglio 1990? Se fosse così l'aumento dei decessi sarebbe davvero molto pesante".