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Pannella Marco, Bonino Emma, Ciabarri Vincenzo, Crippa Federico, Foschi Franco, Buttitta Antonino - 17 dicembre 1992
APPROVATO DALLA COMMISSIONE ESTERI IL RICONOSCIMENTO DELLA MACEDONIA - IL TESTO DELLE RISOLUZIONI

SOMMARIO: Il testo delle due risoluzioni (presentate da deputati della lista Pannella, della Dc, del Pds e del Psi e verdi) che impegnano il Governo italiano a »procedere unilateralmente o in accordo con altri governi al riconoscimento della Repubblica di Macedonia approvate dalla Commissione Esteri della Camera dei deputati il 17 dicembre 1992, contro il parere espresso dal Ministro degli esteri italiano. Si impegna anche il governo a sollecitare l'immediato invio da parte dell'ONU di osservatori che preservino l'integrità territoriale, l'indipendenza e la pace delle popolazioni e del territorio della Macedonia.

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RISOLUZIONE N. 7-00051

La III Commissione,

considerato che:

la Grecia ha svolto più volte nel corso di quest'anno manovre militari che si sono concluse a pochi chilometri dai confini della Repubblica di Macedonia e continua ad operare ripetute violazioni del suo spazio aereo;

sono state bloccate nel porto di Salonicco le forniture di petrolio regolarmente acquistate dalla Repubblica di Macedonia con grave danno per le imprese macedoni che hanno riserve solo per pochi giorni;

il ministro degli esteri greco ha fatto chiaramente intendere che queste misure di intimidazione cesserebbero automaticamente nel momento in cui la Repubblica di Macedonia cambiasse nome;

la Macedonia, secondo il rapporto Badinter sui requisiti minimi per il riconoscimento internazionale delle Repubbliche ex-Yugoslave, è quella che più corrisponde a tali requisiti, riguardo in particolare al rispetto dei diritti della persona e delle minoranze;

già altri stati tra cui la Polonia, la Bulgaria, la Russia, la Croazia e la Slovenia hanno già provveduto al riconoscimento della Macedonia,

impegna il Governo

a sollecitare da parte della Comunità europea, della CSCE e dell'ONU iniziative nei confronti della Grecia affinché cessi la violazione dei trattati internazionali sul libero commercio e degli accordi sulla mobilitazione di forze militari alle frontiere di altri Stati. Impegna il Governo italiano, al fine di scongiurare incidenti militari e di vanificare le pretese greche, a procedere unilateralmente o in accordo con altri governi, al riconoscimento della Repubblica di Macedonia.

(7-00051) "Pannella, Bonino, Ciabarri, Foschi, Buttitta,

Trabacchini, Cicciomessere, Elio Vito, Taradash,

Rapagnà, Alessi".

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RISOLUZIONE N. 7-00085

La III Commissione Affari Esteri,

premesso che:

le guerre che imperversano nella ex Jugoslavia, dovute a ragioni sia etniche che di conflitti tra Stati, non accennano ad attenuarsi;

la Macedonia è oggi l'unica Repubblica della ex Jugoslavia (se si eccettua la Nuova Federazione) a non avere ancora ottenuto il riconoscimento internazionale;

questo status ancora indefinito è fonte di instabilità sia interna (cominciano ad affiorare tensioni etniche) che esterna (gruppi di pressione dei paesi confinanti insistono sui rispettivi governi avanzando rivendicazioni territoriali), tanto che, pur essendo stata finora la Macedonia risparmiata dai conflitti, sono sempre più numerosi i segnali di un'escalation militare che potrebbero travolgere i suoi territori;

la Macedonia si trova in evidente difficoltà ad affrontare la grave crisi economica vivendo di riflesso gli effetti negativi dell'embargo ONU sulla Serbia ed essendo impossibilitata ad accedere ai crediti della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca per la Ricostruzione e lo Sviluppo dell'Europa Orientale;

la Macedonia soddisfa i requisiti di democrazia, di rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà civili, e di protezione delle minoranze richiesti a suo tempo dalla Comunità Europea:

richiamando:

l'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite che sancisce l'obbligo per gli Stati di "risolvere le loro controversie internazionali con mezzi pacifici" e "di astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia e dall'uso della forza";

i princìpi VII e VIII dell'Atto Finale di Helsinki in base ai quali gli Stati si impegnano a rispettare i diritti umani e il diritto dei popoli all'autodeterminazione;

la Dichiarazione sul diritto dei popoli alla pace, adottata dalle Nazioni Unite il 12 novembre 1984, nella quale si proclama solennemente che "i popoli del nostro pianeta hanno un sacro diritto alla pace" e che conseguentemente "la preservazione del diritto dei popoli alla pace e la promozione della sua attuazione costituiscono un obbligo fondamentale di ogni Stato";

considerato che la commissione CEE nota come "Commissione Badinter" nei mesi scorsi si era pronunciata a favore del riconoscimento di Slovenia e Macedonia,

impegna il Governo:

ad attivarsi presso tutte le sedi internazionali, ed in particolare quelle della CEE, per procedere ad un sollecito riconoscimento della Macedonia, vincolando tale riconoscimento all'assoluto rispetto degli attuali confini di tutte le nazioni limitrofe;

a sollecitare l'immediato invio da parte dell'ONU di osservatori che preservino l'integrità territoriale, l'indipendenza e la pace delle popolazioni e del territorio della Macedonia;

ad appoggiare nelle sedi internazionali la richiesta del presidente macedone Gligorov di invio in Macedonia di reparti di caschi blu con il compito di prevenire il pericolo sempre più imminente dell'allargamento del conflitto;

ad invitare il presidente della Macedonia e i rappresentanti del Governo di Skopje per una visita in Italia;

ad aprire immediatamente un Ufficio di rappresentanza, così come hanno già fatto altri paesi europei, in attesa dell'Ambasciata.

(7-00085) "Crippa, Rutelli, Fava, Bertezzolo, Ciabarri, Ingrao,

Bonino".

 
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