di Lorenza PonzoneNOTA INTRODUTTIVA
(Lorenza Ponzone, IL PARTITO RADICALE NELLA POLITICA ITALIANA, 1962-1989, Schena editore, gennaio 1993)
Le ricerche documentarie sui primi anni di vita del nuovo partito radicale, il periodo anni Sessanta, sono, allo stato, molto difficili: è assai scarsa la documentazione scritta di produzione interna al nascente partito, e, comunque, nei molti mesi in cui abbiamo lavorato per le verifiche delle fonti, non esisteva (e ancora non esiste) una catalogazione o almeno un ordine di quanto è stato pubblicato da e sul partito oggetto di questo studio. Un esempio: non è mai stata fatta una raccolta sistematica degli atti dei 35 congressi, dalla rifondazione al 1989, e, pertanto, abbiamo dovuto ricostruirli mettendo insieme il materiale sparso sui giornali, o in raccolte private.
Necessariamente, quindi, abbiamo dovuto attingere a fonti non del tutto ineccepibili, anche se riscontrate, per quanto possibile, costituite dai giornali pubblicati dal partito, che fortunatamente si trovano riuniti nell'archivio privato di Davide Ciaccia di Parma, un radicale storico ad appassionato, e nelle raccolte delle biblioteche nazionali di Firenze e Roma; abbiamo, poi, potuto esaminare i fogli ciclostilati e gli opuscoli occasionali tuttora presso privati o conservati nell'archivio del partito radicale di Firenze, organizzazione locale, secondo le nostre informazioni, che possiede ancora materiale interessante, ma pur con molte lacune, si presenta tuttavia in ordine ragionato.
Un aiuto per i ricercatori è venuto, recentemente, dalla direzione nazionale del P.R., che ha formato, a Roma, un archivio elettronico in cui sono memorizzati gli articoli apparsi su "Notizie Radicali", dal 1986 in avanti e le mozioni dei trentacinque congressi: inoltre sono state ordinate le schede di riferimento delle attività del gruppo parlamentare radicale, e catalogati gli articoli e documenti già pubblicati.
Le ricerche relative alla storia del primo periodo del partito sono le più difficoltose: i primi passi dei protagonisti non sono chiaramente decifrabili dai pochi documenti ciclostilati, spesso mal conservati od incompleti: le uniche fonti sono orali, raccolte a posteriori, e non verificabili. Sicché, se saranno notate contraddizioni, lacune e qualche incongruenza, tutto ciò è anche dovuto alla qualità delle fonti cui abbiamo attinto, in mancanza di altre più certe.
Ed ora qualche cenno all'andamento cronologico, che si è scelto. Esso si accompagna ad una esposizione per problemi, come quello del divorzio (Cap. II), dei referendum, della struttura del partito (Cap. III), dell'aborto, e quindi la periodizzazione corrisponde alle varie fasi caratterizzanti i momenti nodali.
Il piano di questo studio si conclude col congresso di Budapest, un avvenimento cruciale, che si può considerare come termine finale del partito nazionale. Dopo Budapest il P.R. diventa altro, cioè transnazionale, non legato più alle sorti di un unico paese.
l.p.