PANNELLA: Candidatura tramontata in ventiquattr'oreSOMMARIO: Sostiene che la candidatura di Marco Pannella alla segreteria del Psi sarebbe tramontata immediatamente e raccoglie le opinioni dell'interessato.
(Avvenire, 2 febbraio 1993)
ROMA (A.M.M.) Tramontata nel giro di ventiquattro ore la candidatura di Marco Pannella alla segreteria socialista. Ma era una vera candidatura o solo una boutade giornalistica? Lui, ci scherza, ci gioca, come suo solito. "Ho ben altre gatte da pelare. Più importante è, fra mercoledì e giovedì, la convocazione del congresso radicale". Dice di non averne mai parlato né con Amato né con martelli (ma in serata avviene un lungo faccia a faccia con ministro). Smentisce di aver incontrato Craxi: "Ho cercato Bettino, forse anche lui l'ha fatto: ma non ci siamo incrociati e me ne dispiace". Poi si autocita. "Per mettere d'accordo Craxi e Martelli - aveva detto in una vecchia intervista a Mixer -, dovrei fare io il segretario". Ieri, sempre ai microfoni di Gianni Minoli, ha ricordato la battuta aggiungendo: "A volte le battute spontanee sono più profonde di quanto non si creda. La verità è che manca un Loris Fortuna". Un ricordo del deputato socialista, ma anche molto radicale, leader assieme a Pannella della campagna
su divorzio e aborto. In realtà i rapporti col Psi sono sempre stati di "odio-amore". Molti socialisti hanno la doppia tessera, ma a lui via del Corso ha sempre impedito di avere quella del "garofano", malgrado ripetute insistenze.
Vite in parte parallele quelle di Pannella e Craxi, iniziative nella militanza nei primi movimenti studenteschi "pre 68" ed anche lì spesso in rotta di collisione, per poi trovare nuove rappacificazioni. E così in tutte le legislature nelle quali i radicali sono stati presenti in Parlamento. Prima, nel '79, duri scontri. Poi nell'83 Pannella inventa il "non voto" e nasce un grande amore sfociato nell'astensione radicale al referendum sulla scala mobile. Arriva la legislazione successiva e di nuovo Pannella diventa durissimo quando Craxi, anche con la scusa di Cicciolina, dice no ai radicali al governo. Poi arriva la legge sulla droga e le distanze sembrano incolmabili. Eppure nelle elezioni dell'87 socialisti e radicali presentano al Senato liste comuni ed è di nuovo la pace. Ma dura poco. Scontri avvengono per il referendum elettorale quando Craxi invita ad andare al mare. E, più recentemente, sull'autorizzazione a procedere per il segretario socialista (anche ieri ha confermato che, pur non avendo ancora l
etto le carte, voterà per la sua concessione). Il più delle volte è Pannella ad attaccare ed anzi, quasi mai è Craxi a criticare il leader della rosa nel pugno.
Ora, qualcuno (seriamente o scherzando) avanza una successione. In fondo Pannella si definisce socialista e non è poi sgradito né ad Amato né a Martelli. E proprio col ministro della Giustizia ha parlato ieri per quarantacinque minuti nella saletta dei ministri di Montecitorio. "Abbiamo parlato del congresso radicale", spiega Pannella ai giornalisti. Solo? "E vi pare poco? Martelli sarà presente al congresso, farà parte della presidenza e interverrà". Ma del Psi si è parlato? "Non direttamente: quando uno parla di politica, parla di tutto... Del Psi io non ho detto nulla a lui, né lui a me. Siamo concorrenti, così almeno voi sostenete. Io invece ritengo di no".
C'è chi come il segretario missino Fini scherza sulla candidatura. "Questa è la migliore barzelletta sui socialisti". Ma c'è anche chi la prende molto sul serio. Come Franco Corbelli, ex consigliere comunale di Torano Castello in provincia di Cosenza che ha scritto a Craxi per informarlo dell'inizio di una raccolta di firme a tal fine.