di Maurizio CostanzoSOMMARIO. L'invito di Maurizio Costanzo ad aiutare il Partito radicale a non chiudere: "sono convinto che non ci pentiremo"
(IL GIORNO, 11 febbraio 1993)
Ho sempre avuto simpatia per il Partito radicale. Mi dispiace che, ancora una volta per onestà, sia sul punto di chiudere. Emma Bonino, il nuovo segretario, deve raggiungere i trentamila iscritti entro la fine del mese. Un'impresa difficile, ma non impossibile. Non possiamo dimenticare, nell'Italia di Tangentopoli, le battaglie civili che hanno visto i radicali impegnati in prima persona, che hanno visto i radicali pagare spesso di persona. Non possiamo nemmeno dimenticare che i primi a parlare di partitocrazia sono stati loro. E loro, oggi, anziché festeggiare la più dura sconfitta della partitocrazia, non hanno ossigeno per sopravvivere. Credo che, adesso più che in passato, la presenza dei radicali si debba giudicare irrinunciabile. Non so quale Italia risorgerà dalle macerie sempre più rovinose di Tangentopoli, ma qualcuno pronto a denunciare nuove storture o deviazioni dovrà pur esserci. Se tireremo fuori i piedi dall'attuale disastro, non dobbiamo cadere negli stessi errori all'indomani. Mi sento di di
re: aiutiamo Pannella, Bonino e compagni. Sono convinto che non ci pentiremo.