di Giampiero MughiniEmma Bonino lancia l'allarme: servono 30 mila iscritti. E soldi per chi non ha rubato.
SOMMARIO: Ventidue domande alla segretaria del Partito radicale eletta dal XXXVI Congresso del Partito radicale (Roma, 4/8 febbraio 1993 - La mozione generale approvata dal congresso ha stabilito come condizione per non procedere allo scioglimento del partito la raccolta di 30 mila iscrizioni in Italia entro il 28 febbraio).
(PANORAMA, 21 febbraio 1993)
Ha la stessa grazia scabra di quando la vidi la prima volta, nel 1976, all'uscita dell'albergo romano dove Marco Pannella stava facendo uno sciopero della fame. Lei era allora una ragazza ignara di politica che si era appena accostata al Partito radicale. Adesso ne è divenuta il segretario, l'unico segretario di partito donna che ci sia in Italia, seppure di un piccolo partito con poco più di 3 mila iscritti e che ne invoca 30 mila per poter continuare le sue battaglie.
MUGHINI - La chiamano "Rambo", in onore della guerriglia che lei conduce ormai da 17 anni. Ci si vedrebbe ad aver passato questi 17 anni di militanza in un partito diverso da quello radicale?
BONINO - Assolutamente no. Il Partito radicale è piccolo, agile e corsaro. Ha la mia misura. In un partito più grosso e meglio strutturato , non mi ci sarei ritrovata.
MUGHINI - I partiti grossi e strutturati sono morti e sepolti?
BONINO - Si sono autosepolti, con una cocciutaggine che ha dell'incredibile.
MUGHINI - Quanto costa il Partito Radicale?
BONINO - Costa dieci miliardi l'anno. Due miliardi e mezzo costa la struttura, e cioè l'affitto della sede, i telefoni, la paga delle circa 30 persone che ci lavorano.I rstanti 7 miliardi e mezzo sono le spese della nostra iniziativa politica.
MUGHINI - Un partito sia pure più grosso e meglio strutturato del Partito radicale quanto dovrebbe costare?
BONINO - Dovrebbe comunque costare pochissimo per quel che riguarda la sua struttura. Se le iniziative politiche hanno un fine e un obiettivo, allora non bisogna badare a spese. Se c'è da raggiungere la pace in Bosnia, io mi faccio dare i soldi anche da Rockfeller e dalla mafia.
MUGHINI - Se un ambulante che vuole mettere la sua bancarella nella tal piazza di Roma offre al Pr un milione, lei si dà da fare per fargli avere la licenza?
BONINO - In tutti questi anni non è mai capitato. Si vede che la gente ci sente diversi, e perciò non ce lo propongono nemmeno.
MUGHINI - Il Partito radicale di cui lei è segretario sta più a suo agio all'opposizione o in un eventuale governo?
BONINO - In Parlamento ci sono 150 deputati iscritti al Partito radicale. Ce n'è che stanno al governo, ce n'è che stanno all'opposizione, ce n'è che vogliono le elezioni anticipate.
MUGHINI - Meglio un governo come quello presieduto dal socialista Giuliano Amato o meglio uno nuovo che risulti da una convergenza più ampia, col pericolo però di un pastrocchio?
BONINO - Le regole di una democrazia all'occidentale vanno rispettate proprio nei momenti più difficili. E le regole di una democrazia occidentale sono che esiste una maggioranza e che esiste un'opposizione. Non c'è stato momento peggiore nella recente storia politica italiana di quello dei cosiddetti governi di unità nazionale: fecero la legge sull'equo canone per far del bene ai lavoratori, e poco mancò che ai lavoratori non restasse che andare ad abitare in una baracca, dato che le abitazioni in affitto erano scomparse.
MUGHINI - Meglio continuare ad arrestare dieci politici al giorno, o meglio una legge che protegga le persone incriminate e le congedi dalla politica, come l'hanno richiesta gli stessi giudici del pool milanese di Mani pulite?
BONINO - L'importante è individuare regole nuove sul funzionamento della politica e sulla trasparenza dei suoi costi. A quel punto, e senza mettere una pietra sul passato, sarà possibile una legge che attenui l'intervento penale sui politici incriminati.
MUGHINI - Se l'iscritto al Pr che ha nome Claudio Martelli riusltasse davvero beneficiario del fatidico conto Protezione, ne verrebbero attenuati i suoi diritti di iscritto al Pr?
BONINO - Assolutamente no. Il Pr non vuole e non può sostituirsi alla magistratura.
MUGHINI - Uno come Mario Chiesa può iscriversi al Pr?
BONINO - Certo che può.
MUGHINI - E se poi si alza, durante un'assemblea del Partito radicale, a raccomandare la massima moralità in politica?
BONINO - Sarebbe una contraddizione sua, non del nostro partito.
MUGHINI - Da donna che fa politica, lei è mai stata d'accordo con chi vorrebbe assegnare alle donne una quota nelle cariche elettive dei partiti?
BONINO - Nemmeno un istante. Il fatto che le donne siano state oppresse dagli uomini, non vuol dire che le donne siano meglio degli uomini. Ci sono donne magnifiche e donne stronze. E poi noi siamo la maggioranza del mondo e allora, come ho rimproverato a Livia Turco del Pds, non svendiamoci: se proprio si deve parlare di quote, allora ci toccherebbe non mneo del 60 per cento.
MUGHINI - Dal 1975 ad oggi, quante volte ha pensato di voler uccidere Marco Pannella?
BONINO - Nemmeno una volta. E con tutto questo Marco è un uomo molto difficile. Tante volte è riuscito a farmi piangere, l'ultima in occasione della mia elezione a segretario del Partito radicale, un'elezione da cui rifuggivo sino all'ultimo.
MUGHINI - Mi faccia in poche righe un ritratto di tre militanti fatidici del Pr, Toni Negri, Enzo Tortora e Cicciolina.
BONINO - Epidermicamente parlando, Negri era uno con cui non riuscivo a sentire nulla di comune. Quando parlava non lo capivo: ho provato a leggerlo, peggio che andar di notte. Non posso dire se sia stato un cattivo maestro, perchè proprio non lo capivo. Di una cosa ero sicura: che fosse presuntuoso e un pò vile. Tortora è venuto nel Pr dopo Negri, e in molti temevamo che anche lui sarebbe scappato. E invece Tortora diede il meglio di sè nel momento più difficile della sua vita. Quanto a Cicciolina non sono mai riuscita a penetrare la sua maschera. Mi sono sempre chiesta se la metteva via, la sera, quando andava a dormire. M'è rimasta la curiosità, di capire che cosa ci fosse sotto quelle sue ghirlande ai capelli.
MUGHINI - Questa sua scorza dura è la maschera che lei si dà?
BONINO - E' una maschera che si spezza facilmente, e infatti ogni momento piango e grido. Invece dentro sono molto dura, davvero. Voglio dire che so come tenere.
MUGHINI - Qualcuno irride ai cosiddetti uomini nuovi della politica italiana, da Umberto Bossi a Leoluca Orlando, a Mario Segni. E lei?
BONINO - Di Orlando non mi pare affatto che sia un uomo nuovo: sino a due anni fa era il sindaco di Palermo. Bossi lo è davvero, da leader di una formazione politica che non demonizzo ma che combatto. Di Segni non capisco dove voglia andare a parare.
MUGHINI - Fuori della politica che cosa c'è per lei?
BONINO - Mia madre, mio fratello e la sua famiglia, mia sorella e la sua famiglia.
MUGHINI - Quanti grandi amori ha avuto nella sua vita?
BONINO - Quattro.
MUGHINI - Non uno di questi che potesse rubarla alla politica?
BONINO - Alcuni sono finiti per questo motivo.
MUGHINI - Se va in treno da Roma a Firenze con Marco Pannella, parlate di politica o dell'ultimo film che avete visto?
BONINO - Con Marco è impossibile non parlare di politica.
MUGHINI - Se smettesse con la politica, che cosa vorrebbe fare?
Vorrei fare il giro del mondo a vela.
MUGHINI - E chi vorrebbe ci fosse nella barca?
BONINO - Roberto Cicciomessere. Nel 1985 m'aveva preso un'ameba e mi ero ridotta a 41 chili. Marco mi diede il foglio di via. Passai tre mesi in barca con Roberto. Dopo quei tre mesi avevo molta voglia di tornare.
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Iscriversi con il pony
E se, proprio nell'anniversario di Tangentopoli, mentre il sistema si sfarina, fosse il Partito Radicale a chiudere i battenti? Il paradosso politico italiano toccherebbe l'apice. per questo Panorama segnala ai suoi lettori la rilevanza civile della battaglia ingaggiata dal piccolo partito di Marco Pannella: coprire le spese con le contribuzioni degli iscritti che dovrebbero toccare quota 30 mila entro il 28 febbraio. Un'impresa quasi disperata, visto che, a oggi, le adesioni sono poco più di 3 mila.
Chi volesse iscriversi può inviare da qualsiasi ufficio postale un vaglia telegrafico intestato a Partito radicale, via di Torre Argentina 76, 00186, Roma. La quota minima per gli italiani è di 270 mila lire, quella suggerita di 365 mila lire, cioè mille lire al giorno. E se qualcuno vuole sottoscrivere con una somma superiore, tanto meglio.
Pur di raccogliere iscritti, il Partito radicale prevede tutte le facilitazioni. Per chi non può recarsi personalmente all'ufficio postale è in funzione nelle principali città il servizio Sos iscrizioni che mette a disposizione un "pony radicale" che ritira le adesioni a domicilio.
Il numero telefonico del Partito radicale a Roma è 06/689791.