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Giaculli Gino, Vito Elio - 22 febbraio 1993
Elio Vito: siamo il Wwf della politica italiana
Via alla campagna di iscrizione al Partito radicale. Aderisce anche Galasso. Il nuovo sindaco? Lo scelga l'assemblea

di Gino Giaculli

SOMMARIO: Il deputato del gruppo federalista europeo Elio Vito risponde ad una serie di domande sulla decisione del Partito radicale di legare la propria esistenza all'iscrizione di almeno 30 mila persone. I cittadini devono decidere se pagare il costo della politica o affidarsi ai partiti corrotti. »Si iscrivono al Partito radicale molti "avversari" perchè riconoscono il ruolo del partito per rispetto e la garanzia della democrazia .

(IL MATTINO DEL 22 febbraio 1993)

"Siamo il Wwf della politica italiana". Elio Vito, deputato e consigliere comunale della Lista Pannella definisce così il Partito radicale. I radicali hanno avviato la campagna di iscrizione per arrivare a 30 mila tesserati entro fine mese. Hanno già aderito nomi noti della politica napoletana. Elio Vito ricorda tra gli altri i parlamentari Galasso (Pri), il ministro Conte, Iossa, Mastrantuono, Lucarelli, Caldoro, Abbruzzese e D'Amato del Psi, Mastranzo (dc), il Verde Pecoraro Scanio, Antonio Ciampaglia del Psdi e l'ex ministro De Lorenzo (Pli). E ancora altri politici come Craveri (Pri), Visca e Lepore del Pds (che non hanno preso la tessera), i consiglieri comunali Simeone (Psdi), Cardillo e De Masi (psi), il dc Palumbo e i pli Paolazzi, Avella. A Napoli le iscrizioni si raccolgono nella sede del Maschio Angioino. "Consigliamo di versare 365 mila lire - dice Elio Vito - il minimo contributo è di 270 mila lire".

D. Vito, che succede se non si arriva a 30 mila iscritti?

R. "Il Partito radicale chiude, non esisterà più"

D. Perchè iscriversi?

R. "Nel momento in cui esplode tangentopoli e visto che siamo stati i primi a volere il referendum per abolire il finanziamento pubblico ai partiti, poniamo alla gente il problema di decidere".

D. Decidere che cosa?

R. "Se in questo momento un partito così pulito e diverso dagli altri, quale è il Partito Radicale, debba scomparire. E i cittadini sceglieranno di pagare il costo della politica, per questo la quota d'iscrizione è relativamente alta: quello che vale costa".

D. Com'è la risposta?

R. In Italia si sono raccolte finora circa settemila adesioni, qualche centinaio a Napoli".

D. Tra le quali tanti politici non radicali.

R. "Si iscrivono al Partito radicale molti "avversari" perchè riconoscono il ruolo del partito per rispetto e la garanzia della democrazia. Sono oltre 150 i parlamentari che si sono iscritti, ma questo segnale non arriva ancora dalla gente".

D. Perchè?

R. "Perchè la gente è sfiduciata dalla politica. Una sfiducia indiscriminata, mentre bisognerebbe saper riconoscere la vera politica, il Partito radicale è un partito libero.E mentre gli altri parlavano di riforme, il Partito radicale le ha sempre praticate".

D. Che cosa fa il Partito radicale a Napoli?

R. "Quello che fa a Bakù, a Roma o in Africa. Non si occupa delle vicende politiche locali e nazionali, questo lo fanno gli eletti della Lista Pannella. Se raggiungeremo i 30 mila iscritti faremo grandi battaglie internazionali: per abolire la pena di morte entro il 2000, per l'antiproibizionismo sulla droga, l'ambiente".

D. Ed in Italia?

R. "In Italia la battaglia è per il sistema elettorale uninominale e maggioritario e per i referendum. Vogliamo rappresentare il partito del diritto e della giustizia".

D. A proposito di giustizia, mai come in questi giorni...

R. "La giustizia deve fare fino in fondo il suo percorso e senza condoni, Ma non si possono usare le vicende giudiziarie per ottenere vendette politiche. Nessuna discriminante è accettabile sugli avvisi di garanzia, come invece vorrebbe la Rete".

D. Che vuol dire?

R. "Le battaglie vanno vinte solo politicamente".

D. Parliamo della crisi al Comune. Lei ce l'ha una soluzione?

R. "Si. Si può scegliere una persona autorevole del consiglio comunale, riconosciuta dal Consiglio e dalla città che avrebbe l'incarico di preparare un programma e la lista di assessori e che farebbe il sindaco. Questa persona viene poi in aula e chiede la fiducia. Così nascerebbe una maggioranza forte e stabile, separata dal potere dei partiti".

D. Chi vede in questo ruolo?

R. "Masullo o Galasso".

D. Arriverebbero in porto?

R. "Potremmo far lavorare meglio queste persone se, senza demagogia il consiglio comunale già domani (oggi, ndr), approva una modifica allo Statuto per portare ed 8 gli assessori esterni".

D. Lei è politicamente molto vicino a Pannella. Gli ha parlato della crisi al Comune di Napoli?

R. "Si".

D. E lui che ne pensa?

R. "Che come per il governo nazionale a Napoli va fatta una giunta slegata dai partiti. Altrimenti, se si continuano a fare le trattative nelle sedi dei partiti si scioglie il Consiglio".

 
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