Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 23 apr. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Brill Klaus - 5 marzo 1993
Marco Pannella un radicale italiano e un "outsider"
Klaus Brill

SOMMARIO: Breve ritratto di Marco Pannella e stringata descrizione delle principali battaglie radicali.

(SÜDDEUTSCHE ZEITUNG, 5 marzo 1993)

A Emma Bonino, "segretario" del Partito Radicale, e con ciò l'unica donna al vertice di un partito in Italia, è stato recentemente domandato di che cosa parli con Marco Pannella viaggiando con lui in treno, per esempio da Roma a Firenze. Sempre di politica o qualche volta anche di un film? "Parlare con Marco non di politica è impossibile" ha risposto. Se anche parlasse di un film, certamente il discorso passerebbe rapidamente alla politica. Negli ultimi dieci anni Pannella è stato solamente tre volte in un cinema. La prima volta ha visto il film "Gandhi", in italiano. La seconda volta il film "Gandhi" in francese. La terza volta il film "Gandhi" in inglese. Il Mahatma Gandhi è il simbolo del Partito Radicale. Pannella ne è il fondatore, il patriarca e la "star".

Se nella storia ci fosse stato posto, per esempio, per un imperial-regio avversario della monarchia o per un eretico presso la Santa Sede, un Pannella sarebbe stato al posto giusto in un tale ruolo. Nell'Italia dell'economia basata sulle tessere di partito egli è un rumoroso araldo contro la corruzione e la partitocrazia - e tuttavia è così ben visto che che nell'ultimo congresso del partito i grandi della "partitocrazia" gli hanno reso gli onori, il presidente del consiglio dei ministri, capi-partito e presidenti delle Camere inclusi. E ora, quando Pannella ha minacciato di sciogliere il suo partito se il numero degli iscritti non fosse cresciuto, per risolvere il problema finanziario, da 3.000 a 30.000, gli sono corsi in aiuto stampa, "stars" e politici con tale forza che ha effettivamente raggiunto la meta trionfalmente.

Pannella va avanti - ma verosimilmente lo avrebbe fatto in ogni caso, perché uno come lui non può staccarsi dalla politica. Il giornalista oggi 62-enne, figlio di un ingegnere abruzzese, e il cui vero nome di battesimo è Giacinto, si gettò nella politica già da studente universitario in legge ed entrò nel Partito Liberale (PLI). Quando questo prese una rotta di destra, egli a 25 anni nel 1955 prese insieme ad altri la via della secessione e fondò il Partito Radicale. Successivamente lottò per l'introduzione del divorzio, per il diritto all'obiezione di coscienza, per la separazione tra lo Stato e la Chiesa, per la liberalizzazione della politica delle droghe e delle leggi sull'aborto, per la protezione dell'ambiente e per i diritti delle minoranze. Per tali obiettivi fu l'iniziatore di molti referendum.

Già da lungo tempo Pannella pensa anche in modo "transnazionale". Nel 1968 si fece arrestare a Sofia distribuendo volantini critici verso il regime, ha protestato con scioperi della fame contro violazioni dei diritti umani e contro la fame nel Terzo Mondo, si è impegnato per un'Europa Unita ed è infatti non solo deputato a Roma, ma anche nel Parlamento Europeo. Attualmente batte il tamburo contro la guerra in Bosnia, il sindaco di Sarajevo è stato recentemente suo ospite.

Di mentalità libertaria, inquieto, eterodosso e ambizioso, Pannella è indicato come un custode della morale, ma anche come uno sfrenato corsaro, e anche però come un uomo personalmente difficile. A un intervistatore, che recentemente voleva sapere da lui qualcosa di personale, egli fece il rimprovero di non avergli chiesto nulla sul Partito Radicale: "Quindi non mi hai chiesto nulla di me".

Nota del traduttore: le parole in corsivo (tra virgolette) erano in italiano nell'originale.

 
Argomenti correlati:
Suddeutsche Zeitung
partitocrazia
stampa questo documento invia questa pagina per mail