SOMMARIO: L'Organizzazione per la Pace dei Popoli dell'Europa e del Mediterraneo, nel novembre scorso, ha promosso a Tunisi un seminario "Per l'abolizione della pena di morte nel Mediterraneo".
(IL PARTITO NUOVO, 19 marzo 1993)
Nel confronto fra diverse tradizioni, culture, religioni, legislazioni e testi sacri, sarebbe sbagliato imporre, tout-court, "la pena di morte è vietata". Più che una via proibizionistica, occorre scegliere una strategia di rigorosa regolamentazione, anche nell'ambito delle esecuzioni legali.
Nei paesi integralisti del mondo arabo - in Iran, in Sudan, in molti dei paesi del Golfo - che mutuano la pratica penale direttamente dal Corano, l'obiettivo è di conquistare alla certezza del diritto e ai vincoli della legge sempre più nuovo terreno: l'introduzione di norme di diritto positivo, di procedura penale, il diritto alla difesa e a più gradi di giudizio, la grazia.
Alla fine dei lavori, è stato costituito un "Comitato per l'abolizione della pena di morte nei paesi del Mediterraneo" che, per statuto, opera nell'ambito della campagna del Pr. Il Comitato si è dato come prima scadenza l'organizzazione fra un anno di una grande "convention" di giuristi, parlamentari, associazioni, partiti del mondo arabo e mediterraneo.