SOMMARIO: Il testo della lettera con cui Claudio Martelli comunica a Marco Pannella, presidente del gruppo federalista, la decisione di aderire al suo gruppo parlamentare. Martelli conferma il suo impegno per il "sì" al referendum elettorale per una "riforma elettorale maggioritaria e uninominale sul modello anglosassone, l'elezione diretta del premier, il riordinamento federalista dello Stato". »In questo Parlamento - scrive ancora Martelli - al più presto occorre dar vita ad un Governo risoluto ad affrontare i nodi delle riforme, del debito e della criminalità, non affiancando chi vorrebbe bloccare il lavoro dei giudici, nè chi si serve delle inchieste per penalizzare Governo, Parlamento e vita democratica .
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Roma, 1 Aprile 1993
Caro Marco,
in un momento drammatico della vita della Repubblica mentre si moltiplicano le incognite e le possibilità, i segnali di disfacimento e le speranze di rinnovamento ho deciso di aderire, come socialista indipendente, al Gruppo Federalista approvando i propositi di ribattezzarlo con la parola "democratico".
Prendo questa decisione dopo aver lungamente riflettuto sui nostri percorsi del passato che tante volte si sono congiunti e soprattutto sul nuovo che deve nascere - nuovi partiti, nuove regole - se vogliamo che l'Italia esca dalle crisi spaventose in cui è precipitata la politica democratica e non si arrenda all'alternativa tra distruzione e restaurazione.
Prendo questa decisione con spirito fraterno verso i compagni socialisti cui rinnovo il mio arrivederci e pensando ai tanti amici della sinistra, dal mondo laico e cattolico che possono concorrere con noi a costruire il nuovo partito, il partito democratico di cui l'Italia ha bisogno oltre la fine dei vecchi partiti e la forma degenerata della partitocrazia italiana.
Vedo nei tuoi propositi più recenti e nelle idee che sempre ci hanno accomunato la base di un impegno comune per sostenere subito il SI nel referendum del 18 aprile, la riforma elettorale maggioritaria e uninominale sul modello anglosassone, l'elezione diretta del premier, il riordinamento federalista dello Stato.
Penso che dobbiamo riuscire a fare del Gruppo federalista democratico l'embrione di uno schieramento che restituisca fiducia ai cittadini e al Palamento, eletto nemmeno un anno fa, riconfermi il suo ruolo costituzionale insopprimibile di espressione della sovranità popolare, di arbitrio delle maggioranze e dei governi, di garante dei diritti di tutti e delle minoranze in particolare.
In questo Parlamento ho deciso di riprendere la parola politica e di incoraggiare altri a farlo.
La politica non può essere assente a ammutolita. Anche quando tanti politici sono inquisiti - a torto o a ragione e per i più diversi motivi - la parola politica non può, non deve essere spenta alzando al massimo il volume la voce e gli atti di altri poteri costituzionali senza correre il rischio di avventure incontrollabili.
In questo Parlamento al più presto occorre dar vita ad un governo risoluto ad affrontare i nodi delle riforme, del debito e della criminalità non consentendo nè con chi vorrebbe bloccare il lavoro dei giudici nè con chi si serve delle inchieste per penalizzare Governo, Parlamento e vita democratica.
Insieme con le idee giuste per affrontare questo passaggio traumatico occorrono misura e coraggio. So che a te non mancano.
A presto
Claudio Martelli