SOMMARIO: Claudio Martelli, già vicesegretario del Psi e più volte ministro, ha deciso di lasciare il gruppo parlamentare socialista per aderire a quello federalista europeo. Nella lettera inviata a Marco Pannella, presidente del gruppo federalista, Martelli conferma il suo impegno per il "sì" al referendum elettorale per una "riforma elettorale maggioritaria e uninominale sul modello anglosassone, l'elezione diretta del premier, il riordinamento federalista dello Stato". »In questo Parlamento - scrive ancora Martelli - al più presto occorre dar vita ad un Governo risoluto ad affrontare i nodi delle riforme, del debito e della criminalità, non affiancando chi vorrebbe bloccare il lavoro dei giudici, nè chi si serve delle inchieste per penalizzare Governo, Parlamento e vita democratica .
(IL GIORNO, 2 aprile 1993)
ROMA - Claudio Martelli ha deciso di lasciare il gruppo parlamentare socialista per aderire, come "socialista indipendente", al gruppo federalista europeo. Martelli ha comunicato la sua decisione con una lettera al presidente del gruppo federalista, Marco Pannella.
Martelli riconferma il suo "arrivederci" ai socialisti, il suo impegno per il "sì" al referendum elettorale per una "riforma elettorale maggioritaria e uninominale sul modello anglosassone, l'elezione diretta del premier, il riordinamento federalista dello Stato". "In questo Parlamento - scrive ancora Martelli - al più presto occorre dar vita ad un Governo risoluto ad affrontare i nodi delle riforme, del debito e della criminalità, non affiancando chi vorrebbe bloccare il lavoro dei giudici, nè chi si serve delle inchieste per penalizzare Governo, Parlamento e vita democratica".
Rivolto al Psi, nella lettera Martelli afferma: "Prendo questa decisione con spirito fraterno verso i compagni socialisti, cui rinnovo il mio arrivederci e pensando ai tanti amici della sinistra, del mondo laico e cattolico che possono concorrere con noi a costruire il nuovo partito, il partito democratico di cui l'Italia ha bisogno oltre la fine dei vecchi partiti e la forma degenerata della partitocrazia italiana".
A Pannella Martelli ha poi scritto: "Vedo nei tuoi propositi più recenti e nelle idee che sempre ci hanno accomunato la base di un impegno comune per sostenere subito il "sì" nel referendum del 18 aprile, la riforma elettorale maggioritaria e uninominale sul modello anglosassone, l'elezione diretta del premier, il riordinamento federalista dello Stato. Penso che dobbiamo riuscire a fare del gruppo federalista democratico l'embrione di uno schieramento che restituisca fiducia ai cittadini; e il Parlamento riconfermi il suo ruolo costituzionale insopprimibile di espressione della sovranità popolare, di arbitro delle maggioranze e dei Governi, di garante dei diritti di tutti e delle minoranze in particolare".
"La politica - dice la lettera di Martelli - non può essere assente e ammutolita. Anche quando tanti politici sono inquisiti la parola politica non può essere spenta alzando al massimo il volume, la voce e gli atti di altri poteri costituzionali senza correre il rischio di avventure incontrollabili".
Oggi intanto si riunisce la segreteria socialista che definirà le nuove regole del tesseramento e aprirà la discussione, richiesta da alcuni componenti dell'esecutivo, sul ruolo attuale della segreteria.