di Roberta TatafioreSOMMARIO: Intervistata sul "miracolo" delle trentamila iscrizioni raccolte in poche settimane, Emma Bonino, eletta segretaria del Pr al congresso di Roma [4-8 febbraio 1993] afferma che eventi di questo tipo »si producono poche volte nella storia di un paese, quando improvvisamente, per una serie di fattori non tutti spiegabili, la gente si riconosce in quello che alcuni "pazzi" fanno, riconosce che è possibile riscattarsi rispetto alla cinica e passiva accettazione dei compromessi quotidiani . A proposito dello sciopero contro il governo Amato bisogna riconoscere che le risorse disponibili in Italia per una politica di investimenti che riduca la disoccupazione sono modeste per colpa di quella politica allegra della finanza pubblica e di sfascio dello Stato a cui hanno contribuito, con pari responsabilità, maggioranze, opposizioni, sindacati, industriali: »Quando si avrà l'onestà intellettuale ed il coraggio di riconoscere tutto questo e di dire ai più deboli che oggi pagano vent'anni di errori di tutta la c
lasse politica e non solo di Amato? . Sull'aborto: »il passare degli anni dimostra che l'impostazione laica, tollerante, data dai radicali, dalle donne e dagli uomini radicali, era quella più valida, più razionale direi, in difesa di tutte le donne .
(NOIDONNE, 6 aprile 1993)
Segretaria del Partito radicale transnazionale da meno di due mesi, ha gestito con successo la compagna delle iscrizioni. "C'è voglia di politica", sostiene e spera in un futuro "all'inglese", con l'uninominale.
E' nata solo quarantaquattro anni fa ma, nella vita, ha fatto già tante di quelle cose da riempire cent'anni. Eletta cinque volte al Parlamento italiano, due volte a quello europeo, arrestata per disobbedienza civile per l'attività del Cisa (Centro Informazione sterilizzazione e aborto, nel 1975); animatrice delle campagne contro la pena di morte; a favore dei dissidenti dell'est (è stata arrestata anche a Varsavia e a Praga); contro il proibizionismo sulla droga, per l'estradizione di Silvia Baraldini, per il riconoscimento delle repubbliche dell'ex Jugoslavia. E' la segretaria, anzi il segretario come dicono nella sede di via di Torre Argentina a Roma, del Partito radicale transnazionale dallo scorso sette febbraio quando, in lacrime, durante l'ultimo congresso, ha accettato un così gravoso e spericolato onore.
I suoi primi venti giorni di segreteria sono stati di fuoco: l'abbiamo vista su ogni rete televisiva e l'abbiamo ascoltata da ogni canale radiofonico: ferma, suadente, semplice, appassionata. Lo stile Emma Bonino, insomma, per chiedere agli italiani e alle italiane di iscriversi, per lo meno in 30 mila, al partito di Marco Pannella. E se fallirà? le aveva chiesto un giornalista durante una trasmissione tv. "Me ne andrò a fare pesca subacquea in un'isola del Pacifico" aveva risposto.
D.Allora Emma, a rifugiarti in un'isola del Pacifico non ci vai più. Sei felice per questo?
Sarebbe stato un peccato se ci fossi andata a Partito Radicale chiuso. Non nascondo che mi picerebbe andarci, magari per una settimana. Questa campagna è stata bellissima ma ha richiesto il massimo dell'impegno. Penso, per esempio, allo sforzo compiuto dai molti militanti radicali vecchi e nuovi che hanno raccolto le iscrizioni, praticamente 24 ore su 24 all'ormai noto numero 06/689791.
D.Il Partito radicale ha messo a segno il suo ennesimo "miracolo laico". Quanta fede c'è voluta per credere di riuscirci?
Sicuramente le trentamila e più iscrizioni arrivate in quei giorni, hanno costituito il segno di una soffocata voglia di politica. In Europa la crisi della sinistra storica rischia, oggi, di trasformarsi in crisi della politica. Durante la campagna per i 30.000 ho avuto modo di dire che ci sarebbe voluto un miracolo. Uno di quei miracoli che si producono poche volte nella storia di un paese, quando improvvisamente, per una serie di fattori non tutti spiegabili, la gente si riconosce in quello che alcuni "pazzi" fanno, riconosce che è possibile riscattarsi rispetto alla cinica e passiva accettazione dei compromessi quotidiani. Credo che in parte sia avvenuto questo. Se poi mi chiede quanta fede ci sia voluta, non so. Forse quella sufficiente perchè poi il "miracolo" si avverasse.
D. La cantante Caterina Caselli, "casco d'oro" degli anni '70 si è iscritta al Pr anche perchè è il primo partito che ha una donna segretaria. Senti un legame con le donne?
In genere preferisco pensare agli uomini e alle donne come persone. Senza fare troppe distinzioni di sesso.
In Bosnia assistiamo, oggi, ad un nuovo e drammatico evento. Lo stupro è usato come arma di aggressione. Questo è uno dei casi in cui sento un legame con le donne. Con quelle donne che vivono tragicamente una tragedia già di per sè indefinibile. La situazione delle donne iraniane, oggetto di una sistematica e codificata discriminazione, perchè e in quanto donne, mi fa sentire un particolare legame con quelle donne. Gli esempi, purtroppo, potrebbero continuare. Lì dove esistono leggi e culture discriminanti, il legame che io sento è con le donne, con gli uomini, con le persone.
D. Cosa pensi delle tante, tantissime sindacaliste, lavoratrici, disoccupate che proprio in occasione dell'otto marzo hanno manifestato contro il governo Amato, la sua politica economica e occupazionale, la demolizione dello stato sociale? Sei con loro o contro di loro?
Sono contro tutti coloro che strumentalizzano la loro legittima protesta pur essendo corresponsabili dello sfascio economico del nostro Paese. Oggi, infatti, tutti i Paesi industrializzati soffrono di una crisi economica con conseguente riduzione dell'occupazione e i Governi nazionali possono intervenire solo marginalmente con una politica di investimenti. Ma le risorse disponibili in Italia per questo fine sono modeste per colpa di quella politica allegra della finanza pubblica e di sfascio dello Stato a cui hanno contribuito, con pari responsabilità, maggioranze, opposizioni, sindacati, industriali. Quando si avrà l'onestà intellettuale ed il coraggio di riconoscere tutto questo e di dire ai più deboli che oggi pagano vent'anni di errori di tutta la classe politica e non solo di Amato?
D.Come giudichi gli attacchi cattolici alla 194: realmente pericolosi o solo di facciata? Secondo te è opportuno, in questa situazione, rilanciare la depenalizzazione dell'aborto?
Non mi sembra che ci siano reali rischi, come li chiama lei, che possano addirittura portare ad un ritorno di leggi proibizioniste in materia di aborto.
Oggi si parla di modificare la 194. Bisogna vedere in che modo.
Quelli che vogliono abrogarla dovranno spiegare alle donne come riadattarsi al "mercato" clandestino delle mammane e dei cucchiai d'oro, che è quello contro cui i "radicali storici" si sono sempre battuti. La modifica che vorrei è invece quella per la quale l'aborto sia considerato un vero e proprio "intervento sanitario", fattibile sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. Oggi l'intervento fatto presso un privato diventa reato, mentre nelle strutture pubbliche, in conseguenza di questa situazione, comincia ad arrivare Tangentopoli, con le mazzette prese per favorire chi può pagare per far presto, mentre quelle che non hanno soldi devono sottostare alla pena e all'umiliazione di attese intollerabili...
Quello che mi interessa è la difesa intransigente della laicità dello Stato, che restituisca l'aborto alla sfera inviolabile della coscienza e della responsabilità individuale.
E' come con il proibizionismo sulla droga: il passare degli anni dimostra che l'impostazione laica, tollerante, data dai radicali, dalle donne e dagli uomini radicali, era quella più valida, più razionale direi, in difesa di tutte le donne. Ma la partitocrazia, allora, era contro le donne, e purtroppo vinse...
D.Sei un'appassionata di politica? Come si fa politica in un partito di 30.000 iscritti (mica pochi) tutti diversi tra loro e che si mobilitano soprattutto per versare soldi? Come si discute in un Partito che sta sempre sull'orlo dell'emergenza?
Il Partito Radicale, fino a ieri, è sempre stato un Partito di due, tremila iscritti. Al massimo, per una volta, quando lanciammo l'allarme "o lo scegli o lo sciogli" siamo stati in 10.000. Oggi il Partito Radicale, non è più quello di ieri. Non è più il Partito dell'aborto, del divorzio, dell'obiezione di coscienza, ecc. E' un partito nuovo, che in quello ha le sue radici. Per anni l'immagine dei radicali è stata confusa con la loro identità vera. Vent'anni di disinformazione hanno creato una specie di zombie. Oggi, anche grazie a questa campagna per raggiungere i 30.000 iscritti, ci siamo fatti conoscere meglio. Gli spazi di informazione che abbiamo ottenuto, ci hanno fatto ri-conoscere almeno da 30.000 persone che hanno scelto di ri-conoscersi e di iscriversi a questo Partito. Per venti giorni, almeno, dalla fine del congresso al 28 febbraio, mi e ci siamo occupati ogni giorno, ogni ora, in ogni minuto della giornata di iscrizioni. Di trovare la forza e gli strumenti necessari, urgenti, indispensabili, pe
r vivere come partito. Per occuparsi di Bosnia, di Sahel, di grandi questioni come quella ambientale, del diritto internazionale, dei problemi del nostro tempo, non potevamo essere in duemila in Italia e in diecimila nei paesi dell'est europeo e dell'Africa. Questo vuol dire che per venti giorni non ci siamo occupati di politica? Non credo. L'emergenza, come lei la chiama, per chi vive di finanziamento dalle iscrizioni, dai contributi di ciascuno, come il Partito Radicale, è cosa ovvia, se non si è conosciuti, se non si riesce a farsi riconoscere. Ora spero che potremo respirare un po' di più, per avere la possibilità di occuparci di quelle cose per cui vogliamo vivere.
D.Che succederà al PR? Accentuerà la sua scelta transnazionale?
Certamente, e credo, in parte di averle già risposto. Un partito a cui, oggi, sono iscritti 170 depuatati italiani, 400 parlamentari e uomini di governo di oltre 70 partiti e di 40 paesi diversi cosa vuole che faccia. Non può certo ritornare al "nazionale". Fortunatamente...
D.E in Italia? Farà da leva per candidare Marco Pannella a presidente del Consiglio? "Salvatore" del Paese?
Se si votasse con l'uninominale, all'inglese... perchè no?