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Pannella Marco - 25 maggio 1993
LETTERA APERTA AI COMPAGNI SOCIALISTI
di Marco Pannella

SOMMARIO: Marco Pannella si rivolge ai "compagni" socialisti perché cessi la "rissa indecente e distruttrice" che coinvolge gran parte del P.S.I., e perché si isolino i suoi "fomentatori", "anime belle" e "buone coscienze a buon mercato": come egli ricorda, "da una crisi politica si esce con la politica...". Pannella respinge quindi le accuse di "lassismo o di politicismo", e ribadisce "pubblicamente" la sua "fraternità" con compagni ed amici socialisti nel tentativo di dare vita al "Partito democratico dei socialisti, dei liberali, dei cattolico-liberali e dei popolari-democratici, dei comunisti libertari e liberali, degli ambientalisti laici e radicali, dei federalisti intransigenti". Ammonisce infine di aver "vergogna di chi ha vergogna", oggi e non ieri, dei socialisti e li abbandona alla loro sorte, e sottolinea di essere a disposizione, "per gli ideali e la politica" del socialismo liberale, "tutto ancora da costruire con il partito democratico".

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Strasburgo 25 maggio 1993

Cari compagni,

occorre immediatamente far cessare questa rissa indecente e distruttrice, che fa vergogna. Può accadere a tutti, ma a condizione che non vi si indugi e non vi si speculi.

Occorre isolarne i fomentatori, da quale parte che siano: le belle anime dei corpi fino a ieri sin troppo ben riposati se non ben nutriti, le buone coscienze a buon mercato, i vendicatori per conto terzi che troppo spesso occupano abusivamente lo scranno del pubblico ministero anziché quello degli imputati di questa sorta di maxiprocesso sgangherato e senza regole, i vanesi affabulatori da 78 giri, conservatori di se stessi, i calcolatori di collegio e di circoscrizioni altrui, gli irresponsabili minimizzatori delle ragioni del disastro, coloro che troppo poco sanno di ideali, di politica, di lotte e troppo di potere e di sottopotere, tutti coloro che alzano la voce contro gli altri a condizione che siano dei compagni, invece che per indicare il cammino da percorrere, ingiungere silenzio, tutti coloro che ignorano ogni umiltà, e anche ogni pietas erga lares, verso il Partito e la sua storia.

Da una crisi politica si esce con la politica, non con la rissa e la ressa di coloro che s'affollano per primi ad abbandonare la nave in naufragio, per lo più scendendo dalle tolde del comando o dagli appartamenti dei passeggeri di lusso, e non dai quartieri dell'equipaggio.

Io non ho da salvare - o da usare - nessuno. Per decenni ho cercato di essere uno di voi, come ben sapete. Ho semplicemente da proporre, più che opporre, trenta anni di scelte politiche e organizzative (e, se me lo consentite, con qualche altro migliaio di persone: personali e umane) che mostrano ora la loro praticabilità ed il loro valore, e che - al di là di meriti e demeriti degli uni o degli altri - ci hanno condannato all'onestà dei comportamenti, senza distinzione fra politica, codice penale, costume, vita pubblica e privata.

E rispondo - o taccio - in tal modo a chi, anche dall'interno del PSI! (o del PRI, o della DC o del PDS) - mi accusa oggi di lassismo o di politicismo, di voler organizzare gli "avvisati" e comporre (ora!) con la partitocrazia residua o arrogantemente di nuovo all'attacco con novisti di ogni sorta.

Proprio dall'interno del PSI, d'altra parte, mi si è accusato, in queste settimane, di operare per accelerarne o aggravarne la crisi: sol perché alla luce del sole, ho continuato a difendere quel sistema elettorale che difendo da decenni, ed a oppormi a quel "doppio turno" che - a torto o a ragione - da anni ho indicato come più pericoloso ancora che il sistema proporzionale per la speranza democratica del nostro paese.

Così, proprio da alcuni che ritenevo meglio mi conoscessero, e dai quali a lungo ho ricevuto attestati di fraterna fiducia, sono stato formalmente indicato come l'unico punto di riferimento da rifiutare: bene il PDS, bene l'Alleanza Democratica, bene i liberali neo o paleo lib-lab, male Pannella.

Non ho risposto, nemmeno una sola volta, a questi attacchi.

Rispondo anche ad essi in un sol modo: ricordando pubblicamente la mia fraternità - ed è costoso oggi il farlo -, ribadendo che continuo più che mai ad operare con i miei compagni ed amici per la formazione del Partito Democratico dei socialisti, dei liberali, dei cattolico-liberali e dei popolari democratici, dei comunisti libertari e liberali (Terracini è vieto solamente perché vietato), degli ambientalisti laici e radicali, dei federalisti intransigenti.

Per questo più che mai ritengo possibile ed urgentissima una radicale Riforma in senso anglosassone del nostro sistema politico ed istituzionale, contro i postulati del fradicio bipolarismo che da quarantanni ha degradato il nostro paese, e ciascuna delle nostre forze politiche, contro gli sfascisti che non possono governare e non vogliono lasciar governare, contro i giacobini della virtù" di Stato che celebrano in questi giorni i loro fasti e nefasti con nuovi Minculpop di ogni tipo, fra il nord-coreano e il bulgaro, scambiando propaganda con informazione, e mobilitazione democratica.

Compagni del PSI, io ho vergogna di chi ha vergogna di voi, oggi, e non ieri. E di chi vi lascia, non di chi resta.

Contate, se lo volete e potete, su di me, su di noi, per gli ideali e la politica che fu del socialismo liberale, tutto ancora da costruire con il Partito Democratico.

Un abbraccio

Marco Pannella

 
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