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Pannella Marco - 25 giugno 1993
"Difendo il parlamento contro i trasformisti"
Pannella e "quelli delle 7"

di Marco Pannella

SOMMARIO: Dopo aver elencato i meriti dell'attuale Parlamento denuncia il linciaggio a cui è sottoposto da parte di forze sfasciste e sovversive, di demagoghi oltre che da una stampa »che pretende di salire in cattedra come se fosse tutta composta di antifascisti venuti dalla galera . Queste stesse forze e giornali lanciano, oggi come ieri, l'anatema di "pannelliani" contro le centinaia di parlamentari che non intendono consentire il linciaggio del Parlamento (gli oltre 200 parlamentari che si sono autoconvocati alle 7 del mattino, presso la sala dei gruppi della Camera, per respingere il tentativo di immediato scioglimento del Parlamento, n.d.r.). In prima fila nell'opera di linciaggio si colloca il Pds che manifesta lo stesso trasformismo e la stessa intolleranza di sempre. »Il Paese può seguire costoro, come ha seguito due regimi. Moi non saremo consenzienti nemmeno questa volta. Avendo appreso a non essere né martiri, né eroi, ma cittadini democratici, inermi ma non inerti, armati di tutto punto di non v

iolenza e di tolleranza .

(IL MESSAGGERO, 25 giugno 1993)

Ho già dichiarato un anno fa che non voglio Piazzali Loreto, ma giustizia degna di questo nome, e democrazia anche come mezzo e metodo. Ho già sottolineato che questo Parlamento - indipendentemente dalle forze partitiche che l'hanno espresso - è condannato a una trovata sovranità, senza precedenti nel trentennio precedente; così come i Governi che esprime. Questo Parlamento ha eletto Scalfaro (e poi Napolitano) e Spadolini come presidenti delle Camere, Scalfaro come presidente della Repubblica, il governo Amato e poi quello Ciampi, i meno partitocratici dagli Anni 50 in poi, e che finora - per inadeguati che siano e siano stati - hanno concorso ad evitare il disastro e l'esito temuto della bancarotta fraudolenta del regime partitocratico. Con le sue quattro leggi delega all'esecutivo (che fine stanno facendo?), con le riforme della Rai-Tv, del sistema elettorale degli enti locali, del sistema degli appalti e delle concessioni pubbliche, del sistema elettorale generale (in corso di realizzazione), con lo stes

so lavoro della Bicamerale, che ha già compiuto un percorso notevole nella direzione della riforma dello Stato, con l'ampia concessione delle autorizzazioni a procedere, con l'approvazione rapida della legge finanziaria, con la realizzazione di una campagna referendaria di carattere democratico senza confronti e non solo senza precedenti, dove l'"equal time" è stato perfetto ed ha investito il Paese della prima occasione effettivamente democratica da decenni, con la liquidazione di un'intera classe dirigente accettata, se non promossa, in meno di un anno, questo Parlamento deve vivere sottoposto ad un'indegna e irresponsabile campagna di linciaggio, da parte di nuovi venuti che non sappiamo dove fossero quando in pochissimi lo combattemmo per una intera vita e spesso con successo (ivi compreso quello finale) da parte di forze sfasciste e sovversive, del e nel passato regime come oggi, da parte di demagoghi pericolosi a sé ed agli altri, oltre che da parte di una stampa che pretende di salire in cattedra come

se fosse tutta composta di antifascisti venuti dalla galera o dall'opposizione morale, civile e politica, dopo il crollo di un regime totalitario, mentre resta come ieri maestra nel confondere fatti ed opinioni, misfatti altrui con glorie proprie.

Anche il Paese reale, o la cosiddetta "società civile", non ha da scagliare prime pietre. Le ha consumate quando ha contribuito a linciare i capaci e gli onesti, non a chiacchiere ma per testimonianza di una vita, di decenni, arrangiandosi all'italiana nella corruzione e nell'ossequio a istituzioni e partiti letteralmente e a lungo fuori-legge. Una sinistra di abusivi, che ha prosperato nel disastro, concorrendovi in misura massima, si presenta oggi come una sia pur arrogante alternativa, al consociativismo e ai suoi crimini, che Tangentopoli tocca e colpisce solamente nei suoi epifenomeni di corruttela di sistema, ben attenta - finora - a non toccare gli attentati ai diritti civili e politici dei cittadini, agli alti tradimenti, alla sovversione antidemocratica, al trentennale mantenimento dei codici fascisti e monarchici, alla spoliazione centralistica delle autonomie costituzionali, alla sistematica e ufficiale adesione dell'ordine giudiziario e di ogni altro potere istituzionale e di fatto al regime ed a

i suoi metodi.

Oggi si lancia l'anatema di "pannelliani", come se fosse ancora ieri, tanto per rinverdire le tradizioni vili dei nuovi accusatori, contro centinaia di parlamentari che non intendono consentire il linciaggio del Parlamento, la sua cacciata come se fosse esso stesso un malfattore, e annunciano di volere semplicemente far giungere al Paese la voce imbavagliata dei loro Presidenti sul lavoro compiuto ed in corso d'opera.

Io non ho nulla da replicare a quelli della Lega, se non dir loro che ogni eccesso è insignificante, nella migliore delle ipotesi; e che auguro loro, fra trenta o quaranta anni, di poter guardare alla propria vita come noi, "radicali storici", possiamo guardare alla nostra. Ma agli altri, in particolare al Pds dalla buona coscienza a buon mercato, forte del conformismo, di "sinistra", ho questo, solo questo, da esprimere: noi non abbiamo messo una sola goccia d'acqua nel nostro vino, non muteremo e non abbiamo mutato di un solo accento i nostri obiettivi ed i nostri ideali, dei quali abbiamo il dovere di esser fieri, dopo ottanta anni di ostracismi e violenze subite da destra, da sinistra, dal centro e dal nostro Paese: e che costituiscono il nostro contributo a tutti coloro che li accettano. Il trasformismo, l'opportunismo illuso e illusorio, la demagogia sfrontata presentata come un normale moto ondoso di realisti nel mare della lotta civile, sono di chi, per acquisire nuove alleanze e nuova popolarità, mu

tano continuamente obiettivi, e pretendono poi di poter salire in cattedra ad insegnare democrazia ai democratici, intransigenza agli intransigenti, con la stessa intolleranza con la quale per decenni hanno tentato di imporre gli ideali, gli obiettivi, i metodi comunisti e da irresponsabili, la solidarietà (ed il "pacifismo") dell'impero sovietico. Regalando sistematicamente decine di milioni di loro voti, con l'aureola degli "intellettuali" e dei virtuosi del frontismo, ai massimi potentati del regime, ed alle loro politiche.

Il Paese può seguire costoro, come ha seguito due regimi. Moi non saremo consenzienti nemmeno questa volta. Avendo appreso a non essere né martiri, né eroi, ma cittadini democratici, inermi ma non inerti, armati di tutto punto di non violenza e di tolleranza.

Se in difesa della verità e della tolleranza hanno risposto anche parlamentari "avvisati", e non loro, tanto peggio per loro, e fors'anche per il paese. Perché per ora, ancora, non bastiamo. Ma vedremo giovedì prossimo, naturalmente alle sette del mattino. Se la verità si farà strada, che impaurisce i nuovi potenti e prepotenti, si vedrà ben altro che un pugno, o una massa, di "pannelliani" alle vongole: vi saranno parlamentari politici ma i più capaci di riforma, Perché stanno riformando per intanto innanzitutto se stessi, nella direzione giusta, con mezzi e metodi giusti.

 
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